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Medicina

Lesione vescicolare della mucosa orale (più raramente dei genitali), che rompendosi dà luogo a una piccola abrasione o ulcerazione. Può essere unica o multipla, e tende facilmente a recidivare, specie in coincidenza con disturbi digestivi. Nelle forme più gravi compaiono numerose lesioni, dolorosissime e accompagnate da febbre. È dovuta presumibilmente a un virus.

A. di Bednar (così detta dal nome del medico che l’ha descritta): ulcerazione superficiale, piana, circondata da una zona di arrossamento, che nei neonati e nei piccoli lattanti si osserva simmetricamente nella parte posteriore del palato duro, ai lati del rafe mediano. Si chiama anche ulcera pterigoidea, perché corrisponde ai processi pterigoidei dell’osso sfenoide, nel quale punto la mucosa boccale è più sottile e tesa, sì da ulcerarsi facilmente per eccessiva pressione della lingua durante la suzione.

Zoologia

L’ a. epizootica è una malattia contagiosa, a decorso acuto, che colpisce buoi, zebù, bufali, capre, pecore, cammelli, bisonti, cervi, maiali e cinghiali; eccezionalmente si trasmette al cavallo e all’uomo. È caratterizzata da eruzioni vescicolose sulla mucosa boccale, sui capezzoli e sulla cute dello spazio interungueale. Del virus sono stati individuati molti tipi immunologicamente distinguibili: europei, africani, asiatici. La lotta contro l’a. epizootica richiede obbligo di denuncia, abbattimento e distruzione degli animali infetti; misure di isolamento; obbligo di visita e periodo di osservazione per il bestiame trasportato; obbligo di visita e di vaccinazione per il bestiame transumante.

A. equina di Regis e Rivolta Stomatite pustolosa dei giovani cavalli, non trasmissibile ai Ruminanti.

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