Whitehead, Alfred North

Dizionario di filosofia (2009)

Whitehead, Alfred North


Logico, matematico e filosofo inglese (Ramsgate 1861 - Cambridge, Mass., 1947). Dal 1885 insegnò nell’univ. di Cambridge, dal 1911 fu prof. di matematica nell’univ. di Londra, dal 1924 al 36 negli Stati Uniti prof. di filosofia alla Harvard University. La sua attività speculativa è caratterizzata in un primo tempo da indagini sui fondamenti e i problemi della logica matematica e della teoria della relatività: di qui i volumi A treatise on universal algebra (1898), An introduction to mathematics (1911; trad. it. Introduzione alla matematica), i saggi dedicati all’approfondimento delle teorie einsteiniane (Space, time and relativity, 1915-16; La théorie relationniste de l’espace, 1916), la composizione, in collab. con Russell, dei celebri Principia mathematica (1910-13; nuova ed., 3 voll., 1950), uno dei testi fondamentali della logica matematica. Dopo il primo periodo più decisamente impegnato su problemi logico-matematici, Wh. ha svolto la sua riflessione filosofica nell’intento di dare una fondazione e una prospettiva alla stessa indagine scientifica: di qui l’elaborazione di una cosmologia filosofica ove fosse possibile superare la contrapposizione soggetto-oggetto e l’analisi matematico-meccanica della natura. Wh. indica come «luogo» cruciale della sua visione del mondo l’«evento» in cui la realtà si esprime nella sua interezza, in quanto l’«evento» intenzionalmente comprende la totalità, quasi in un atto di sentire profondo (feeling). Da questa impostazione Wh. svolge una teoria del «valore» che è colto in un’esperienza insieme estetica e religiosa. Nelle sue ultime opere (in partic. Process and reality, 1929; trad. it. Il processo e la realtà: saggio di cosmologia) il problema di Dio è quello stesso della radicale unità della natura e anche della tensione dinamica tra l’uno e i molti, tra «flusso» e «permanenza», fra tempo ed eternità. Rifluiscono così nell’esperienza speculativa di Wh., dopo la prima fase logica le cui suggestioni restano poi sempre presenti in lui, prospettive ontologiche che affondano le loro radici nell’esperienza romantica. La produzione più apertamente ‘filosofica’ di Wh. può farsi iniziare con An enquiry concerning the principles of natural knowledge (1919; trad. it. Ricerca sui principi della conoscenza naturale) e The concept of nature (1920; trad. it. Il concetto di natura), in cui si delineano alcuni fondamentali concetti gnoseologici e cosmologici che troveranno più organico svolgimento nelle opere successive, coincidenti con il suo insegnamento alla Harvard University: Science and the modem world (1926; trad. it. La scienza e il mondo moderno); Religion in the making (1926, nuova ed. 1956; trad. it. Il divenire della religione); Symbolism (1928; trad. it. Il simbolismo: suo significato e sue conseguenze); The aims of education (1928; trad. it. I fini dell’educazione); The function of reason (1929; trad. it. La funzione della ragione); Adventures of ideas (1933; trad. it. Avventure di idee); Nature and life (1934; trad. it. Natura e vita); Essays in science and phi­losophy (post., 1948; trad. it. Scienza e filosofia); Modes of thought (post., 1956; trad. it. I modi del pensiero); Dialogues of A. N. W. (post., 1956).

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