AME (Accordo Monetario Europeo)

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

AME (Accordo Monetario Europeo)


AME (Accordo Monetario Europeo)  Organo specializzato dell’Organizzazione Europea per la Cooperazione Economica  (➔ OECE), attiva dal 1948 al 1961. Istituito con l’accordo firmato a Parigi il 5 agosto 1955, allo scopo di proseguire e rafforzare la cooperazione monetaria e valutaria in Europa, entrò in vigore il 28 dicembre 1958, dopo la dichiarazione di convertibilità effettuata da alcuni Paesi europei, tra cui la Gran Bretagna, i 6 Paesi della Comunità Europea, i Paesi scandinavi, l’Austria e il Portogallo. Basato, da un punto di vista funzionale, su un meccanismo per il regolamento multilaterale dei pagamenti tra Paesi e su un fondo europeo, l’AME era sostanzialmente un meccanismo di clearing (➔) multilaterale, che garantiva la regolamentazione mensile dei saldi, positivi o negativi, a tassi di cambio noti. Esso concedeva anche, attraverso il Fondo europeo, crediti non automatici, a breve termine, ai Paesi in particolari difficoltà di bilancia dei pagamenti. Per i Paesi aderenti, tale accordo comportava l’assunzione di un impegno generale, allo scopo di evitare il ricorso a intese bilaterali, e di impegni specifici, volti a rispettare il meccanismo di clearing multilaterale. Nel dicembre del 1972, in seguito a un accordo tra i Paesi membri, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (➔ OCSE) decretò la liquidazione del Fondo europeo e l’estinzione dell’AME a partire dal 1° gennaio 1973.