Amanita

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Genere di funghi Basidiomiceti, della famiglia Agaricacee, caratterizzato dalla presenza di anello e di volva, dalle lamelle aderenti al gambo e dalle spore di colore bianco. Comprende oltre 50 specie, alcune commestibili, altre velenose. Tra le più importanti se ne ricordano alcune: A. caesarea (ovolo, ovolo buono), edule e pregiata; A. muscaria (ovolaccio, ovolo malefico), dà luogo a gravi intossicazioni causate da principi attivi tra i quali la muscarina, che agisce sul sistema nervoso; A. ovoidea (farinaccio), edule, è confondibile con A. verna (tignosa di primavera) che, insieme con A. phalloides (tignosa verde) e A. virosa, forma la triade di a. velenosissime, mortali a causa dell’alto contenuto di tossialbumina.

La tossina amanitica è costituita da una miscela di α-, β-, γ-amanitina. In particolare l’α-amanitina è un solido di formula C39H54N10O13S che fonde a 254 °C, mentre la β-amanitina di formula C39H53N9O14S fonde a 300 °C. L’α-amanitina inibisce specificamente l’RNA polimerasi II, responsabile della sintesi di mRNA nel nucleo. L’avvelenamento si rivela tardivamente, dopo 10 o più ore dall’ingestione, con vomito, diarrea, sudori freddi, dolori addominali, cianosi, convulsioni. Pur non esistendo un antidoto specifico, buoni risultati si possono ottenere con elevate dosi di acido tioctico, somministrazione di siero antifalloideo, fleboclisi glucosate, analettici.

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