GIACOMINI, Amedeo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 54 (2000)

GIACOMINI, Amedeo

Giulio Maltese

Nato a Cuneo il 5 marzo 1905 da Amedeo Cesare e Anna Riccardi, si laureò con la lode nel 1929 in fisica presso la Scuola normale superiore di Pisa. Nel 1929-30 fu assistente volontario presso l'istituto di fisica dell'Università di Pisa e nel 1930 conseguì l'abilitazione all'esercizio della professione di ingegnere presso il Politecnico di Milano.

Nel 1931 fu per un periodo presso lo Heinrich Hertz Institut di Berlino. Successivamente passò all'Università di Milano, prima come assistente incaricato (1931-33) e poi di ruolo (1933-38) alla cattedra di fisica sperimentale. Presso la stessa università ebbe anche l'incarico delle lezioni di fisica dei raggi X nella facoltà di medicina (1932-38) e fu professore incaricato del corso di misure elettriche nella facoltà di scienze (1936-38).

In questi primi anni di attività scientifica il G. lavorò sulla generazione e la rivelazione delle onde elettromagnetiche ultracorte o microonde (On the production of ultra-short electromagnetic waves, in Physical Review, XLI [1932], pp. 113 s.; I triodi a riscaldamento indiretto quali generatori di microonde, in Alta Frequenza, I [1932], pp. 500-508; Sulla rivelazione delle microonde, in Rendiconti del R. Istituto lombardo di scienze e lettere, s. 2, LXVI [1933], p. 831), orientandosi sul magnetron quale strumento idoneo alla loro produzione e rivelazione (Dispersione anomala nel magnetron?, in La Ricerca scientifica, V [1934], pp. 650 s.; Il magnetron monoanodico nelle attuazioni sperimentali, in Rendiconti del Seminario matematico e fisico di Milano, X [1936], pp. 324-328; Il magnetron monoanodico nei circuiti ricevitori per microonde, in Alta Frequenza, VI [1937], pp. 75-103). È del 1937 un ulteriore contributo del G. concernente esperienze di elettronica (Metodo per misure di campo magnetico mediante la corrente iniziale di diodi, in Alta Frequenza, VI [1937], p. 712).

In questi anni nacque l'interesse del G. per l'acustica, disciplina cui fu condotto dalle conoscenze di elettronica che lo avevano portato ad esempio a mettere a punto un metodo elettro-acustico per la misura delle lunghezze d'onda delle microonde (ibid., I [1932]). Le sue prime esperienze riguardarono l'ottica degli ultrasuoni, la cui visualizzazione fu ottenuta mediante il metodo delle immagini in luce diffratta, basato sul fatto che un fascio di onde ultrasonore investito da luce perpendicolare alla direzione di propagazione mostra proprietà simili a quelle di un reticolo di diffrazione. Vennero così realizzate e visualizzate esperienze di riflessione e rifrazione di fasci ultrasonori attraverso prismi e lenti liquide (recipienti a parti di celluloide riempiti del liquido prescelto), così come esperienze di interferenza e diffrazione (Alcuni esperimenti di ottica degli ultrasuoni, ibid., VII [1938], pp. 660-674; Ricerche nel campo degli ultrasuoni, in La Ricerca scientifica, X [1939], p. 580).

Nel settembre 1938 il G. entrò a far parte dell'Istituto nazionale di elettroacustica, fondato pochi anni prima da O.M. Corbino, del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR); dell'istituto divenne vicedirettore nel gennaio 1940 per poi assumerne nel 1944 la direzione, carica che ricoprì fino al 1973. Nel corso degli anni l'istituto da lui diretto assunse dapprima il nome di istituto di ultracustica e in seguito quello di Istituto di acustica "O.M. Corbino".

Pioniere degli studi di acustica e di ultracustica in Italia, in oltre un trentennio di attività presso l'Istituto di ultracustica del CNR il G. si occupò degli ultrasuoni nei loro diversi aspetti e applicazioni, tra cui la modulazione della luce, la già ricordata visualizzazione di campi ultrasonori nei liquidi e la determinazione dei parametri acustici di questi ultimi. Altre aree di ricerca del G. furono l'ottica interferenziale, le applicazioni mediche dell'acustica, la strumentazione elettronica e i metodi di misura.

Tra le aree di applicazione degli ultrasuoni investigate figura lo studio delle proprietà chimiche e meccaniche dei materiali mediante la misura della velocità di propagazione degli ultrasuoni, legata a parametri quali la densità e le costanti elastiche come la compressibilità adiabatica nei liquidi e i parametri di Lamè nei solidi (Compressibilità di soluzioni di elettroliti determinata mediante la velocità degli ultrasuoni, in La Ricerca scientifica, XI [1940], pp. 605-618, in coll. con B. Pesce; Dipendenza della velocità degli ultrasuoni dalla concentrazione nella miscela metanolo-acqua, ibid., pp. 619-621, in coll. con lo stesso; La velocità di propagazione degli ultrasuoni, ibid., XII [1941], pp. 384-388; Liquido nel quale la velocità degli ultrasuoni è indipendente dalla temperatura, in Atti della Pontificia Accademia delle scienze, VI [1941], pp. 87-94; Dipendenza dalla velocità degli ultrasuoni dalla temperatura nella mescolanza alcool etilico - tetracloruro di carbonio, in La Ricerca scientifica, XIII [1942], pp. 27-31, in coll. con T. Derenzini; Sulla velocità di propagazione degli ultrasuoni nella mescolanza alcool metilico - tetracloruro di carbonio, ibid., p. 542, in coll. con lo stesso; Sulla misura delle lunghezze d'onda ultrasonore mediante due fasci di onde progressive, in Rendiconti dell'Accademia nazionale dei Lincei, classe di scienze fisiche, s. 8, II [1947], pp. 791-794; si veda anche Ricerca scientifica e ricostruzione, ibid., XVII [1947], p. 900; Ultrasonic velocity in ethanol-water mixtures, in Journal of the Acoustical Society of America, XIX [1947], pp. 701 s.; Sulla velocità degli ultrasuoni nelle soluzioni di cloruro di potassio, in La Ricerca scientifica, XXIII [1953], p. 247).

Le determinazioni della velocità degli ultrasuoni nei liquidi vennero usate dal G. per investigare sulle proprietà degli isomeri, in quanto l'uguaglianza dei pesi molecolari consente in questo caso di attribuire le differenze di velocità riscontrate a diversità strutturali (La velocità degli ultrasuoni nei dicloroetileni cis e trans, in Ricerca scientifica e ricostruzione, XV [1945], pp. 161 s., in coll. con M. Baccaredda; Sulla compressibilità adiabatica degli isomeri etilenici determinata mediante ultrasuoni, in Rendiconti dell'Accademia nazionale dei Lincei, classe di scienze fisiche, s. 8, I [1946], p. 401, in coll. con lo stesso; si veda anche Ricerca scientifica e ricostruzione, XVI [1946], pp. 661 ss.). Il G. tentò inoltre di mettere in rilievo possibili effetti di anisotropia acustica in alcuni liquidi dovuta alla presenza di un campo magnetico o elettrico (Probabile effetto del campo elettrico e del campo magnetico sulla velocità di propagazione e sul coefficiente di assorbimento degli ultrasuoni in taluni liquidi, in Ricerca scientifica e ricostruzione, XV [1945], p. 264, in coll. con A. Barone).

Un altro tema di ricerca fu rappresentato dall'uso degli ultrasuoni per verificare l'omogeneità della struttura di un metallo (Perfezionamento del metodo per accertare l'omogeneità dei solidi mediante ultrasuoni, in La Ricerca scientifica, X [1939], pp. 921-925, in coll. con A. Bertini). Il G. realizzò anche esperienze in cui onde ultrasonore stazionarie venivano usate per la modulazione ad alta frequenza di un fascio luminoso (Cella ultrasonora di grande area per la modulazione della luce, in Alta Frequenza, XII [1943], p. 409; Cella ultrasonora di grande area per la modulazione della luce, in Atti della Pontificia Accademia delle scienze, VIII [1944], pp. 49-59; si veda anche Ricerca scientifica e ricostruzione, XV [1945], pp. 147 ss.; Sulla modulazione della luce a radiofrequenza mediante ultrasuoni, in Atti del Congresso internazionale per il cinquantenario della scoperta marconiana della radio, Roma 1947, pp. 302-311; si veda anche La Ricerca scientifica, XVIII [1948], pp. 803 ss.; Ultrasonic light modulation, in Journal of the Acoustical Society of America, XXI [1949], p. 61).

Del G. va inoltre menzionato un contributo sull'azione degli ultrasuoni su sospensioni microbiche (Contributo alla tecnica delle ricerche sulla azione degli ultrasuoni, in Il Nuovo Cimento, VI [1949], p. 39; si veda anche La Ricerca scientifica, XVIII [1948], p. 1585); sulla metrologia (Contributo alla metrologia dell'ultracustica, ibid., XXIII [1953], pp. 75-80), così come dei lavori su generatori e trasduttori per ultrasuoni (Alcune esperienze su trasduttori accordati nel campo ultrasonoro, in Il Nuovo Cimento, XII [1954], Suppl., pp. 143 s., in coll. con G. Poiani; Experiments on some electrodynamic ultrasonic vibrators, in Acustica, IV [1954], pp. 182 ss., in coll. con A. Barone; Experiments on a tuned transducer for the ultrasonic range, ibid., pp. 188 s., in coll. con G. Poiani), oltre ad alcuni lavori di carattere più generale (Le applicazioni degli ultrasuoni, in Rivista del Nuovo Cimento, III [1947], p. 113; Über die Technik experimenteller Ultraschallversuche, in Der Ultraschall in der Medizin, Erlangen 1949, p. 122; Alcune applicazioni degli ultrasuoni, in Il Nuovo Cimento, IX [1952], Suppl. II, pp. 110-150).

Già libero docente di elettrologia presso l'Università di Roma nel 1939, pur continuando a dirigere a Roma l'Istituto di ultracustica, il G. riprese la sua attività accademica come professore straordinario (1949-52). Dal 1955 fu ordinario di fisica sperimentale a Perugia. In entrambe le sedi diresse l'Istituto di fisica e fu preside della facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali; a Perugia tale incarico durò dal 1962 al 1968, mentre la direzione dell'istituto di fisica di Perugia fu ricoperta dal G. (divenuto nel 1975 professore fuori ruolo) fino al 1979.

Morì a Roma il 6 apr. 1979.

Dotato di notevole propensione per le lingue straniere, il G. raggiunse anche a livello internazionale un ruolo scientifico di primo piano: dal 1967 ebbe l'incarico di delegato permanente presso il comitato scientifico della NATO; fu condirettore della rivista Acustica di Zurigo e fu inoltre tra i fondatori della Associazione italiana di acustica, della quale fu il primo presidente (1972-75). Fu infine insignito del premio Righi per il 1947-48, per i suoi studi sugli ultrasuoni.

Come didatta, l'opera del G. fu volta a ridefinire, precisare e modernizzare i metodi di insegnamento della fisica. Sia nel corso di esperienze didattiche, sia attraverso seminari e incontri, si rivolgeva agli insegnanti di scuola superiore, rivalutando l'impiego delle dimostrazioni sperimentali nell'insegnamento. Alla loro corretta presentazione ed esecuzione dedicò parte della sua opera, realizzando anche numerosi film didattici.

Fonti e Bibl.: F.A. Levi, A. G., in Annuario dell'Università degli studi di Perugia, 1979-80, pp. 875-878; A. Alippi, A. G. (necrol.), in Riv. italiana di acustica, III (1973), 3, pp. 191 s.; Elenco delle pubblicazioni dell'Istituto di acustica del CNR. "O.M. Corbino", a cura di L. Covi, Roma 1987, passim.

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