ZOLI, Adone

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

ZOLI, Adone


Uomo politico, nato a Cesena il 16 dicembre 1887 e morto a Roma il 20 febbraio 1960. Avvocato a Firenze, fu membro della direzione del Partito Popolare italiano. Antifascista, durante il ventennio fascista visse in disparte; nel 1943 militò nella Resistenza, come membro del C.L.N. toscano; arrestato e condannato a morte, riuscì a sfuggire all'esecuzione della sentenza. Dopo la Liberazione fu vicesindaco di Firenze dal 1944 al 1946, e membro della Consulta Nazionale. Eletto senatore democristiano nella I, II e III legislatura repubblicana, nel 1950-51 fu vicepresidente del Senato. Nel VII ministero De Gasperi (1951-53), fu ministro di Grazia e Giustizia e ad interim della Pubblica Istruzione; nel I ministero Fanfani (1954) fu ministro delle Finanze e nel I ministero Segni (1956-57) del Bilancio, succedendo a E. Vanoni. Nel 1957, dopo la caduta del II ministero Fanfani, formò un governo monocolore democristiano con un programma di apertura sociale. Ma in parlamento, al momento del voto di fiducia, si unirono alla DC solo i monarchici ed i neo-fascisti del MSI, sì che egli presentò le dimissioni riconfermando il carattere antifascista della Democrazia Cristiana. Tuttavia, per la difficile situazione parlamentare, che non consentiva la formazione di una stabile maggioranza (risultando impossibile ricostituire l'alleanza quadripartita), s'indusse a rimanere al governo, accettando l'invito del Presidente della Repubblica. Conducendosi con molto equilibrio e riuscendo a svolgere una notevole attività legislativa e politica (v. italia: Storia, in questa App.), preparò e tenne le elezioni del 1958. Dimessosi dopo queste, conservò la carica di presidente della Democrazia Cristiana, che ricopriva dal febbraio 1954.

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