AGRONOMIA

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)

AGRONOMIA.

Francesco Bonciarelli

Branca delle scienze agrarie che ha per oggetto la razionale applicazione dei principi scientifici della crescita dei vegetali alla coltivazione delle piante agrarie. L'a. è una scienza tecnica molto complessa, solo recentemente passata dallo stadio di empirismo a un approccio razionale che compendia e fonde, in una visuale applicativa, molte e disparate discipline, innanzitutto quelle relative all'ecologia delle comunità di piante superiori. Le piante sono organismi che vivono con parte del loro corpo nell'ambiente atmosferico e parte nel terreno, formando così un sistema ''pianta-terreno-atmosfera'' molto complesso, in cui si svolgono intensi scambi di energia e di materia (acqua, anidride carbonica, ossigeno, elementi, ecc.) e in cui s'instaurano molteplici interazioni tra i componenti della comunità vegetale.

L'a. studia quindi l'ambiente climatico e l'ambiente pedologico in tutte le loro interazioni con le piante coltivate e, in base a ciò, detta le norme tecniche che vanno messe in atto per rendere i rapporti ''colture-ambiente'' i più confacenti alle esigenze dell'agricoltore e della collettività e nel massimo rispetto possibile del territorio e dell'ambiente. Essa perciò attinge a scienze di base come la fisiologia vegetale (funzionamento degli organismi vegetali), la climatologia (meccanismi fisici determinanti del clima), l'ecologia (rapporti dei componenti delle comunità vegetali tra loro e con l'ambiente), la pedologia (natura e caratteristiche del terreno), la fisica del terreno (proprietà fisiche e meccaniche), la chimica del terreno (funzioni di nutrizione), l'idrologia (rapporti acqua-terreno), e a scienze applicate come la meccanica agraria, l'idraulica, ecc.

L'a. si articola in due parti propedeutiche (ambiente climatico, ambiente pedologico) e in una serie di parti strettamente applicative che comprendono i vari tipi d'intervento tecnico che caratterizzano l'attività agricola e che elenchiamo qui di seguito.

Messa in coltura dei terreni incolti: per avviare alla coltivazione un terreno incolto è necessario procedere a operazioni straordinarie per rimuovere gli ostacoli di vario genere che si opporrebbero alla messa in coltura: disboscamento e decespugliamento; dissodamento; spietramento.

Sistemazione idraulica: la regimazione delle acque in eccesso è importante per evitare ristagni esiziali nei territori pianeggianti ed erosioni catastrofiche nei terreni declivi. Da qui la messa in atto di tecniche specifiche per conseguire questo scopo (modellamento, drenaggio, affossatura).

Lavorazioni del terreno: le manipolazioni meccaniche del terreno volte a renderne le condizioni più favorevoli ad accogliere le colture sono una caratteristica comune a tutti i sistemi agricoli. L'a. tratta i principi scientifici che giustificano le lavorazioni e detta le norme per l'impiego ottimale dei vari attrezzi, sia nella fase dei lavori preparatori per l'impianto, sia dopo l'impianto e in corso di coltivazione.

Irrigazione: l'insufficiente disponibilità d'acqua rispetto al fabbisogno delle colture è spesso un fattore limitante la produttività agraria. L'a. a tal riguardo indica le tecniche sia per il miglior uso dell'acqua di pioggia (aridocoltura) sia per rifornire d'acqua, con il massimo di razionalità e di economia, le colture agrarie (irrigazione).

Fertilizzazione: la fertilizzazione è l'insieme delle operazioni tecniche che mirano a migliorare la funzione di nutrizione delle piante coltivate da parte del terreno. Può consistere nell'apportare elementi nutritivi carenti (concimazione) o nel rimuovere difetti del terreno (correzione dell'acidità, dell'alcalinità o della salinità).

Avvicendamento colturale: "La terra si riposa producendo cose diverse". In questa massima degli antichi georgici romani è sintetizzato il fatto che, se una stessa coltivazione è ripetuta troppo spesso su un terreno, la produttività declina. L'a., in base all'esame dei vari fattori che entrano in gioco in questo fenomeno, detta le norme perché in un'azienda le varie colture si susseguano in ordinato avvicendamento.

Impianto delle coltivazioni: con l'impianto delle coltivazioni l'agricoltore realizza la copertura vegetale più idonea alle sue finalità produttive, per tipo di vegetali e per distribuzione spaziale degli stessi. L'a. detta le norme generali per l'impianto delle colture, tenuto conto dei modi di propagazione delle piante (sementi) e dei rapporti di competizione intra- o interspecifica che s'instaurano tra loro (impianto-consociazione).

Lotta alle erbe infestanti: la presenza di erbe infestanti nelle colture dà luogo a una competizione, spesso molto forte, che ha come effetto quello di peggiorare la produttività delle colture stesse. Il controllo delle erbe infestanti, invadenti e indesiderate, risulta pertanto una delle necessità più impellenti e gravose per qualsiasi agricoltore. L'a., in base alle conoscenze intorno alla biologia di tali erbe e alla competizione interspecifica, detta le norme per il loro controllo o il loro contenimento mediante il ricorso a tutti i vari possibili mezzi, visti tuttavia in un contesto integrato.

L'a., in conclusione, assolve il compito di coordinare, integrare e trasporre sul piano operativo i risultati e le conoscenze di diverse discipline, compito questo oggi più che mai fondamentale, tenuto conto dell'attuale tendenza delle scienze di base a muovere ciascuna verso approfondimenti sempre più spinti, e a conseguenti specializzazioni sempre più ristrette. Tutto ciò tenendo presente la necessità inderogabile di conciliare al meglio le esigenze della produzione e dell'economia con la salvaguardia dell'ambiente e la salubrità dei prodotti.

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