BANCHIERI, Adriano

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 5 (1963)

BANCHIERI, Adriano

Oscar Mischiati

Nacque il 3 sett. 1568 a Bologna, dove fu battezzato il 3 ottobre successivo col nome Tommaso, da Antonio de Banchieri lucchese e da Caterina. A diciannove anni entrò nell'Ordine dei monaci benedettini olivetani a Bologna: l'ingresso nel noviziato, con la vestizione e imposizione del nuovo nome, avvenne due anni più tardi (8 sett. 1589), la solenne professione dei voti monastici il 16 sett. 1590. Sulla formazione musicale del B. si posseggono le notizie forniteci da lui stesso, dalle quali si deduce che egli deve aver iniziato lo studio della musica assai prima di prendere gli ordini. Durante i primi anni della vita monastica intensificò lo studio della composizione sotto la guida dell'organista e compositore lucchese Giuseppe Guami. I contatti con quest'ultimo debbono risalire al periodo in cui il B. si trovava nel monastero dei SS. Bartolomeo e Ponziano di Lucca, intorno al 1592; nel 1593 era in quello di S. Benedetto a Siena, da cui partì nel 1594 per ritornare al cenobio bolognese di S. Michele in Bosco, dove nel 1596 occupava il posto di organista. Con lo stesso incarico lo ritroviamo nel 1600 a S. Maria in Regola, a Imola, e nel 1604 a S. Pietro di Gubbio. Nel 1605 risulta presente prima a S. Elena a Venezia e poi a S. Maria in Organo a Verona. Indi ritorna a Bologna, donde risulta essersi allontanato nell'agosto del 1607 per inaugurare il nuovo organo - opera del cortonese Cesare Romani - della chiesa madre di Monteoliveto e l'anno successivo, quando si recò a S. Vittore a Milano per assistere alle feste in occasione della canonizzazione di s. Carlo Borromeo. Da allora non si mosse più dalla prediletta città natale. Nella cornice monumentale del monastero di S. Michele in Bosco si sviluppò attorno alla sua figura un autentico focolaio di cultura e di manifestazioni musicali, che nel 1615 prese forma di istituzione come Accademia dei Floridi. Onorata da una visita di Claudio Monteverdi nel 1620, l'accademia si sciolse verso il 1623, per ricostituirsi quasi subito sotto la guida di Girolamo Giacobbi, maestro di cappella a S. Petronio e amico del B., con il nome di Accademia dei Filomusi. L'una e l'altra ebbero una parte importante nella storia della musica a Bologna. Per il resto della vita, il B. divise il suo tempo tra l'attività creatrice e quella didattica. Trasferitosi per ragioni di salute in città nel convento di S. Bernardo, vi morì di apoplessia nel 1634.

Ricca e multiforme fu l'attività creativa del B., e non solo in campo musicale, con le numerose opere sacre e profane e con i non meno numerosi trattati teorici e didattici, ma anche in campo letterario, per il quale conta un posto di rilievo nella letteratura dialettale bolognese. La bibliografia delle opere del B. presenta problemi numerosi e complessi. Per le opere musicali l'autore stesso ha lasciato tre diverse e successive redazioni di un Indice: la prima apparve nel Terzo libro di nuovi pensieri ecclesiastici (1613), la seconda nella Cartella musicale (1614-15, con Suplimento aggiuntivo) e la terza nella Cartellina musicale (1615). Le numerose e sensibili discordanze esistenti tra questi indici rendono assai arduo stabilire quante opere il B. abbia effettivamente pubblicate; a rendere più complessa la questione si aggiungono poi gli elenchi redatti dal Fétis e dallo Schmidl, in cui, non si riesce a distinguere le notizie di prima mano da quelle semplicemente riferite o magari distorte; più attendibile risulta in complesso l'elenco dell'Eitner. Sulla base di questo e degli altri repertori e cataloghi bibliografici di cui si dà notizia nella bibliografia, facciamo seguire l'elenco delle musiche del B., distinguendo le sacre dalle profane.

Musica sacra: Concerti ecclesiastici a otto voci... aggiuntovi nel primo choro la spartitura per sonare nell'organo commodissima, Venetia 1595, Vincenti; Canzoni alla francese a quattro voci per sonare, dentrovi un Echo & in fine una Battaglia a otto & dui Concerti fatti sopra Lieto godea... libro Secondo,Venetia 1596, Amadino; Salmi a cinque voci novamente composti et accommodati a i Vespri di tutte le Feste et Solennita dell'anno et nel fine dui Cantici della B. V., ibid. 1598; Messa solenne a otto voci, dentrovi variati Concerti all'Introito, Graduale, Offertorio, Levatione et Communione. Et nel fine l'Hinno de gli gloriosissimi SS. Ambrogio et Agostino... Libro III de gli suoi concerti, il tutto nuovamente composto, et dato in luce nell'occasione del Capitolo generale, ibid. 1599; Fantasie overo Canzoni alla Francese per suonare nell'organo et altri stromenti musicali. A quattro voci, ibid. 1603 (nuovamente reviste & ristampate: 7 canzoni sono infatti tratte dal Libro secondo del 1596); Ecclesiastiche Sinfonie dette Canzoni in aria francese a quatro voci per sonare et cantare et sopra un Basso seguente concertare entro l'Organo, opera 16, ibid. 1607; Gemelli armonici che avicendevolmente concertano duoi voci in variati modi, opera 21, ibid. 1609 (e novamente revisti e modernati dall'autore con tre Concerti e dui Dialoghi,Venezia 1622, Magni); Vezzo di perle musicali modernamente conteste alla regia Sposa effigiata nella Sacra Cantica, opera 23... Accomodata, che sopra il Basso seguente si può variare un istesso Concerto in sei modi, con una & dui parti cosi voci, come stromenti, Venetia 1610, Amadino; Secondi nuovi Pensieri ecclesiastici, opera 14, Milano 1611, Tini & Lomazzo; Terzo libro di nuovi Pensieri ecclesiastici da cantarsi con una & due voci in variati modi nel Clavacembalo, Tiorba, Arpichitarrone & Organo, opera 35, Bologna 1613, Rossi; Salmi festivi intieri, coristi, allegri, et moderni da recitarsi à battuta larga in concerto di quattro voci & organo. Et nel fine tre variate armonie sopra il Magnificat, opera 33, Venetia 1613, Amadino; Moderna armonia di Canzoni alla francese opera 26... nuovamente composta per suonare con facilità tutte le parti nell'Organo o Clavacimbalo et dentrovi (Piacendo) concertare uno & dui Strumenti acuto e grave, con l'aggiunta in fine di doi Fantasie à quatro Stromenti & uno Magnificat in concerto à quatro voci,Venetia 1612, Amadino; Due Ripieni in Applauso musicale, con otto parti, distinte in due chori di voci stromenti & organo appropriati al nome & all'ingresso di qual si voglia Prelato in grado di superiorità maggiore,Bologna 1614, Rossi; Sacra armonia a 4 voci e suono dell'organo, opera 41, Venetia 1619, Gardano; Primo libro delle Messe e Motetti concertato con Basso e due Tenori nell'Organo, opera 42, Venetia 1620, Vincenti; Dialoghi Concerti Sinfonie e Canzoni da cantarsi con due voci in variati modi nell'organo, opera 48, Venetia 1625, Magni.

Ragguardevole il numero delle composizioni sparse in antologie a stampa dell'epoca; in genere si tratta di ristampe di brani tratti dalle pubblicazioni del B. stesso; tuttavia in qualche caso, come per la raccolta di messe del Donfrid, siamo di fronte a fonti uniche: un mottetto a due voci e basso continuo in L. Calvi, Symbolae diversorum musicorum binis, ternis, quaternis & quinis vocibus cantandae una cum basso ad organum,Venetiis 1620, apud Alexandrum Vincentium; un mottetto in L. Calvi, Seconda raccolta de, sacri canti a una, due, tre et quattro voci... con il B. c. per sonar nell'organo,ibid. 1624; litanie a quattro voci e b. c. in L. Calvi, Rosarium litaniarum Beatae V. Mariae ternis, quaternis, quinis, senis, septenis & octonis vocibus... cum basso ad organum, ibid. 1626; due mottetti a due voci e uno a tre voci e b. c. in G. Victorinus, Siren coelestis duarum, trium et quatuor vocum, Monachii 1616; tre mottetti a due voci e b. c. in J. Donfrid, Promptuarii musici... Pars prima,Augustae Trebocorum 1622, Ledertz; tre mottetti a due voci e un mottetto a quattro voci e b. c. ibid., Pars altera,ibid. 1623; tre mottetti a due voci e b. c., ibid., Pars Tertia, ibid. 1627; sedici mottetti a due voci e uno a quattro voci e b. c. in J. Donfrid, Viridarium musico-marianum, Augustae Tribocorum 1627, Zetzner; tre messe a quattro voci e quattro a cinque voci e b. c. in J. Donfrid, Corolla musica missarum XXXVII pro vivis ac defunctis 1. 2. 3. 4. & 5. vocibus cum basso continuo, ibid. 1628; un madrigale parodiato in mottetto a cinque voci e b. c. in A. Coppini, Musica tolta da i Madrigali di C. Monteverde e d'altri Autori a cinque et sei voci fatta spirituale da..., Milano 1706, Tradate; tre mottetti in J. Reininger, Deliciae sacrae musicae quaternis vocibus cum basso ad organum,Ingoldstadii 1626, Haenlin; due mottetti in Corona sacra connexa ex fiosculis musicalibus... quatuor vocibus cum B. c., Antverpiae 1626, Phalèse; un mottetto in Flores verni ex viridario oslaviesi, Oslaviae 1628, Haugenhoffer.

Di scarsa, seppur non trascurabile, entità è la tradizione manoscritta: a Bologna (Biblioteca musicale G. B. Martini) e Bruxelles (Bibliothèque royale) si trovano alcune partiture di opere a stampa; a Castellarquato (in provincia di Parma, Archivio parrocchiale) si conservano Salmi a cinque voci in parti manoscritte incomplete; a Danzica (già Stadtbibliothek) una Missa octonis vocibus super Lieto godea in parti incomplete, certamente derivante da una stampa edita ed elencata dal B. stesso oggi irreperibile; a Monaco (Bayerische Staatsbibliothek) una Messa a otto voci e due mottetti.

Più lineare e in complesso facilmente ricostruibile la trasmissione delle opere profane: Hora prima di Recreatione. Primo libro delle canzonette a tre voci sotto diversi capricci composte (novamente ristampate),Venetia 1603, Amadino; La Pazzia senile. Ragionamenti vaghi et dilettevoli novamente composti & dati in luce. Libro secondo a tre voci,ibid. 1598 (ristampe nel 1599, 1601, 1604, 1607, 1611, 1621); Il Studio dilettevole a tre voci novamente con vaghi argomenti et spassevoli intermedii fiorito dall'Amfiparnasso comedia musicale de l'Horatio Vecchi. Libro terzo delle canzonette a tre voci, Milano 1600, Besozzi; Il Metamorfosi musicale quarto libro delle canzonette a tre voci. Nuovamente con spassevoli, trattenimenti diviso in epilogati & vaghi discorsi, Venetia 1601, Amadino (ristampa nel 1606); Virtuoso ridotto tra signori e dame entr'il quale si concerta recitabilmente in suoni & canti una nuova comedia detta Prudenza Giovenile, Quinto libro de gli Terzetti, & Opera 15, sotto moderno stile composta,Milano 1607, Tini & Lomazzo (ristampa: Saviezza giovenile ragionamenti comici vaghi et dilettevoli concertati nel clavicembalo con tre voci intremedi et argomenti. Opera Prima et IV impressione, Venetia 1628, Magni); Tirsi, Fili e Clori che in verde prato di variati fiori cantano il Sesto libro delle Canzonette a tre voci, Venetia 1614, Amadino; Il Zabaione musicale Inventione boscareccia et Primo Libro di Madrigali a cinque voci, Mediolani 1604, Tini & Lomazzo; Barca di Venetia per Padova dentrovi la nuova mescolanza, Libro Secondo de Madrigali a cinque voci, opera 12, Venetia 1605, Amadino (ristampa: Barca di Venetia per Padova dilettevoli madrigali a cinque voci nuovamente in questa seconda impressione stoppata, impegolata & aggiuntovi il Basso continuo (piacendo) per lo spinetto o chitarrone, ibid. 1623, Magni); Festino nella sera del Giovedi grasso avanti cena, genio al Terzo Libro madrigalesco con cinque voci, & opera à diverse XVIII, ibid. 1608, Amadino; Vivezze di Flora e Primavera cantate recitate e concertate con cinque voci nello spinetto a chittarone [quinto libro dei madrigali a cinque voci, opera 44, ibid. 1622, Magni; Trattenimenti da villa concertati in ordine seguente nel chitarrone con cinque voci in variati modi. Vaga et curiosa concatenatione drammatica [sesto libro dei madrigali a cinque voci], ibid. 1630, Vincenti; Ilvirtuoso ritrovo academico del Dissonante, publicamente praticato con variati concerti musicali a 1. 2. 3. 4. 5. voci ò stromenti nell'Accademia de Filomusi, opera 49, ibid. 1626, Magni; La Sampogna musicale... rappresentata sotto il dì 14 Novembre 1625 nel virtuoso ridotto delli Signori Accademici Filomusi di Bologna, Bologna 1625, Mascheroni (solo libretto); La fida fanciulla, comedia esemplare con musicali intermedi apparenti e inapparenti, Bologna 1628, Tebaldeo (rist. 1629).

Le numerose opere teoriche si possono così raggruppare: a)sul canto gregoriano: La Mano et Documenti sicuri d'autori gravi, Milano 1611, Tini & Lomazzo; Cartellina del Canto Fermo Gregoriano nuovamente spiegata, Bologna 1614, Rossi; Prima [Seconda, Terza, Quarta] Parte del Primo Libro al Direttorio Monastico di Canto Fermo, per uso particolare della Congregazione Olivetana, ibid. 1615; Cantorino utile a Novizzi, e Chierici Secolari e Regolari, principianti del Canto Fermo alla Romana, raccolto da Manuscritti, Libri Chorali, Tradittioni, et autorità di Musici antichi nella Florida Accademia di S. Michele in Bosco, ibid. 1622, Cocchi; b) sul canto figurato: Cartella overo Regole utilissime à quelli che desiderano imparare il Canto Figurato. Nuovamente da varie opinioni di Musici eccellenti ridotte in un piacevole Dialogo di Maestro et Discepolo. Et divise in Due Parti, Venetia 1601, Vincenti; La Cartella... Utile à gli figliuoli, et principianti che desiderano con facilità imparare sicuramente il Canto Figurato, Nuovamente revista, et diligentemente ristampata,ibid. 1610 (contiene anche: Brevi documenti musicali a gli figliuoli che desiderano assicurarsi sopra il Canto figurato e Duo in contrapunto sopra Ut, Re, Mi, Fa, Sol, La,ibid. 1609); Cartella musicale nel Canto Figurato Fermo, et Contrapunto... Nuovamente in questa terza impressione ridotta dall'antica alla moderna pratica,ibid. 1614 (contiene anche: Brevi et primi Documenti Musicali a gli figliuoli, Duo in Contrapunto sopra Ut, Re, Mi, Fa, Sol, La. Altri Documenti musicali nel Canto Fermo, Duo spartiti al contrapunto in corrispondenza tra gli dodeci Modi et otto Tuoni, Canoni musicali a quatro vocieModerna Pratica Musicale opera 37, ibid. 1613); La Cartellina Musicale che in Documenti facili ridotti dall'antico allo Istile moderno introduce i Principianti à sicuro posesso del Canto Figurato. Opera 35 ... Quarta impressione, ibid. 1615; La Banchierina overo Cartella picciola dei Canto Figurato... Opera utilissima alli figlioli, per acquistarne il nome di sicuro Cantore. Novamente in questa Quinta impressione ridotta dall'antico al moderno Stile,ibid. 1623 (ristampa con varianti della precedente); Il principiante fanciullo a due voci che sotto la disciplina d'autori illustri impara solfizare note e mutationi, e parole solo & asuefar l'orecchio in compagnia, opera 46, ibid. 1625, Magni; c) sull'organo: Conclusioni nel suono dell'organo... novellamente tradotte, & dilucidate in Scrittori Musici, & Organisti cellebri. Opera Vigesima,Bologna 1609, Rossi (ristampa in latino: Conclusiones de musica in organo modulanda, ibid. 1627, Mascheroni; secondo Fétis una prima edizione fu fatta a Lucca nel 1591 da S. Marchetti, mentre il B. ricorda un'edizione latina apparsa a Siena nel 1608); L'Organo Suonarino... entro il quale si pratica quanto occorrer suole à gli Suonatori d'Organo, per alternar Corista à gli Canti fermi in tutte le feste & solennità dell'anno... Opera 13,Venezia 1605, Amadino; L'Organo Suonarino opera 25 ... nuovamente in questa seconda impressione accordato... con gli Cerimoniali..., ibid. 1611; Organo Suonarino... in questa Terza impressione accordato con ogni diligenza... Opera 43, ibid. 1622, Vincenti (ristampa inalterata, ibid. 1638). Nelle varie edizioni di quest'opera sono contenute numerose composizioni per organo; altri brani per tale strumento apparvero nelle raccolte: B. Schmid iunior, Tabulatur Buch,Strassburg 1607, Zetzner (una canzone alla francese); G. Diruta, Seconda Parte del Transilvano, Venezia 1609, Vincenti (un ricercare) e J. Woltz, Nova Musices Organicae Tabulatura, Basel 1617, Genath (tre canzoni).

Opera da non considerarsi teorica in senso stretto, ma di notevole importanza quale fonte di notizie su B. sono le sue Lettere armoniche... intrecciate in sei capi di Dedicatione, Ragguaglio, Congratulatione, Buone Feste, Ringratiamento, Piacevolezza,Bologna 1628, Mascheroni (ristampa modificata: Lettere scritte à diversi Patroni et Amici... distinte in sei capi... Con nuova aggiunta di Buone Feste, Orationi Natalizie, Terzeti per Ventura di Capo d'Anno, e zentilezze per mancie, ibid. 1630, Tebaldini).

Sotto lo pseudonimo di Camillo Scaligeri (o Scaliggeri) della Fratta il B. esplicò anche una intensa attività letteraria con la pubblicazione di scritti di vario genere in lingua italiana e in dialetto bolognese: La nobiltà dell'asino di Attabalippa dal Perù provincia del Mondo novo tradotto in lingua italiana, Venetia 1590, Barezzi (ristampe: 1592 e 1599); La nobilissima anzi asinissima compagnia delli briganti della bastina... opera nuova, ingegnosa, Piacevole e degna di riso, Vicenza 1597, Perin (ristampa Milano 1598, Ponzio, e Venezia 1611 e 1666, Barezzi); Il donativo di quattro asinissimi personaggi et insieme sei servitori d'essi che sono stati accattati et imbastinati novamente nella nobilissima compagnia delli briganti della bastina, Milano 1598, Pontio; Discorso per fuggir l'otio estivo, dove si prova, che la favella bolognese preceda la Toscana cosi in Prosa, come in Rima, Bologna 1622, Mascheroni & Ferroni (ristampe ampliate ibid. 1626 e 1629), che ha sapore di paradosso comico e pare che volga a riso le fervide controversie linguistiche che s'erano esaurite dopo un secolo di dispute; Il Scacciasonno, l'Estate all'ombra, e il Verno presso al fuoco. Opera scenica onesta, morale, civile, e dilettevole; curiosìtà copiosa di novelle, rime, motti, proverbj ec. con variati ragionamenti comici,ibid. 1623, Magnani (ristampa Venezia 1637, Salvadori); Trastulli della Villa distinti in sette giornate dove si legono in discorsi e ragionamenti novelle morali, motteggi arguti, sentenze politiche, hiperboli favolose, casi seguiti, vivaci proposte & rime piacevoli, proverbi significanti, essempi praticati, paradossi faceti, detti filosofici, accorte risposte. Curiosità dramatica...,ibid. 1627, Mascheroni; Lettera nell'idioma natio di Bologna scritta al Sig. G. B. Viola a Roma sopra il ratto d'Elena del pittore Guido Reni, ibid. 1633, Ferroni, quasi un esercizio di composizione dialettale; Novella di Cacaseno figlio del semplice Bertoldino, ibid. 1641, Cocchi (e numerose ristampe fino ai giorni nostri), una continuazione del Bertoldo e del Bertoldino di G. C. Croce, che rimane, però, come stile e come ispirazione, molto al di sotto dei suoi modelli.

Maggiore interesse destano le sue commedie in prosa, per gli effetti originali che il B. sa trarre da un singolare impasto del toscano con tre o quattro dialetti differenti. In esse le regole fondamentali del teatro cinquecentesco sono rigorosamente rispettate e le diverse trame si riducono in realtà a un unico intreccio, con minime variazioni da commedia a commedia, assai simile a quello dei madrigali drammatici. Ad esempio, Il Furto amoroso commedia onesta e spassevole, Venetia 1613, Vincenti (ristampe ibid. 1621 e Brescia 1622, Fontana; con il titolo La Catlina da Budri, overo il furto amoroso comedia, Bologna 1616, Cocchi rist. 1619, 1628 e 1650) svolge in sei atti uno dei tipici canovacci della Commedia dell'Arte; L'Urslina da Crevalcor, ovvero l'amor costante, commedia, ibid. 1620 (rist. s. d.); La Minghina da Barbian,ibid. 1621.

Vanno ricordate infine la ristampa di una opera di G. Zanti, Origine delle porte, strade, borghi, contrade, vie, viazzoli, piazzole, salicate, piazze, e trebbi dell'Illustriss. Città di Bologna, con li loro nomi, pronomi, e cognomi... di nuovo registrata, rimodernata e ristampata..., Bologna 1635, Ferroni (ristampa ibid. 1712), e due operette ascetiche: Frutto salutifero alli R. p. Sacerdoti per prepararsi alla celebratione della S. Messa privata e cantata, Bologna 1614, Rossi, e Progressi politici, e christiani di S. Francesca Romana oblata olivetana, ibid. 1616.

Di fronte a così feconda versatilità riesce arduo definire un giudizio storico-critico su questa inconsueta figura di monaco musicista e letterato, la cui varia e vasta opera artistica e letteraria - oltre a testimoniare un'operosità veramente fuori del comune - denota un'aperta curiosità e un attento interesse verso i campi più disparati, sorretti da una capacità d'indagine e di critica sorprendente. Per valutare nella giusta misura questa sua caratteristica si deve ricordare che in connessione con gli scritti - che rappresentano pur sempre il momento della sintesi teoretica - va posta una intensa attività pratica: come musicista innanzitutto, organizzatore delle manifestazioni liturgiche musicali della sua chiesa, come insegnante di musica, come animatore e fondatore di Accademie, come costruttore di strumenti musicali (sua invenzione l'"arpichitarrone"). È forse da attribuire a questa abitudine mentale rivolta alla concretezza dei problemi, l'assenza del carattere di pedante erudizione che distingue in genere i suoi scritti. Il che è, d'altronde, un riflesso della sua personalità, così dotata di spirito faceto e burlone e incline al bizzarro, al paradosso; in questo, la sua vivacità di umore s'incontrava col gusto tipicamente barocco dei sottile gioco concettoso e dei bisticci di parole.

Tuttavia la fama del B. è dovuta al posto che egli occupa nella storia della musica. Vissuto in un'epoca di transizione, che conobbe acuti contrasti tra innovazione e tradizione, il B. ebbe chiara coscienza dei problemi che si ponevano con l'avvento della monodia, del basso continuo e dello stile concertato. Egli aderì alle correnti innovatrici che facevano capo al "recitar cantando" fiorentino, allo stile policorale e concertato veneziano, all'opera rivoluzionaria di C. Monteverdi. È interessante notare come il B. seguisse i nuovi indirizzi nel campo della musica sacra: significativo a questo proposito è il Terzo Libro di nuovi pensieri ecclesiastici, in cui i concerti (cioè mottetti in stile concertato) a una voce sono distinti in passaggiati, accentuati, affettati, in eco, in sinfonia e quelli a due voci in dialogo e in stile recitativo;viene così offerta una silloge assai indicativa delle diverse nuove maniere che andavano affermandosi a scapito della tradizionale tecnica imitativa nella scrittura mottettistica. E si deve inoltre ricordare che nei Concerti ecclesiastici del 1595 il B. offrì il primo esempio di basso continuo pubblicato a stampa.

Anche negli scritti di teoria e didattica musicale il B. si schierò in favore delle novità, sino al punto da riprodurre come esempi pratici per l'apprendimento della musica e, soprattutto, per l'esercizio della composizione, brani degli autori più innovatori e arditi della sua epoca (Gesualdo, Monteverdi, Viadana). Ed è noto il tentativo da lui fatto per il superamento della solmisazione escordale con la proposta di una specifica denominazione del settimo grado della scala (Ba per il si bemolle, Bi per il si naturale).

Sorprendente risulta invece l'atteggiamento conservativo che il B. manifesta nella musica profana: nelle opere per le quali è generalmente noto, come La Pazzia senile, il Festino o la Barca di Venezia per Padova, egli non seppe svincolarsi dal modello genialmente ma irripetibilmente coniato da Orazio Vecchi (non solo nell'Amfiparnaso, ma anche ne Le Veglie di Siena, il Convito musicale e la Selva di varia ricreazione). Il B., conscio forse dei propri limiti e non sentendosi dotato della vena drammatica di un Monteverdi, si mantenne entro i limiti della rappresentazione puramente musicale e sonora che già O. Vecchi aveva fissato a se stesso, e non seguì il decorso storico che portava la musica verso l'individuazione dei personaggi; non compì il passo dal madrigale drammatico all'opera.

Poche e insufficienti le riedizioni moderne di musiche del B.: la Pazzia senile è stata ripubblicata da L. Torchi, L'Arte musicale in Italia, Milano s. d., IV, pp. 281 ss., e da B. Somma (Roma 1960, De Santis); il Festino nella sera del Giovedì grasso dallo stesso B. Somma (Roma 1939, De Santis), la Saviezza giovanile da R. Allorto (Milano 1956, Le Chant du Monde), mentre un'antologia di brani vocali fu curata da F. Vatielli (I Classici della musica italiana, quaderni 1-3, Milano 1919); nove pezzi per organo furono inclusi da L. Torchi in L'Arte musicale in Italia, Milano s. d., III, pp. 354 ss., e da G. Tagliapietra, Antologia della musica pianistica, III, Milano 1931, mentre composizioni si trovano sparse nelle antologie organistiche redatte con fini pratici; tre mottetti, dalle Ecclesiastiche Sinfonie (1607), furono inclusi da A. Adrio nell'appendice musicale a Die Anfänge des geistlichen Konzerts, Berlin 1935. Una ristampa in facsimile delle Conclusioni nel suono dell'organo (1609) apparve a Milano nel 1934 a cura del Bollett. bibl. musicale.

Ancora sotto lo pseudonimo di C. Scaligeri della Fratta sono state ripubblicate Sette novellette (dal Discorso,1629) da V. Imbriani, Pomigliano d'Arco 1875-76, e la Lettera nell'idioma natio da [F. Giudicini], Giudizi d'arte sulla Scuola pittorica bolognese nei sec. XVII eXVIII, Bologna 1885, pp. 9-18.

Fonti e Bibl.: Bologna, Arch. battesimale della cattedrale, Liber Baptizatorum 1567-1568, c. 111 v; Monte Oliveto Maggiore, Archivio dell'abbazia, Liber Professorum et Mortuorum, mss. parte II, p. 2; Ibid., Familiarum Tabulae, mss., ad annum; Ibid., Cronologia Olivetana, ms., ad annum; G.B. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia,II, 1, Brescia 1758, pp. 198 s.; G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, I, Bologna 1781, pp. 338-341; G. Gaspari, Continuaz. delle memorie biogr. e bibl. sui musicisti bolognesi del sec. XVI, in Atti e Mem. d. R. Deputaz. di storia Patria per le prov. dell'Emilia,n. s., I (1877), pp. 144-205; R. Eitner, Bibl. der Musik-Sammelwerke des XVI. und XVII. Jahrhunderts,Berlin 1877, pp. 396 s.; L. Frati, Opere della bibl. bolognese che si conservano nella Biblioteca municipale di Bologna, Bologna 1889, pp. 846, 854 s.; G. Gaspari, Catal. della Bibl. dei Liceo musicale di Bologna, I, Bologna 1890, pp. 3-5, 52-54, 167-169, 192 s., 313; II, ibid. 1892, pp. 32, 35, 171, 174, 372-375, 519; III, ibid. 1893, pp. 34, 126, 208 s., 262, 287 s.; IV, ibid. 1905, pp. 44, 51, 59, 67, 186, 228; E. Vogel, Bibliographie der gedruckten weltlichen Vocalmusik Italiens. Aus den Jahren 1500-1700, I, Berlin 1892, pp. 53-62; H. Leichtentritt, Geschichte der Motette, Leipzig 1908, pp. 180, 239; A. W. Ambros, Geschichte der Musik, IV, Leipzig 1909, pp. 695 ss.; O. Kinkeldey, Orgel und Klavier in der Musik des M. Jahrhunderts, Leipzig 1910, pp. 197, 201, 205 s., 210 s., 223; H. Riemann, Handbuch der Musikgeschichte, II, 2 (Das Generalbasszeitalter), Leipzig 1912, pp. 9, 75, 126, 308; E. Schmitz, Geschichte der Kantate, I (Geschichte der weltlichen Solokantate), Leipzig 1914, pp. 24, 27; M. Schneider, Die Anfánge des Basso continuo, Leipzig 1918, pp. 12, 23, 64 s., 69 s., 72, 74, 80, 82, 87, 89; H. Riemann, Geschichte der Musiktheorie, Berlin 1921 (Hildesheim 1961), pp. 429-432, 440; L. Torri, Un secentesco spirito novatore (il padre A. B.),in Il Pianoforte, II(1921), pp. 272-275; E. Mele, Opere del Gracián e d'altri autori spagnoli, in Giorn. stor. d. letterat. ital., LXXXII (1923), p. 73; O. Trebbi, Contributo alla storia del teatro dialettale bolognese nel sec. XVII,  in Atti e Mem. d. R. Deputaz. di storia patria per le prov. di Romagna, s. 4, XVI (1926), pp. 20-34, 46-53 (riproduce brani dalle commedie in dialetto bolognese); F. Vatielli, Il madrigale drammatico e A. B.,in Arte e vita musicale a Bologna, Bologna 1927, pp. 57-115; F. T. Arnold, TheArt of Accompaniment from a Thorough-Bass as practised in the XVIIth & XVIIIth Centuries,London 1931, pp. 6, 16, 81-90, 899 s.; A. Adrio, Die Anfänge des geistlichen Konzerts, Berlin 1935, pp. 30-38; G. Vecchi, Il Madrigale drammatico. La "Pazzia senile" di A. B., in Convivium 1948, pp. 76-85; A. Einstem, The Italian Madrigal, II, Cambridge, Mass., 1949, pp. 802-820; H. F. Redlich, A. B., in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, I, Kassel 1949-1951, coll. 1206-1212; M. Scarpini [O.S.R. oliv.], I monaci benedettini di Monte Oliveto, San Salvatore Monferrato 1952, pp. 238-241; C. Santori, Bibl. della musica strumentale italiana stampata in Italia fino al 1700, Firenze 1952, passim (v. Indice,pp. 622 s.); F. Mompellio, Un grillesco capriccio di A. B. ,in Rivista mus. ital., LV (1953), pp. 371-403; E. Capaccioli [O.S.B. oliv.], Precisazioni biografiche su A. B., ibid.,LVI (1954), pp. 340 s.; N. Pirrotta-C. E. Tanfani, A. B., in Encicl. d. Spettacolo, I, Roma 1954, coll. 1418-1421; G. Reese, Music in the Renaissance, New York 1954, pp. 436, 487, 536, 543, 550; E. Capaccioli, A. B. (1568-1634), Contributo biografico e bibliografico, in Musica sacra, n. s. LXXXIV, 5 (Milano 1960), pp. 67-78, 118-123, 144-152, 173-175; F. J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, I, Paris 1868, pp. 233-236; R. Eitner, Quellen Lexikon der Musiker, I, pp. 324-327; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti,I,pp. 104-106; Suppl., p.57; E. B. Schnapper, The British Union Catalogue of Early Music printed before 1801, I, London 1957, p. 820.

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