AIMERICO da Piacenza

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)

AIMERICO da Piacenza

Abele L. Redigonda

Nato a Piacenza verso la metà del sec. XIII, appartenne, secondo quanto dice l'Echard, alla famiglia dei Giliani. Entrato nell'Ordine domenicano a Bologna il 31 luglio 1267, studiò nel convento di S. Eustorgio di Milano. Insegnò poi per 24 anni, specialmente a Bologna, ove, nel 1297, fu anche priore e consultatore dell'Inquisizione, nonché moderatore della cattedra teologica dal 1299 al 1304. A questa data, provinciale di Grecia, pur trovandosi a Tolosa in occasione del capitolo generale elettivo, non vi prese parte, forse perché solo eletto e non ancora confermato; ma, al terzo scrutinio del 16 maggio, riuscì eletto maestro generale. Nel settennio di generalato lascio un'impronta del suo governo, specialmente nel campo degli studi. Dopo il capitolo generale di Napoli del 30 maggio 1311 lasciò la direzione dell'Ordine e si ritirò a Bologna. Morì nell'agosto 1327.

Si conservano le sue encicliche in occasione dei capitoli generali 1304-1310 e qualche lettera ad alcune confraternite della Vergine e di S. Pietro Martire. Incerta, invece, rimane l'attribuzione a lui di alcuni trattati sulla perfezione religiosa, sulla promozione degli studi nell'Ordine e su varie materie scolastiche. Consigliò l'agronomo bolognese Piero de' Crescenzì a condurre a termine il Liber ruralium commodorum, correggendolo poi su richiesta dell'autore.

Scrittori domenicani attribuiscono ad A. una parte nel processo contro i Templari, identificandolo con l'A. de Navis, interessato in tale processo e favorevole ai Templari. Ma, mentre, secondo codesti scrittori, A. da Piacenza si sarebbe recato in Spagna per il capitolo generale di Saragozza del giugno 1309, per poi rientrare in Italia a presiedere il capitolo generale di Piacenza del giugno 1310 - notizie del resto accertate -, A. de Navis, invece, risulta in Spagna fin dal 12 ag. 1308 (cfr. Regestum Clementis papae V, a. III nn. 3410, 3444, 3460 e 3533) e certamente fino al marzo 1311 (ibid., a. VI, nn. 6716, 7493 e 7498). La bolla clementina Dudum ad eliciendum, nella quale il papa impone agli arcivescovi e vescovi di Spagna e all'A. de Navis di ricorrere alle torture contro i Templari, non è del 17 marzo 1310, bensì del 18 marzo 1311 ("XV kal. apr. a. VI"). Esclusa, dunque, come impossibile, o per lo meno indimostrata, la presenza del maestro génerale in Spagna nell'agosto 1308 e nel marzo 1311, e in un compito estraneo alla direzione dell'Ordine e richiedente continua dimora, bisogna concludere che la parte avuta da A. da Piacénza nel processo contro i Templari (A. de Navis potrebbe essere il domenicano francese di questo nome ricordato dal Douais fino al 1300) si riduce forse soltanto all'aver egli evitato, dimettendosi in tempo - per Galvano Fiamma si tratterebbe d'una deposizione imposta da una lettera del cardinale Niccolò Albertini -, di comparire al concilio di Vienne indetto per la seconda metà del 1311.

Fonti e Bibl.: J. Quétif- J. Echard, Scriptores Ordinis Praedicatorum, I, Lutetiae Parisiorum 1719, pp. 494b-496a; C. Douais, Acta capitulorum provincialium Ordinis fratrum praedicatorum. Première province de Provence, province Romaine, province d'Espagne (1239-1302), Toulouse 1894, cfr. indice sub voce Aymericus de Navis; Fr. Galvagni de la Fiamma Chronica Ordinis, in Monumenta Ordinis fratrum praedicatorum Historica, II, 1, a cura di B. M. Reichert, Romae 1897, p.107; Acta capitulorum generalium Ordinis praedicatorum, II, ibid., IV, a cura di B. M. Reichert, Romae 1899, pp.1-55; Litterae encyclicae magistrorum generalium Ordinis praedicatorum, ibid., V, a cura di B. M. Reichert, Romae 1900, pp. 181-201; D.-A. Mortier, Histoire des Maîtres généraux de l'Ordre des frères prêcheurs, II, Paris 1905, pp. 421-473; Dia. d'Hist. et de Géogr. éccles., I, coll. 1179-1180; Encicl. Cattolica, I, coll. 601-602. Per i rapporti con Piero de' Crescenzi e per gli ultimi anni di A. a Bologna si veda: T. Alfonsi, Il padre Aimerico Giliani e Pier de' Crescenzi, in Pier de' Crescenzi (1233-1321). Studi e documenti, Bologna 1933, pp. 51-60 (con qualche inesattezza sulla vita di Aimerico).

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