ANQUETIL DUPERRON, Abraham-Hyacinthe

Enciclopedia Italiana (1929)

ANQUETIL DUPERRON, Abraham-Hyacinthe

Antonino Pagliaro

Orientalista francese, cui si deve la prima traduzione europea dei testi canonici dello Zoroastrismo. Nacque a Parigi il 7 dicembre 1731 e morì ivi il 17 gennaio 1805. L'A. aveva già una certa dimestichezza con gli studî orientali, quando, avuta per caso visione della copia d'un manoscritto proveniente dall'India che nessuno era riuscito a decifrare, desideroso di svelarne il mistero, decise di recarsi in India. Arrolatosi come soldato nelle truppe francesi delle Indie, sbarcò il 10 agosto 1755 a Pondichéry donde dopo varie peripezie arrivò il 28 aprile 1758 a Surat, e vi si fermò sino al 15 marzo 1761. Durante questa sua dimora in India, riuscì a farsi iniziare dai dotti parsi nell'interpretazione tradizionale dei loro testi, e al suo ritorno in Europa, facendola precedere da una descrizione del suo romanzesco viaggio, pubblicò a Parigi nel 1771 in tre volumi la sua traduzione dell'Avesta: Zend-Avesta, ouvrage de Zoroastre, contenant les Idées Théologiques, Physiques et Morales de ce Législateur, les Cérémonies du Culte religieux qu'il a établi, et plusieurs traits importants relatifs à l'ancienne istoire des Perses. Traduit en François sur l'original Zend. La pubblicazione dell'opera mise a rumore il mondo degli orientalisti e dall'Inghilterra si levarono voci, fra cui quella di William Jones (Works, X, Londra 1807, p. 483), che misero in dubbio l'autenticità della traduzione. Altri, come il Kleucher, che dell'opera fece una traduzione in tedesco, Paolino da S. Bartolomeo e il Rhode ne difesero l'autenticità, e d'allora in poi l'opera di A. diventò il punto di partenza di ogni ricerca sullo Zoroastrismo. In essa si riflette il sistema tradizionale dell'interpretazione seguito dai Parsi quale poteva essere prima che lo studio razionale della lingua e la conoscenza dell'esegesi pahlavica venissero a gettare luce sui testi avestici, difficili in sé e per la complessità della loro tradizione manoscritta. Fra le altre opere di A. sono da ricordare: Législation orientale, Amsterdam 1778; Recherches historiques et géographiques sur l'Inde, 1786; L'Inde en rapport avec l'Europe, 1790; e soprattutto la traduzione latina delle Upanishad rifatta sulla versione persiana (Oupnekhat, sive Arcanum tegendum, 2 voll., 1802-1803).

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