Aleppo

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(arabo Haleb) Città della Siria nord-occidentale (2.098.210 ab., stima 2021, considerando l’intera agglomerazione urbana), capoluogo del distretto di Halab, situata a 300 m s.l.m. a circa 40 km dai confini con la Turchia, al centro di un’ampia conca irrigata dal fiume Queiq. Mercato di prodotti alimentari (semi oleosi, frutti sub-tropicali e tropicali, tabacco, caffè, zucchero) e dell’artigianato locale (broccati d’oro e d’argento), stoffe, lane, cuoi, sete; sede di varie industrie (filatura e tessitura del cotone, conciaria, cementificio, saponificio, calzaturificio e molitura del grano). Buona la rete di comunicazioni aeree, stradali e ferroviari.

Incerto e non ancora esplorato è il più antico sito di A., da cui provengono alcune opere appartenenti all’inizio del 1° millennio a.C. Sul luogo dell’antica A. fu dedotta da Seleuco Nicatore la colonia greco-macedone di Berea, di cui restano scarsi avanzi; Khusraw I la bruciò nel 540 d.C. Ebbe particolare importanza nell’epoca musulmana. Nel sec. 10° fu capitale del fiorente emirato hamdanide. Dipese poi dai Fatimidi d’Egitto e dai Selgiuchidi. I crociati, nonostante replicati sforzi (1124), non riuscirono mai a penetrarvi. Dal 1261 al 1520, fu in potere dei Mamelucchi d’Egitto. In quei secoli fu fiorente mercato di prodotti di vario genere (spezie, perle, sete, cotonami) e vi erano rappresentate molte nazioni europee (Veneziani, Marsigliesi, Catalani, Genovesi, Inglesi, Tedeschi, Fiamminghi). Nel 1517 i Turchi Ottomani di Selim I vi combatterono e vinsero un’importante battaglia che diede loro il controllo strategico virtuale di tutto il territorio asiatico. Dal 1520 al 1918 appartenne ai Turchi Ottomani. Nel 1920, la Francia, mandataria, costituì lo Stato di Aleppo composto da tre sangiaccati; tale ordinamento fu abolito nel 1923.

I monumenti principali, tra cui la cittadella, che era uno dei maggiori complessi architettonici medievali della Siria (sec. 13°), la grande moschea (sec. 11°) e l’antica cattedrale (sec. 6°), hanno subìto gravissimi danni a seguito del coinvolgimento della città, a partire dal 2012, nella guerra civile siriana, che ha prodotto la fuga in massa dei civili e una divisione dell'insediamento in un settore ovest controllato dalle forze governative e in un settore est in mano ai ribelli, tornato sotto il controllo siriano nel dicembre 2016 grazie all'azione delle milizie sciite irachene sostenute dall’Iran, coadiuvate dai bombardamenti compiuti dagli aerei russi. Agli ingenti danni riportati dall'area a seguito di tali eventi si sono aggiunte le devastazioni provocate dalla serie di eventi sismici verificatisi nel febbraio 2023, che hanno causato migliaia di morti danneggiando anche l’antica cittadella ubicata nel centro storico, dal 1986 inclusa tra i siti patrimonio dell'umanità dell’UNESCO.

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