ACASTO

Enciclopedia Italiana (1929)

ACASTO ("Ακαστος, Acastus)

Cesare Giarratano- Vincenzo Costanzi

1. Eroe mitico greco. Figlio di Pelia, re di Iolco, partecipò alla caccia del cignale calidonio; e lo troviamo poi nella spedizione degli Argonauti, ai quali si unì, contro il volere del padre, per la grande amicizia che lo legava a Giasone. Dopoché Pelia fu ucciso, per incitamento di Medea, dalle sue stesse figlie, A. ottenne il regno, avendo Giasone volontariamente rinunziato al trono: e tosto celebrò per il defunto padre splendidi funerali, spesso presi a soggetto nella poesia e nell'arte antica (per es., da Stesicoro).

Essendosi rifugiato a Iolco, Peleo, il figlio di Eaco, per essere ivi purificato, per mano di A., da un delitto che aveva commesso, s'innamorò di lui Astidamia ('Αστυδαμεία), moglie di A. Non corrisposta nel suo amore, la regina calunniò Peleo presso il marito; il quale cercò di sopprimerlo. Scampato dall'agguato tesogli, Peleo distrusse la città di Iolco e uccise A. e Astidamia.

2. Conosciuto come figlio di Medonte, e quindi, secondo una tradizione, il secondo arconte a vita (Euseb., Chronic., I, 184 seg.; II, 60 Schöne); secondo un'altra, il primo. Aristotele le riferisce ambedue e nota che i patrocinatori della seconda adducono come prova che i nove arconti giuravano nel portico del re di adempiere ai riti dei giuramenti come sotto Acasto. Questa formula "come sotto Acasto" ha fatto giustamente pensare che A. fosse un re storico, quello sotto cui si istituì l'arcontato, e, in omaggio a combinazioni che noi ignoriamo, sarebbe stato considerato come arconte a vita in epoca remotissima. Evidentemente il giuramento dei nove arconti data da un periodo in cui il re (βασιλεύς) era disceso al grado di magistrato annuale ed erano stati istituiti il polemarco e i tesmoteti. In origine il giuramento era prestato solo dall'arconte vero e proprio.

Fonti: 1. Euripide, Alcest., 722; Pausania, I, 18; Apollodoro, I, 9, 10, III, 13, 8; Diodoro, IV, 53, 7; Igino, Fab. 24, 2; Eusebio, cit.; Aristotele, Resp. Ath., 3, 3.

Bibl.: Toepffer in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., I, i, col. 1157 segg.; Seeliger in Roscher, Lexikon, I, col. 208 segg.; Preller-Robert, Griech. Heldensage, Berlino 1921-26, pp. 73, 779, 868 seg.; De Sanctis, ΑΤΘΙΣ, 2ª ed. Torino 1912, p. 78.

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