OCCHETTO, Achille

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)

OCCHETTO, Achille

Vittorio Vidotto

Uomo politico, nato a Torino il 3 marzo 1936. Ha compiuto la sua formazione politica a Milano dove iniziò (1953) la militanza nella FGCI (Federazione Giovanile Comunista Italiana) e nel PCI; contemporaneamente partecipava alle lotte studentesche nelle file dell'Unione goliardica italiana. Segretario provinciale di Milano nel 1960, due anni dopo divenne segretario nazionale della FGCI. Nel 1966 fu eletto nella direzione del PCI e dell'ufficio di segreteria con la responsabilità della sezione stampa e propaganda. Dopo un periodo passato in Sicilia (dal 1969) prima come segretario della federazione di Palermo, quindi come segretario regionale, rientrò a Roma alla fine del 1976 assumendo nuovi incarichi nella direzione e divenendo, nel 1983, membro della segreteria e responsabile del dipartimento stampa e propaganda.

Nel 1987 divenne coordinatore della segreteria e, nello stesso anno, vicesegretario del PCI: un'ascesa destinata, nelle intenzioni della dirigenza, a rafforzare la debole segreteria di A. Natta in un periodo di ripetute sconfitte del partito. Segretario del PCI dal giugno 1988, confermato nel marzo 1989, favorì la nascita di un vivace dibattito interno volto al rinnovamento del partito. Nel novembre 1989 affrontò la crisi del comunismo seguita al crollo del muro di Berlino proponendo la costruzione di una nuova formazione politica. L'ipotesi del cambiamento di nome al partito, avanzata dopo un discorso tenuto agli ex partigiani della Bolognina (nei pressi di Bologna) il 12 novembre, e dunque la rinuncia anche simbolica al comunismo confermata nei giorni successivi, posero il PCI di fronte a una fase radicalmente nuova. La coraggiosa iniziativa di O., apparsa subito dirompente nello statico scenario politico italiano, ottenne, con l'appoggio dei dirigenti più giovani, una larga maggioranza nel Comitato centrale del 20-24 novembre, ma non evitò successive laceranti divisioni nel partito e in tutta la sinistra italiana. Nato nel febbraio del 1991, dopo due congressi e un aspro dibattito, il PDS (Partito Democratico della Sinistra), di cui O. era eletto segretario, comprendeva gran parte del vecchio PCI (esclusa la minoranza di sinistra che diede vita a Rifondazione comunista) e un'esigua rappresentanza di quelle forze che il progetto originario prevedeva dovessero approdare alla nuova formazione. Dopo la svolta del 1989 O. è stato impegnato soprattutto a ridurre i dissensi interni e ad allargare il sistema delle alleanze esterne del PDS. Una linea oscillante legata alla ricerca di un ruolo guida a sinistra e resa necessaria dai rapidi cambiamenti della situazione politica italiana. La nuova politica ha ottenuto alcuni successi come nel referendum per la preferenza unica del 1991 e in occasione delle elezioni dirette dei sindaci nel corso del 1993 che hanno visto prevalere molti candidati sostenuti dal PDS.

Gli interventi più significativi di O. sulla svolta sono raccolti in Un indimenticabile '89, a cura di M. De Angelis (1990).

Bibl.: S. D'Agata, Achille Occhetto, dalla falce alla quercia, Roma 1990; P. Ignazi, Dal PCI al PDS, Bologna 1992.

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