ALBERTO da Ripa

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)

ALBERTO da Ripa (A. da Mantova o Mantovano, Albert de Rippe, A. de Mantoue, Monsieur Albert, Alberto Musico)

Claudio Sartori

Liutista, nato a Ripa (Riva di Suzzara, prov. Mantova), intorno al 1470. Contemporaneo e rivale di Francesco da Milano e di Marco dall'Aquila, fece forse dapprima parte del gruppo di liutisti milanesi del principio del '500 (Francesco, Giovanni Giacomo Albuzio, Pietro Paolo Borrono) e non è escluso che lo si possa appunto identificare col liutista noto a Milano col nome di Alberto da Milano. Passò quindi, nel 1528-29, al servizio di Francesco I di Francia a Parigi; dal 1532 al 1550 figura stipendiato nei Comptes des bâtiments du roi come "joueur de luz et vallet de chambre". Si accattivò a tal punto la fiducia e la stima del re, da ottenerne, nel 1536, il titolo di capitano di Montils-sous-Bois e poi quello di "seigneur" di Carois-en-Brie (verso il 1540). Ricco (godeva, con sua moglie Lucrezia Rodolfi, anche dell'usufrutto della terra di Beauregard-en-Dombes; dei loro beni fecero poi donazione al figlio Francesco nel 1545) ed onorato, divenne il liutista preferito del re, che volle porlo nel 1538 in cortese gara con il liutista del papa Paolo III, Francesco Canona. Le sue funzioni a corte e l'alta stima di cui godeva sono testimoniate da uno scambio di lettere, dal 1537 al 1539, fra lui e l'Aretino, che gli era molto amico e gli affidava spesso sue incombenze, da poesie elogiative francesi e da un sonetto di G. Simeoni, Sopra al sonar del Liuto del Signor Alberto Mantovano. A. mantenne il suo impiego a corte anche con Enrico II. Morì vecchio, del mal della pietra, probabilmente al principio del 1551, compianto da tutti e in particolare dai poeti francesi (Mellin de Saint-Gelais, Jean Dorat, Jean-Antoine de Baïf e Pierre de Ronsard), che gareggiarono nel celebrarlo con i loro scritti.

Secondo la Brenet, non sembra che l'A. abbia fatto stampare, vivente, sue composizioni, eccettuate le due Fantasie pubblicate in Italia nell'antologia compilata da Raynaldo Dadda e stampata da Giovanni Antonio Castiglione (Intabolatura de Leuto de diversi autori,Milano, 1 maggio 1536) e le musiche comprese nei libri d'intavolatura di Francesco da Milano del 1536e 1563(Intabolatura de lauto libro primo,Venezia, Marcolini, 1536; La intabolatura de lauto... novamente ristampata,libro primo, Vinegia, Scotto, 1563).

In Francia, dopo la morte di A., Guillaume Morlaye ottenne il 12 febbr. 1551 un privilegio da Enrico II per pubblicare le composizioni per liuto di A., e fra il 1553e il 1558 ne stampò a Parigi ben sei libri: Premier livre de Tabulature de leut, contenant plusieurs chansons et fantasies... sixiesme livre...

Nello stesso periodo, altro privilegio veniva accordato agli editori A. Le Roy et R. Ballard, che stamparono musiche di A. in 6 libri nel 1553(Quart livre de Tabulature de luth, contenant plusieurs fantasies, chansons et pavanes...,differente dal Quatriesme livre dell'ediz. curata dal Morlaye) e nel 1562(Tabulature de Luth, contenant plusieurs fantasies... I libro; II e III, plusieurs chansons;V, plusieurs motets et fantasies;VI, plusieurs chansons nouvellement mises en Tabulature par Adrien Le Roy,Paris 1559).

Altre sue composizioni furono stampate da Pierre Phalèse in un'antologia del 1546(Carminum pro Testudine liber quartus...,Lovanii) e 1574 (Thesaurus musicus, continens selectissima Alberti Ripae, Valentini Bacfarci et aliorum praestantissimorum carmina…,Lovanii).

Due danze per liuto furono incluse anche nella raccolta di H. Gerle Ein newes sehr künstliches Lautenbuch... Nürenberg 1552, Sotto il nome di Albrecht von Mantua.

Le Fantasie di A. e le canzoni trascritte per liuto mostrano buon gusto di ornamentazione e abile sfruttamento di motivi popolari.

La sua produzione ebbe notevole influenza sulla scuola liutistica francese.

Fonti e Bibl.: G. Simeoni, Le satire alla Bernesca,Torino 1549; Lettere scritte al Signor P. Aretino da molti Signori,I, Venezia 1551, p.345; C. Bartoli, Ragionamenti accademici,Venetia 1567, c. 37; P. Aretino, Secondo libro delle Lettere,Parigi 1609, pp. 15, 75; R. Eitner, Bibliographie der Musik- Sammelwerke des 16. und 17. Jahrhunderts, Berlin 1877, pp. 123, 369; P. Canal, Della musica in Mantova,Venezia 1881, pp. 27-28; M. Brenet, Notes sur l'histoire du Luth en France,in Riv. musicale ital.,V (1898), pp. 646 ss.; H. Prunières, La Musique de la chambre et de l'écurie sous le règne de François I,in L'Année musicale,I (1911), pp. 219, 221 ss., 237, 238, 251; J. G. Prod'homme, G. Morlaye éditeur d'A. d. R.,in Revue de Musicologie,IX (1925), pp. 157-167; F. Liuzzi, I musicisti italiani in Francia,Roma 1946, pp. 82 ss., 100, 264, 294; F. Lesure - G. Thibault, Bibliographie des éditions d'A. Le Roy et R. Ballard,Paris 1955,pp. 57, 103-104; F. Lesure-R. de Morcourt, G. P. Paladino et son "Premier Livre de Luth", in Revue de Musicologie,XLII (1958), pp. 170-183; F. I. Fétis, Biographie universelle des musiciens,I, Paris 1873, p. 49; VII, ibid. 1878, pp. 271-273; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker,I, pp. 87-88; C. Schmidl, Diz. universale dei musicisti,II, p. 377 (sub voce Ripa, A. da), e Suppl. p. 14.

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