ADIPE

Enciclopedia Italiana (1929)

ADIPE (fr. graisse; sp. grasa; ted. Fett; ingl. fat)

Carlo Manetti

Insieme di tessuti organici del regno animale, costituito essenzialmente da sostanze grasse. È assai importante lo studio della loro composizione chimica, distribuzione, formazione, assorbimento, trasformazione, valore fisiologico, nella chimica generale, in quella fisiologica, nei processi generali del ricambio e dell'accrescimento, nello studio delle strutture anatomiche in condizioni e normali e patologiche.

L'energia potenziale contenuta negli alimenti, oltre a servire al funzionamento dei diversi organi, alla produzione di carne muscolare, del latte, ecc., può in parte restare allo stato latente, accumulandosi in riserve come il glicogeno ed il grasso, con il conseguente aumento di adipe.

Questo si forma e si accumula in speciali condizioni: per eccesso di grasso alimentare, assorbito direttamente dall'intestino; ma anche gli idrati di carbonio esuberanti all'economia dell'animale possono alla loro volta trasformarsi in adipe. Anche le sostanze azotate concorrono talvolta all'accumulo del grasso nei tessuti, ma queste sostanze agiscono con l'intermezzo del glicogeno, che si forma in modo particolare nelle razioni a relazione nutritiva piuttosto stretta.

Il Mallevre spiega il fenomeno con la seguente ipotesi: le sostanze quaternarie in eccesso si sostituiscono agli idrati di carbonio e ai grassi per soddisfare alle necessità della termogenesi e della dinamogenesi; perciò le sostanze non azotate, restando disponibili, passano ai tessuti di riserva. È dimostrata in ogni modo la trasformazione degli albuminoidi digeribili in glucosio e da questo si ha la trasformazione in grassi. Dobbiamo però ricordare che non sempre le sostanze azotate si trasformano in composti adiposi; quanto maggiore è la presenza di proteine nella razione, tanto minore proporzionalmente è il peso di grasso formatosi. Il Kellner fissa a gr. 235 il deposito adiposo dovuto a kg. 1 di proteine, mentre si dovrebbe teoricamente ottenere lo stesso peso con minori quantità degli altri principî immediati ingeriti. Si spiega questo fenomeno con la perdita di energia dovuta al lavoro di digestione delle sostanze albuminoidi, che è assai superiore in confronto di quello necessaiio per assimilare gli altri principî immediati. Gli elementi istologici più atti al metabolismo, che determina l'aumento dell'adipe, sono quelli del connettivo come nel sottocutaneo (pannicolo adiposo), peritoneo, epiploon, regione renale (sugna). Il deposito adiposo può essere anche specifico, perché proveniente da un determinato abbozzo embrionario e in certe regioni permane anche nello stato di grande denutrizione, come nelle gibbosità dei cammelli e dromedarî, nella coda della pecora steatopigia barbaresca e anatolica, intorno ad alcune articolazioni e nell'orbita. Su tutto questo v. anche grassi e ricambio.

Una particolare importanza pratica ha nella zootecnia il meccanismo di formazione del grasso o adipogenesi.

Condizione necessaria all'adipogenesi è l'alimentazione superiore ai bisogni dell'organismo; è favorita dal clima dolce, uniforme, umido, dalla scarsa luce, dal riposo, in una parola da tutto ciò che riduce al minimo il consumo di energia. Ingrassa più facilmente la femmina del maschio e assai più i castrati. Tra i fattori che favoriscono l'adipogenesi ricordiamo anzitutto la specie (porco), la razza, l'età, la predisposizione individuale, ottenuta per ereditarietà. Dal punto di vista economico vi è più vantaggio ad ingrassare gli animali avanti la fine del loro completo accrescimento fisiologico. Specialmente gli animali vecchi ingrassano con più difficoltà e le carni hanno un valore commerciale minore.

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