Folico, acido

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(o pteroilglutammico) Sostanza ad attività vitaminica presente nei vegetali, nei lieviti, nel fegato e nel rene. È costituito da un derivato della pteridina, da una molecola dell’ammide dell’acido amminobenzoico e da una di acido L-glutammico. [1]

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Si presenta sotto forma di cristalli giallognoli, che carbonizzano senza fondere a 250 °C, solubili in acqua, insolubili nei solventi organici. Con i metalli alcalini forma sali solubili. È prodotto industrialmente per sintesi.

Il fabbisogno minimo di acido f. per l’uomo è di circa 0,4 mg al giorno. La sua carenza determina alterazioni a livello ematico in quanto partecipa sia alla produzione degli eritrociti e dei leucociti sia alla loro normale maturazione. Dà inoltre origine a una serie di derivati che costituiscono le forme attive della vitamina. Tra queste è da ricordare l’ acido tetraidrofolico (FH4), che agisce da coenzima, e i composti che da esso si originano per assunzione di un frammento monocarbonioso, come l’ acido N-formiltetraidrofolico. Questi derivati funzionano da trasportatori di unità monocarboniose e partecipano alla biosintesi di basi puriniche e pirimidiniche, di amminoacidi ecc. Gli antimetaboliti dell’acido f. (per es., l’amminopterina) sono impiegati come sostanze antineoplastiche.

L’acido f. è un fattore di crescita per molti batteri. La sua determinazione avviene con metodi spettrofotometrici e cromatografici.

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