AGLIO, Agostino

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)

AGLIO, Agostino

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Nacque a Cremona il 15 dic. 1777 dal notaio Gaetano e da Anna Maria Mondoni. Dal 1789, trasferitosi a Milano, studiò con G. Albertolli a Brera; nel 1798, arruolatosi volontario nella legione della Repubblica cisalpina, combatté a Faenza, Ancona, Tolentino. Ammalatosi, tornò a Milano per un breve periodo, per andare poi a Roma, con presentazioni del cardinale A. Dugnani e di Angelica Kauffmann, alla fine del 1799. Incontratosi a Roma con William Wilkins, partì con questo per un lungo viaggio in Egitto e in Grecia, prolungatosi fino al 1802. Durante questo viaggio eseguì disegni e rilievi dei monumenti visitati per la Magna Grecia del Wilkins.

Tornato a Roma, il 14 sett. 1803 partì, su invito del Wilkins, alla volta dell'Inghilterra, dove per breve tempo (fino al 1804) fu assistente di disegno al Caius College, Cambridge; trasferitosi quindi a Londra, vi si dedicò all'insegnamento privato, nell'alta società. Il 16 marzo 1805 sposò Letizia Clarke. Nel 1804 aveva eseguito vaste decorazioni all'interno dell'Opera House (distrutta da un incendio nel 1808); nel 1806 dipinse nel Drury Lane Theatre (bruciato nel 1809). Nel 1807-08 affrescò a Woolley Hall, Yorkshire; nel 1809 si recò in Irlanda per dipingere, su commissione, vedute dei laghi di Killarney (ma nello stesso tempo eseguiva numerosi ritratti di personaggi irlandesi), poi acquistate, nel maggio 1810, dal marchese di Lansdowne al suo ritorno a Londra (due di queste pitture sono ricordate nel catalogo della collezione Lansdowne del 1897, nn. 267 e 291). Nel 1811 affrescò l'interno del Pantheon in Oxford Street (ora demolito); verso il 1817 eseguiva pure ad affresco un grandioso diorama del Calvario nell'abside della chiesa cattolica di St. Mary Moorfields, Londra (demolita nel 1899), di effetto scenografico sorprendente. Nel 1821 dipinse il sipario del teatro di Haymarket (distrutto); nel 1822 affrescò con scene campestri alcune sale di Woburn Abbey, Bedfordshire (anche queste decorazioni sono perdute). Frattanto aveva cominciato a eseguire litografie, le prime di pregio fatte in Inghilterra, contribuendo alla diffusione di questa tecnica. Nel 1825, ricevuto da lord Kingsborough l'incarico di copiare manoscritti aztechi conservati nelle biblioteche d'Europa, cominciò a viaggiare a questo scopo, lavorando fra l'altro a Dresda (un disegno di Dresda si trova nel Gabinetto dei disegni del British Museum) e a Vienna.

I nove volumi di The Antiquities of Mexico (London 1830-48) del Kingsborough contengono mille sue tavole litografiche a colori. Tornato in Inghilterra, nel 1829 lavorò nuovamente a Woburn Abbey, e decorò poi (1831-34) la sala della Old Town Hall di Manchester (demolita dopo il 1877) con scene dei viaggi e delle scoperte dei Caboto e dello stabilimento e della diffusione del commercio inglese. Tornato a Londra (1835), nel 1837 affrescò la volta del coro della Catholic Chapel in Duncan Terrace, Islington; altri affreschi, ora perduti, eseguì a Reading, pure nella chiesa cattolica e (1841) nella chiesa parrocchiale protestante di Leeds. Nel 1844 e 1847 concorse per la decorazione del Parlamento. Frattanto non aveva mai cessato di esporre sia alla Royal Academy sia altrove. Verso il 1846 egli dipinse a "encaustico" un padiglione "pompeiano", ora distrutto, nel giardino di Buckingham Palace. Nel 1849, con il figlio, decorò l'Olympic Theatre di Londra.

Morì a Londra il 30 genn. 1857.

Le vicende della sua vita narrò in una autobiografia, in inglese, dedicata al figlio Agostino, Scritta negli anni 1852-56, dalla quale sono tratte le notizie riportate dal Sacchi. Risulta, tra l'altro, che l'A. ebbe una fitta corrispondenza con il duca di Bedford (le sue lettere non compaiono però nella lista dei ms. a Woburn Abbey, HMC, end Report) e che eseguì pure una raccolta di Cento tavole di disegni d'ornamento (1821), non meglio note. A Bretton Park, presso Wakefield, Yorkshire, esistono alcune grandi decorazioni murali ad affresco, databili verso il 1815, che potrebbero essergli attribuite (cfr. A. Oswald, Bretton Park, in Country Life, LXXXIIII [1938], p. 554).Acquarelli dell'A. si trovano, a Londra, nel British Museum, nella collezione Witt (ora Courtauld Institute), nel Victoria and Albert Museum (che possiede anche tre suoi libri di schizzi); sue litografie sono, tra l'altro, al British Museum - dove si conserva pure una copia dell'autobiografia - e nella Public Library di Leeds. Oltre le serie litografiche citate dal Thieme-Becker, sono da ricordare anche le seguenti: Views in the Valley of Aosta (da disegni del Cockburn), London 1822; Series of Sketches of the interior and temporary decorations at Woolley Hall, Yorkshire, London 1821; Studies of Various Trees and Forest Scenery, London 1837.

Suo figlio, Agostino, ancor vivo nel 1869, fu acquarellista e scultore: nel 1831 riceveva la "Silver Isis Medal" dalla Society of Arts, per un busto; nel 1832 esponeva un busto a Manchester; collaborò, come si è detto, col padre, nell'Olympic Theatre.

Fonti e Bibl.: G. Grasselli, Abecedario biografico dei pittori, scultori ed architetti cremonesi, Milano 1827, pp. 13-14; L. Gruner, The decoration of the Garden Pavilion in the grounds of Buckingam Palace, London 1846; F. Sacchi, Cenni sulla vita e le opere di A. A., Cremona 1869; Universal Catalogue of Books on Art, I, London 1870, sub voce Aglio, A. e Kingsborough, Edward King, Viscount; S. Redgrave, Dict. of Artists of the English School, London 1878, p. 3; Affreschi cremonesi a Londra, in Arch. stor. lombardo, s. 3, XXVII (1900), p. 202; A. Graves, Royal Academy Exhibitors, London 1905, I, p. 14; J. Summerson, Georgian London, London 1945, p. 214; [N. Pevsner], The Buildings of England, VI, London except the cities of London and Westminster, London 1952, p. 383; T. S. R. Boase, English Artists and the Val d'Aosta, in Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, XIX (1956), p. 289; Dict. of National Biography, I, p. 176; Bryan's Dict. of Painters and Engravers, London 1903, p. 9.

Per A. iunior: F. Sacchi, op. cit., p.4; R. Gunnis, Dict. of British Sculptors 1660-1851, London 1953, p. 15;G. K. Nagler, Neues allgem. Künstler-Lexikon, I, p. 27; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, I, p. 118 (ma vi è registrato, erroneamente, come Augustine, pittrice).

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