‛ABD al-WĀDITI, detti in arabo Banū ‛Abd al-Wād

Enciclopedia Italiana (1929)

‛ABD al-WĀDITI, detti in arabo Banū ‛Abd al-Wād

Francesco Beguinot

È il nome di una dinastia di origine berbera appartenente alla omonima frazione del gruppo dei Zenātah, che nella prima metà del sec. XIII, mentre decadeva e poi scompariva del tutto l'impero almohade, riuscì a costituirsi un suo dominio nel Maghrib centrale, con capitale Tlemcen (Tilimsān); dominio che secondo le date comunemente accolte durò dal 1239 al 1554 (637-962 èg.). Essi si chiamano anche Zayyāniti (in francese Zeïanides, in arabo Banū Zayyān), dal nome di un loro antenato. Fondatore della dinastia fu Yaghmurāsan Zayyān, rude e valoroso guerriero, prima vassallo fedele degli Almohadi, poi, desideroso di liberarsi della loro sovranità, loro nemico; vittorioso, contro il principe almohade as-Sa‛īd, nella battaglia di Tāmzezdekt (1248). Egli stesso ed i suoi successori si trovarono coinvolti nelle interminabili lotte fra le tre dinastie regnanti nella Barberia centrale e occidentale nei secoli XIII-XVI (Ḥafṣidi, ‛Abd al-Wāditi e Merīnidi), lotte complicate dai contrasti fra Arabi e Berberi, e fra l'una e l'altra tribù, le quali gettarono quelle regioni nella più completa anarchia, impedendo che si formasse una possente unità statale. Nel sec. XVI gli ‛Abd al-Wadīti si trovarono di fronte nuove forze fra loro in lotta, gli Spagnuoli stabilitisi ad Orano e i Turchi di Algeri. Occupata da questi Tilimsān, l'ultimo principe zayyānita verso il 1554 si rifugiò presso gli Spagnuoli, e morì poco dopo, lasciando un figlio che fu tenuto a battesimo da Carlo V. Questo figlio prese il nome di Carlos, e visse in Spagna.

Bibl.: A. Bel, Histoire des Beni Abd el-Wâd, rois de Tlemcen, Algeri 1904-1913, voll. 2 (testo arabo e versione francese annotata della cronaca di Abū Zakariyyā Yaḥyà ibn Khaldūn).

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