Il codice (ms. Palatino 556), datato 20 luglio 1446, è conservato presso la Biblioteca nazionale centrale di Firenze (edizione in facsimile e commentario 2009).
Realizzato dal copista Zuliano degli Anzoli e dai suoi collaboratori, rappresenta uno straordinario prodotto della cultura delle corti padane.
Redatto in volgare dialettale, il testo rielabora le storie connesse all’epopea arturiana, incentrate sulla ricerca del Santo Graal e sulle imprese dei cavalieri della Tavola Rotonda, intrecciate alle vicende amorose di Lancillotto e Ginevra e di Tristano e Isotta.
Il cospicuo apparato illustrativo è costituito da 289 disegni, eseguiti quasi esclusivamente a penna, che commentano il racconto.