MORELLI, Alamanno

Enciclopedia Italiana (1934)

MORELLI, Alamanno

Alberto Manzi

Attore, nato a Brescia il 12 gennaio 1812, morto a Scandicci (Firenze) il 10 gennaio 1893. Figlio d'arte, fu avviato agli studî classici; ma a 18 anni già si affermava come primo attore giovane nella compagnia di Giacomo Modena.

Il repertorio goldoniano trovò nel M. uno dei più fini interpreti. Aaore vario, egli riuscì in ogni genere, dalla farsa al dramma. Evitava le parti tragiche, perché riteneva che la sua voce aspra, ma non sgradevole, non si prestasse al genere che voleva voci piene e sonore. Raggiunse la celebrità quando nella compagnia Cappelli-Bergamaschi interpretò, primo in Italia, il Kean del Dumas. Il M. aveva una bella ed elegante figura, modi distinti, intelligenza chiara, intuitiva, che rendeva il pensiero dell'autore con semplicità d'azione, con spontaneità e finezza di dizione, in contrasto con la tradizione ancora dominante del romanticismo artificioso e declamatorio. Nella compagnia Lombarda, della quale fu primo attore e poi direttore, attuò, perfezionandola, la riforma iniziata da Gustavo Modena: l'efficacia conseguita con i mezzi più semplici. Ebbe grandi successi, specie in Chatterton del De Vigny e Faust di Goethe; nel 1850 per primo portò sulle scene Amleto di Shakespeare, nella traduzione del Rusconi.

Dal 1854 al 1859 il M. diresse l'Accademia dei filodrammatici di Milano; e dopo avere passato un anno col Domeniconi, riunì quella sua compagnia che fu considerata modello per la perfezione delle sue interpretazioni. Il M. scrisse: Prontuario delle pose sceniche (Milano 1854); Note sull'arte drammatica rappresentativa (ivi 1862); Manuale dell'artista drammatico (ivi 1877).

Bibl.: E. Sheridan, A. M. e l'arte sua, Mortara 1879.