AEQUITAS

Enciclopedia dell' Arte Antica (1958)

AEQUITAS

G. Bermond Montanari

Personificazione romana dell'equità. La forma più antica del nome, Aecetia (C. I. L., i, 13), si trova nell'iscrizione di una tazza di Vulci: aecetiai pocolom. Come divinità è ricordata da Arnobio (Adv. gent., 4, 1) ed in alcune dediche di statue. La personificazione dell'Ae. appare sulle monete imperiali da Galba a Decenzio. È raffigurata come una figura femminile stante con un lungo vestito ed una bilancia nella mano destra. L'altra mano a volte è aperta, a volte ha altri attributi: una misura lineare, un ramo di palina, il corno dell'abbondanza. Da Settimio Severo sotto la figura di Ae. appare la leggenda aeqvitati pvblicae e spesso la personificazione s'identifica con Moneta.

Monumenti considerati. - Dediche: Gruterus, Inscriptiones antiquae, 76,3: descrive un'immagine dell'Ae. nel Tempio della Fortuna Virile a Palestrina; A. Albertini, Rinvenimento di una nuova epigrafe romana in Brescia, in Epigraphica, xiii, 1951 (pubbl. 1953), pp. 92-95: descrizione della dedica di una statua all'Ae. da parte di P. Acilius Florus. Monete: M. Bernhart, Handb. zur Münzkunde der römischen Kaiserzeit, Halle (Saale) 1926, p. 80, tav. 58, 2 bis, 6. aecitiai pocolom: I. D. Beazley, Etr. Vase-paint., p. 215.

Bibl: E. Saglio, in Dict. Ant., s. v.; Preller, Mythologie der Römer3, II, p. 266 ss.; W. H. Roscher, in Roscher, I, c. 86, s. v.; E. Aust, in Pauly-Wissowa, I, cc. 604-605, s. v., n. 2; G. Wissowa, Religion und Kultus der Römer, Monaco 1912, pp. 332-333.