ALBERGHI, Domenico, detto Mimo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)

ALBERGHI, Domenico, detto Mimo

Piero Zama

, detto Mimo. Suonatore di corno, nato a Faenza il 23 luglio 1865da Filippo e da Anna Mazzotti. Esordì come cornista e poi primo cornista nella banda comunale di Faenza, dove fu anche insegnante nel 1884 nella scuola comunale di musica. Dopo aver suonato in varie orchestre di teatri della regione, nel 1893 fu scritturato per i maggiori teatri dell'America Meridionale. Tornato in Italia, ebbe nel 1894 il posto di primo corno al teatro S. Carlo di Napoli.

Nel 1895 suonò ad Amburgo in occasione della grande Esposizione, e l'anno seguente fece parte dei concerti sinfonici al teatro alla Scala di Milano. Insegnante alla scuola municipale di musica di Barcellona nel 1896-97, ritornò in patria nel 1898 per la stagione lirica al teatro Comunale di Trieste; fu chiamato poi da A. Toscanini al teatro alla Scala per l'interpretazione, come primo corno, del Sigfrido di R. Wagner. Nel 1900 ebbe grande successo di critica e di pubblico a Bologna, suonando la sua parte nella IX Sinfonia di L. van Beethoven.

Nello stesso anno tornò ad insegnare a Barcellona e venne chiamato anche al teatro Reale di Lisbona. Nel 1901 fu al teatro imperiale del conservatorio di Pietroburgo, e, poi, fino al 1903, fece parte della orchestra Filarmonica di Varsavia, dove venne confermato allo scadere del contratto.

Dopo aver suonato al teatro Costanzi di Roma nel 1906, decise di ritornare nell'America Meridionale, e si fermò a Buenos Aires, al teatro Colon.

Nel 1911, pur avendo superato i limiti d'età stabiliti nel bando di concorso, fu chiamato ad insegnare nel conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, dove rimase fino al 1913; nel 1927 fu nominato socio effettivo dell'Accademia nazionale di musica antica di Venezia.

Tornato poi nella sua città natale, impartì lezioni, formando buona scuola. Morì il 18 ag. 1936.

Strumentista di grande valore, fu conteso dai maestri del tempo; C. Gomez, A. Galli, E. Bassi, A. Zanella rilevarono le sue doti tecniche ed interpretative. P. Mascagni, riferendosi specialmente alla partecipazione dell'A. all'orchestra Filarmonica di Varsavia, lo dichiarò "esecutore perfetto ed ottimo musicista da tutti desiderato", ed O. Respighi elogiò il "contributo ammirevole da vero artista" nella difficilissima parte di primo corno nella prima rappresentazione della sua Semirâma al teatro Comunale di Bologna (1910).

Bibl.: Notizie inedite fornite dalla famiglia; C. Schmidl, Diz. universale dei musicisti, Supplemento, p. 12.

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