VALERIANICO, ACIDO

Enciclopedia Italiana (1937)

VALERIANICO, ACIDO

Gaetano CHARRIER

ACIDO Alla formula C4H9CO2H corrispondono quattro acidi organici isomeri appartenenti alla serie degli acidi grassi saturi: l'acido valerianico normale, l'acido isovalerianico, l'acido metiletilacetico e l'acido trimetilacetico. L'acido valerianico normale o propilacetico

è stato ottenuto sinteticamente con diverse reazioni, che ne dimostrano la costituzione, ad es., dall'alcool butilico normale attraverso lo ioduro e il cianuro di butile

oppure per azione dell'argento su un miscuglio di ioduro di etile e di acido β-iodopropionico:

o anche per mezzo della sintesi malonica con l'estere propilmalonico

Quest'ultimo metodo oppure l'ossidazione dell'alcool amilico normale primario o l'idrogenazione dell'acido levulinico con amalgama di sodio

costituiscono i migliori metodi di preparazione. Si trova in piccole quantità nell'acido pirolegnoso e nelle acque solfidriche di distillazione delle ligniti, si forma accanto ad altri acidi grassi nell'ossidazione dell'acido stearico e dell'olio di ricino e anche per decomposizione batterica del lattato di calcio: è un liquido oleoso con punto di ebollizione 185°, punto di fusione −58°, di odore analogo all'acido butirrico. L'acido isovalerianico o isopropilacetico (CH3)2CHCH2COOH si trova in grande quantità nella radice di Valeriana officinalis e di Angelica archangelica, allo stato di estere in diversi olî essenziali. L'acido valerianico ordinario o officinale (acido della valeriana) contiene accanto all'acido isovalerianico anche piccole quantità di acido metiletilacetico, otticamente attivo che gli conferiscono debole potere rotatorio destro. Un prodotto simile viene pure ottenuto per ossidazione dell'alcool amilico di fermentazione. La costituzione dell'acido isopropilacetico viene dimostrata dalle sue sintesi dall'alcool isobutilacetico

e dall'acido isopropilmalonico per decarbossilazione

Si può ottenere dall'alcool isoamilico primario (alcool amilico inattivo di fermentazione) per ossidazione, mentre dall'alcool amilico otticamente attivo si ottiene l'acido metiletilacetico. L'acido isovalerianico o isopropilacetico è un liquido incoloro di odore pungente, forte e sgradevole, bolle a pressione ordinaria a 174° e si fonde a −51°. Il permanganato potassico lo ossida ad acido β-ossiisovalerianico (CH3)2 − C(OH) − CH2COOH, mentre l'acido nitrico dà, fra altri prodotti, il dinitropropano (CH3)2C(NO2)2. L'acido isovalerianico puro si usa raramente in terapia, così come il suo sale di ammonio, a scopo sedativo, ma entra invece in numerosi preparati calmanti, i più importanti dei quali sono il validol o isovalerianato di mentile, il bornival o isovalerianato di bornile, il valil o dietilamide isovalerianica, il bromural o α-bromoisovalerilurea, mentre il iodival o α-iodoisovalerilurea si usa come surrogato dei ioduri alcalini. L'acido metiletilacetico (CH3) (C2H5) − CH − COOH otticamente attivo bolle a 177°. L'acido trimetilacetico (CH3)3C − COOH bolle a 163° e si fonde a + 35°.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata