GUIDA, Alfredo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 61 (2004)

GUIDA, Alfredo

Maria Iolanda Palazzolo

Nacque a Napoli il 17 febbr. 1896 da Giovanni e Carolina Capaldo. Di famiglia assai modesta, completò solo le scuole elementari obbligatorie; il suo interesse per il mondo dei libri lo portò comunque molto presto a ingegnarsi con un banchetto mobile che diffondeva, per una modica cifra, volumi in prestito, una sorta di biblioteca circolante da strada.

Gli inizi furono talmente promettenti che a soli 24 anni, nel 1920, insieme con i fratelli Raffaele, Mario e Oreste, fu in grado di aprire una libreria nel cuore della vecchia Napoli, in via Port'Alba, nei pressi dei maggiori istituti culturali partenopei come l'Università, l'Istituto orientale e il conservatorio di S. Pietro a Maiella. La contemporanea chiusura di altre librerie storiche napoletane, come la Detken e la Minerva, consentì ai fratelli Guida di espandere la loro attività aprendo una nuova sede a piazza dei Martiri, dove si stabilirono i fratelli Raffaele e Mario, mentre la gestione dell'impresa rimaneva in comune.

La libreria di Port'Alba rimase al G. e divenne presto luogo d'incontro di intellettuali e studiosi, quali F. Nicolini, B. Croce, G. Doria, F. Torraca.

Per venire incontro alle esigenze della sua clientela, il G. riuscì a stabilire una rete di contatti internazionali che rese possibile importare dalla Francia e dall'Inghilterra libri di autori spesso non graditi dal regime fascista, libri che, per sfuggire al controllo della polizia, venivano talvolta da lui ricopertinati; è Giorgio Amendola a ricordare che la libreria era un ritrovo di intellettuali antifascisti. Nel 1933 una denuncia anonima provocò una visita dei funzionari dell'OVRA (Opera vigilanza repressione antifascista) che non ebbe però conseguenze poiché il G. riuscì a convincere gli inquirenti della sua innocenza.

Nel 1930 il G. acquistò il catalogo della casa editrice Moderna di Caserta, che possedeva i diritti di pubblicazione dell'opera omnia di F. D'Ovidio. Fu questo il primo atto della sua attività come editore; infatti, il 5 maggio 1931, con la sigla AGE, nasceva l'azienda del G., il quale pubblicò i 18 volumi dell'insigne linguista e, poco dopo, due opere di R. Bracco, i cui diritti in precedenza appartenevano all'editore R. Sandron.

Di fatto, nonostante alcune scelte eterodosse certamente significative, l'attività del G. fu sempre improntata a un rapporto di "scambio e convivenza pacifica" con il fascismo (Scotto di Luzio, p. 695), imposto probabilmente dalle caratteristiche stesse dell'azienda che, per il suo volume di affari relativamente modesto, non poteva permettersi di trascurare alcuno degli spazi offerti dalla committenza pubblica e privata.

La casa editrice del G. si mosse principalmente lungo due direttrici preferenziali: da un lato il sostegno e la difesa della tradizione partenopea, con la pubblicazione, in una veste tipografica raffinata, di opere poetiche e teatrali in dialetto napoletano di autori quali S. Di Giacomo, R. Viviani, F. Russo; dall'altro aprendo alla saggistica di qualità - letteraria, filosofica e giuridica - con lavori come le Letture dantesche di M. Porena (La mia "Lectura Dantis", 1932), o i Tre profili. Dostojewsky - Freud - Ortega y Gasset di L. Giusso (1933), oltre a testi di N. Abbagnano, F. Nicolini, G. Rensi e G. Lombardi.

Inoltre, insieme con i numerosi volumi pubblicati a spese degli autori, spesso professori universitari, per i tipi del G. apparvero anche testi d'impronta ideologica marcatamente fascista che esaltavano l'espansione coloniale e il nuovo ruolo dell'Italia nel contesto europeo, tra questi: La religione del negus di A. Pepe (1935), Il duce e l'impero di G. D'Ambrosio (1936) e Appunti di cultura militare di G. De Marinis (1938).

Malgrado queste aperture, tese a evitare frizioni con il regime, e i generali riconoscimenti, testimoniati anche dall'assegnazione di una medaglia d'oro alla Mostra mondiale dell'editoria a Bruxelles nel 1935, l'azienda editoriale non riuscì a decollare veramente, soprattutto per i gravi problemi finanziari causati in gran parte dagli aumenti progressivi dei costi della carta.

Gli anni del dopoguerra videro una riorganizzazione radicale dell'azienda, nella quale vennero progressivamente inseriti anche due dei cinque figli del G., avuti dal matrimonio con Teresa Mautone, Mario e Giuseppe. Insieme con Mario, il G. riprese l'attività di vendita nella libreria di Port'Alba, che era stata ampliata con un settore dedicato all'antiquariato, nonché l'impegno propriamente editoriale.

Qust'ultimo, a causa delle difficoltà di reimpostare un'efficiente rete distributiva, si rivolse prevalentemente al settore scolastico con la pubblicazione di testi per le scuole secondarie classiche e tecniche, senza riuscire, tuttavia, a imporsi sul mercato nazionale, a causa della concorrenza di case editrici più solide e già impegnate da tempo nel settore, come la Vallardi o la Paravia. Nel 1945 il G. inaugurò la collana "Critica, filosofia e varia letteratura" in cui furono inseriti i nomi più significativi della saggistica napoletana, come P. Postiglione, A. Borriello, R. Montano.

Di fatto, se l'attività editoriale ebbe sempre una vita stentata, condizionata da problemi di ordine finanziario e fiscale, il vero punto di forza dell'impresa del G. fu proprio la libreria, ampliata con la successiva acquisizione di altri locali a piano terra e dell'intero primo piano, e divenuta il centro di nuove iniziative: manifestazioni, incontri e dibattiti che la resero un punto di riferimento qualificato della vita culturale napoletana.

Dal "salotto rosso", come confidenzialmente veniva chiamata la sala di incontro, passarono non solo personaggi dell'intellettualità cittadina come M. Prisco, D. Rea, L. Compagnone e A. Bonito Oliva ma anche G. Ungaretti, P.P. Pasolini, A. Ginsberg, R. Barthes e G. Simenon.

Il G. morì a Napoli il 15 luglio 1967.

La sua morte non interruppe comunque l'attività di promozione culturale della Guida che fu efficacemente continuata, sempre nella sede di Port'Alba, dal figlio Mario e dai suoi eredi.

Fonti e Bibl.: G. Amendola, Una scelta di vita, Milano 1976, p. 162; Una libreria per la città. Guida a Napoli, Napoli 1988 (con contributi di M. Devena, G.B. Nazzaro, G. Doria, F. Piemontese, G. Galasso, F. Tessitore, M. Prisco, D. Rea, P. Sarno); Guida.Catalogo storico, Napoli 1990; Guida Port'Alba. Una libreria rinnovata per la città che cambia, Napoli 1993; D. Scotto Di Luzio, A. G. 1931-1956; venticinque anni di un imprenditore napoletano, in Ricerche storiche, XXV (1995), pp. 693-708; Storia dell'editoria nell'Italia contemporanea, a cura di G. Turi, Firenze 1997, pp. 370, 406; N. Tranfaglia - A. Vittoria, Storia degli editori italiani, Roma-Bari 2000, p. 349; Letteratura italiana (Einaudi). Gli autori. Diz. bio-bibliografico e Indici, sub voce (con numerose imprecisioni).

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