CINNAMICO, ACIDO

Enciclopedia Italiana (1931)

CINNAMICO, ACIDO (ted. Zimmtsäure)

Alberico Benedicenti

Con questo nome viene designato l'acido β-fenil-acrilico, C6H5−CH=CH−COOH. Può esistere in due forme stereoisomere, la forma cis e la forma trans

L'acido cinnamico ordinario è la forma trans fusibile a 133°. Sebbene fosse conosciuto da lungo tempo, era confuso con l'acido benzoico, finché Bizio nel 1826 dimostrò che si trattava di un acido speciale. Nel 1889 Liebermann ottenne per la prima volta l'acido cis-cinnamico ricavandolo come prodotto di scissione degli alcaloidi secondarî che sono contenuti nella coca. Oltre a questo acido cis-cinnamico, fusibile a 58°, sono noti anche due altri acidi cis-cinnamici, fusibili rispettivamente a 68° e a 42°. Gli acidi fusibili a 58° e a 42° (acid: iso-cinnamici) sono metastabili e hanno tendenza a trasformarsi nella forma stabile fusibile a 68° (acidi allo-cinnamico). I tre acidi cis possono essere trasformati nell'acido trans per riscaldamento con acido solforico o in altri modi. L'acido trans, sciolto nel benzolo ed esposto all'azione dei raggi ultravioletti, si può trasformare in parte nell'acido cis fusibile a 58°.

L'acido cinnamico ordinario si ritrova in natura libero o eterificato con diversi alcoli in molti balsami e resine. Da questi si può estrarre per riscaldamento con idrato sodico.

Il chimico italiano Bertagnini nel 1856 preparò artificialmente per la prima volta l'acido cinnamico riscaldando l'aldeide benzoica con cloruro di acetile , a 120-130°. Nel 1877 Perkin pubblicò il suo metodo di sintesi che consiste nel riscaldare l'aldeide benzoica con acetato sodico e anidride acetica:

Questa sintesi che tutti conoscono col nome di sintesi di Perkin, dovrebbe più giustamente essere indicata almeno col nome di sintesi di Bertagnini-Perkin.

L'acido cinnamico cristallizza dall'acqua bollente in laminette splendenti che fondono a 133°. Quando è rapidamente riscaldato può distillare inalterato a circa 300°, mentre se si mantiene a lungo a questa temperatura si scinde in CO2 e stirolo:

L'acido cinnamico si scioglie nell'acqua bollente, pochissimo nell'acqua fredda; è facilmente solubile nell'alcool, nell'etere ed in altri solventi organici. Sono noti molti sali dell'acido cinnamico e molti eteri, alcuni dei quali sono usati in profumeria. Il più importante è il cinnamato di cinnamile:

noto col nome di Stiracina.

Per il doppio legame che l'acido cinnamico contiene, può addizionare due atomi di idrogeno (per. es. con amalgama di sodio) per dare l'acido idro-cinnamico o acido β-fenil-propionico C6H5−CH2−CH2−COOH. Per ossidazione blanda con KMnO4 a freddo si trasforma in acido fenil-glicerico C6H5−CHOH−CHOH− COOH. Con KMnO4 a caldo dà aldeide benzoica: per ossidazione più forte si può avere acido benzoico.

Introdotto nell'organismo umano viene ossidato e trasformato in acido benzoico che si ritrova poi nelle orine come acido ippurico. Fuso con KOH si scinde in benzoato e acetato di potassio. Per fusione con zolfo a 240° dà origine a difenil-tiofene. Per azione della luce sull'acido cinnamico solido si forma l'acido α-trussillico

un acido che si trova (insieme con i suoi isomeri acidi β, γ, δ trussillici) come componente degli alcaloidi secondarî della coca: per distillazione rigenera l'acido cinnamico ordinario.

Per azione dell'acido nitrico dà una miscela di acido o -nitroe acido p-nitro-cinnamico. Se si riduce l'acido o-nitro-cinnamico con solfato ferroso e ammoniaca, si forma l'acido o-ammino-cinnamico dal quale per eliminazione di acqua si può avere la α-ossi-chinolina o carbostirile

Farmacologia. - L'acido cinnamico ha deboli proprietà antisettiche, che però non trovano applicazioni nella pratica medica.

Iniettato nel sangue (sotto forma di sale sodico: Etolo o Hetol), questo acido determina un forte aumento dei leucociti, dovuto probabilmente ad accresciuta formazione o ad aumentato richiamo degli stessi dai luoghi di loro formazione: questo aumento dura parecchie ore, poi scompare (20-24 ore, Landerer). Fu perciò preconizzato nella cura della tubercolosi, in quanto, determinata una migrazione leucocitaria nei focolai tubercolari, ne indurrebbe una rapida guarigione. È probabile che questa azione sia dovuta all'attività antitossica e fagocitaria che si accompagna alla leucocitosi.

Si somministra sotto forma di soluzione acquosa all'1-2%, due, tre volte alla settimana, per iniezione sottocutanea, endomuscolare, endovenosa, a cominciare da un milligrammo di acido o del suo sale, crescendo fino a 20-25 mmgr. La cura va continuata lungo tempo. I risultati non sono tuttavia favorevoli come s'era sperato in un primo tempo: si sa che questa medicazione è oggi quasi abbandonata. Poco si sa dell'azione farmacologica dell'acido cinnamico. Pare che non abbia effetto sul metabolismo dell'acido urico (Denis, 1915) e che si elimini trasformandosi in acido benzoico e ippurico. Fu proposto anche per conservare le derrate alimentari, ma l'uso ne è stato vietato non essendo ancora sufficientemente dimostrata la sua innocuità anche a piccole dosi.

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