ALFONSO IV d'Este, duca di Modena

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 2 (1960)

ALFONSO IV d'Este, duca di Modena

Romolo Quazza

Nacque da Francesco I e da Maria Farnese, figlia di Ranuccio I, nel febbraio 1634, dopo un altro maschio nato nel 1632 e morto poco dopo. Durante l'infanzia di A., la politica del padre, sempre tesa a riavere Ferrara o almeno a risolvere la lite per i beni feudali e allodiali del Ferrarese, si orientò dapprima verso un matrimonio tra A. e Costanza Pamphili; poi, durante la crisi francese, verso nozze spagnole; quindi, ritornato stabilmente in Francia il Mazzarino, verso l'unione di A. con una nipote del cardinale. Le trattative per questa si iniziarono nel febbraio 1654 attraverso il ministro estense a Parigi, Ercole Manzieri, e, dopo alternative, tra diffidenze e sospetti, si conclusero quando l'improvvisa mossa del Caracena su Reggio fece sentire più vivamente la necessità dell'alleanza franco-estense. Il matrimonio di Laura, figlia del conte Girolamo Martinozzi da Fano e di Margherita, sorella del cardinale, con A., rappresentato da Eugenio di Savoia, conte di Soissons, fu celebrato il 3 giugno 1655 a Compiègne. Laura, che era accompagnata dalla madre e dai duchi di Noailles, si imbarcò a Marsiglia; a Lerici essa venne accolta dal principe Almerigo, fratello di A., e fece il 16 luglio solenne ingresso in Modena.

Con lo zio, principe Borso, A. guidò rinforzi nel Tortonese al padre, che stava per assediare Alessandria (luglio 1657); però, colpito presto dalla gotta, ebbe spirito poco bellicoso. Morto Francesco I (14 ott. 1658), A. nel dicembre ricevette da Luigi XIV la patente di generalissimo delle armi francesi in Italia e la facoltà di concludere lega con Venezia. Durante i preparativi per la nuova campagna, ebbe dal Mazzarino segreto avviso di trattative tra Francia e Spagna, e suggerimento di non disdegnare eventuali proposte da parte dei ministri spagnoli di Milano. Dopo che il duca di Guastalla ebbe tastato il terreno, finì infatti col concludersi (11marzo 1659) un accordo tra il principe Girolamo Graziani, segretario di A., e il segretario Gorani per il conte di Fuensaldaña. A. rinunziava alla carica di generalissimo francese, ottenendo la promessa dell'investitura di Correggio, l'attribuzione dei frutti della dogana di Foggia fino a 32.000 ducati annui per l'eredità di Emanuele Filiberto di Savoia toccata all'ava Isabella e in più il diritto alla neutralità. Alla Spagna si restituivano le piazze di Valenza e di Mortara. Nelle trattative per la pace generale, il de Haro, sollecitato dal Mazzarino, diede, tergiversando, la conferma del trattato del marzo. Nella pace dei Pirenei (7 nov. 1659), A. fu compreso come collegato della Francia e nel capitolo 99 fu stipulato l'impegno di raccomandare al papa una soluzione della questione delle Valli di Comacchio, favorevole al duca di Modena.

Morto il 9 marzo 1661 il Mazzarino, la duchessa Laura ereditò da lui forti rendite in Francia e notevoli somme in contanti. Nello stesso anno il marchese Mario Calcagnii, passando per Torino, diretto in Spagna, ebbe modo di risolvere definitivamente le questioni pendenti sulla dote di Isabella di Savoia (ma l'ammontare non fu liquidato). Protettore delle arti, A. arricchi la Galleria Estense iniziata dal padre; curò l'ampliamento di Modena. Con testamento lasciò la tutela dei figli, Francesco e Maria Beatrice, che fu poi regina d'Inghilterra, alla duchessa Laura. Aggravatasi la gotta, mori, appena ventottenne, il 16 luglio 1662.

Bibl.: L. A. Muratori, Delle Antichità Estensi ed Italiane,II, Modena 1740, pp. 539,561-586; L. Simeoni, Francesco I d'Este e la politica italiana del Mazarino,Bologna 1922, pp. 165-178.

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