Agrigento

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(gr. ᾿Ακράγας) Comune della Sicilia (245,3 km2 con 57.592 ab. nel 2020), capoluogo della omonima provincia. Il centro è situato a 230 m s.l.m. su un colle spianato, a ca. 4 km dalla costa; la città attuale occupa solo la parte più elevata dell’acropoli della città antica. Solo nella seconda metà del 19° sec. la città è uscita dalla vecchia cinta di mura (ora abbattuta), sviluppandosi in direzione sia occidentale sia orientale. Durante l’espansione topografica dell’abitato, a SE e a S, nel ripido pendio digradante verso la Valle dei Templi, non si è tenuto conto della franosità dei terreni di questa zona. La speculazione edilizia ha caratterizzato i successivi interventi sino a minacciare le bellezze architettoniche e ambientali della Valle dei Templi. A parte il settore estrattivo (miniere di zolfo), modeste attività industriali riguardano soprattutto le lavorazioni alimentari e di materiali da costruzione. Intenso il movimento turistico, favorito dalle condizioni climatiche e dall’ingente patrimonio archeologico.

La necropoli attesta la presenza di Greci fra i Siculi indigeni già nel 7° sec. a.C., ma A. fu fondata ufficialmente dagli abitanti di Gela solo nel 583-82 a.C. Conobbe grande floridezza con la tirannide di Terone (488-472), ma pochi anni dopo cadde nell’orbita di Siracusa alla quale cercò invano di ribellarsi. In età romana ebbe qualche importanza come porto. Decaduta sotto il dominio bizantino, fu conquistata dai musulmani d’Africa nell’829 e da essi distrutta e riedificata più in alto. La dominazione normanna vide un eccezionale sviluppo della città che divenne il centro d’uno dei maggiori vescovati della Sicilia.

Del 7° sec. a.C. è il santuario più antico di divinità ctonie (identificate con Demetra e Persefone), in grotte con vestibolo. Coeva alla fondazione della città è l’ampia cerchia di mura, appoggiata a 7 colline rocciose a N (di cui la più occidentale divenne l’acropoli), con torri quadrate e 8 porte. La via principale traversava la città da S a N. Alla fine del 6° sec. a.C. iniziò la costruzione dei grandi templi dorici, di cui il più antico è l’Heraklèion. Verso il 480 sorsero il tempio di Demetra (con due alta;ri rotondi), quello di Atena, sull’acropoli, l’Olympièion colossale (circa m 111×56), con un muro pieno invece della peristasi, semicolonne e figure di giganti sostenenti la cornice. Intorno al 450-30 furono eretti i templi di Era Lacinia e della Concordia, esastili peripteri, nei quali si attenua la curvatura arcaica dei capitelli e delle colonne. Della fine del 5° sec., i templi detti di Vulcano, dei Dioscuri, di Asclepio. Del periodo romano rimane una serie stupenda di monete.

Provincia di A. (3052 km2 comprese le appendici insulari di Lampedusa e di Linosa, suddivisa in 43 comuni, con 423.488 ab. nel 2020). È situata tra la provincia di Trapani a O, quella di Palermo a N, quella di Caltanissetta a E e il Mare Mediterraneo a S e a SO. Il territorio è essenzialmente collinoso, pochissimi i corsi d’acqua perenni di portata notevole. La popolazione è concentrata nel capoluogo e nei centri costieri di Licata, sede di impianti industriali, e Sciacca, mentre permangono i fenomeni di spopolamento delle aree rurali interne. Le principali colture sono cereali, vite, olivo, agrumi e ortaggi. Intensamente praticata la pesca. La maggiore industria, quella estrattiva, è in flessione, mentre in progresso sono le industrie chimiche (Porto Empedocle) e alimentari. Discretamente fitta la rete stradale; meno buone le comunicazioni ferroviarie. Il turismo resta una fra le voci più importanti nell’economia locale, sebbene le condizioni ambientali siano state compromesse da un indiscriminato sviluppo dell’edilizia; tuttavia, a partire dal 1991 è stato posto in opera un piano di intervento per la tutela del patrimonio archeologico locale.

La città è stata proclamata capitale italiana della cultura per il 2025.

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