Pirofosforico, acido

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Acido ossigenato del fosforo, di formula H4P2O7, che si forma dall’acido ortofosforico ordinario con eliminazione di acqua per riscaldamento prolungato a 200-300 °C, o per trattamento del medesimo con cloruro di fosforile. Di massa incolore vetrosa o sciropposa, igroscopica, solubile in acqua; con la soluzione di nitrato d’argento dà un precipitato bianco (e non giallo come avviene per l’acido fosforico ordinario). È un acido di media forza, le cui soluzioni si trasformano, lentamente a freddo, rapidamente a caldo, in acido ortofosforico (o fosforico ➔ fosforo). Il suo derivato tetraetilico è usato come insetticida.

Il pirofosfato è un sale dell’acido pirofosforico. Si distingue fra pirofos­fati acidi, di formula generale Me2H2P2O7, dove Me indica un metallo monovalente, e pirofosfati neutri, di formula generale Me4P2O7; i pirofosfati acidi sono in genere solubili in acqua, mentre dei pirofosfati neutri solo quelli dei metalli alcalini sono solubili. Pirofosfatasi Gruppo di fosfatasi che scindono il pirofosfato (PPi) in due molecole di fosfato inorganico (Pi): PPi → 2Pi. Nell’uomo sono coinvolte nella sintesi di glicogeno muscolare, nelle vie di recupero dei nucleotidi purinici ecc.

Pirofosforilasi Enzimi della classe delle idrolasi che catalizzano la reazione: nucleotide trifosfato + zucchero-1-fosfato ⇆ nucleotide difosfato-zucchero + pirofosfato. La più importante è quella coinvolta nella sintesi di UDP-glucosio.

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