ALBATROS

Enciclopedia Italiana (1929)

ALBATROS (nome anglo-indiano, dal port. alcatruz, sp. alcaduz "secchio di terracotta", quindi "pellicano")

Ettore Arrigoni degli Oddi

Genere della famiglia Procellariidae, ordine dei Tubinares. Uccelli oceanici di varia grandezza, rappresentati da circa 130 specie sparse per tutti i mari. L'Albatros, o Diomedea exulans, è assai noto per le descrizioni contenute in moltissimi testi e per gl'individui che si vedono in quasi tutti i musei. L'adulto è bianco con fini lineette ondulate sul disopra e le remiganti bruno-nerastre, il giovane è lavato di brunolavagna, che biancheggia a mano a mano che l'uccello invecchia; abita l'Oceano meridionale dallo Stretto di Magellano al Capo di Buona Speranza; abitava un tempo anche l'Europa: se ne sono trovati avanzi fossili nel Suffolk. Statura grande, larghezza d'ala di oltre 4 metri; si è detto anche 6, ma ciò è esagerato. Una sola specie ne esiste in Europa, Diomedea melanophrys, con ala lunga 50-54 cm.; il colorito bianco e nero, la grande statura, le ali lunghe e strette, il becco grande, fornito di potente uncino con i corti tubi nasali, la caratterizzano subito a prima vista; non comparsa in Italia. L'Albatros presenta grandi singolarità di volo, che vennero spiegate in vario modo dagli autori, esso è resistentissimo ed ha una straordinaria facilità di "veleggiare" per lungo tempo senza alcun percettibile movimento, sia che voli a rapida corsa sui marosi nelle più terribili tempeste, sia che aleggi quietamente sulle tranquille onde del mare (v. tav. a colori).

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