Amoroso

Enciclopedia Dantesca (1970)

amoroso

Emilio Pasquini

Aggettivo di largo e fertile impiego in D., come nella lirica precedente: se è piuttosto raro in prosa, risulta più articolato semanticamente nella Vita Nuova e nelle Rime che nella Commedia.

Il significato normale è quello che si richiama al sostantivo corrispondente (spesso personificato in D., come in genere negli stilnovisti), e cioè " di amore o Amore ", " che tratta dell'amore ", " riguardante l'amore ", " proprio dell'amore ", " che ha natura d'amore ", " che viene da amore ": ‛ donna dello schermo ' come amoroso tesoro (Vn VII 5 14); sbigottimento di D. in amorosa erranza (XIII 9 11); personificazione di uno spirito amoroso che gli si sveglia in cuore (XXIV 7 2); polemica contra coloro che rimano sopra altra matera che amorosa (XXV 6); Rime L 4 'l disio amoroso, che mi tira; LXI 7 gli amorosi pensamenti; e CVI 134, metaforicamente, l'amorose fronde per " i frutti dell'amore o dell'amicizia "; infine Pg II 107, dove però il richiamo di D. all'amoroso canto di Casella non è da risolvere in un tenue compromesso (Grabher: " amoroso non solo perché parla d'amore - e il v. 112 si riferisce a un amore non certo nel comune significato - ma per il gaudio che suscita "), se è vero che l'epiteto poteva designare " tecnicamente il canto monodico, strettamente legato alla lirica di alto stile provenzale e provenzaleggiante " (Sapegno).

Più pregnante il valore assunto nella celebre definizione di CV III XII 12 filosofia è uno amoroso uso di sapienza, reiterata in IV II 18, corollario che discende direttamente dal postulato di III III 11 e dai successivi teoremi di III XI 5-8 e XII 2-4.

Con minima escursione semantica (già collaudata all'interno del sostantivo e del verbo corrispondenti: vedi AMORE; AMARE), si giunge a " piacevole ", " gradito ", " che suscita o ispira amore ", " amorevole ", " dolce ", " benevolo ", " tenero ", " amabile ": l'amorosa leggiadria di una fanciulla morta (Vn VIII 10 16); o il presentimento in sogno della morte di Beatrice, amorosa cosa da udire (XXIII 16); o (di una giovane) in terna con bella e gentile (Rime XC 32); ancora (detto della giovinezza), in Cv IV XXVI 2 e 10. Nella Commedia, s. Domenico è chiamato l'amoroso drudo / de la fede cristiana (Pd XII 55); a. è il suono delle parole di Beatrice (XVIII 7). Scevro di ogni implicazione ideologica l'uso, in ‛ bisquizo ', di Detto 12 sin c'Amor amoroso / no gli sia nella fine.

Può anche valere " intendente d'amore o d'Amore ", " esperto della passione cortese ", " nutrito di un certo ideale cavalleresco ", " disposto ad amare altamente ": Vn XIX 6 13 donne e donzelle amorose, vocativo che fa eco al capoverso della canzone Donne ch'avete intelletto d'amore; XX 4 5 Falli natura quand'è amorosa, / Amor per sire; Rime LXXXIII 49 non sono innamorati / mai di donna amorosa.

Predicativo avverbiale, con passaggio da " innamorato ", " amante " a " mentr'è in amore ", " per amore ": Rime dubbie XXII 12 augel che più canta amoroso, cioè l'usignolo (negletto riscontro [vedi CANTARE; FILOMENA] a Pg XVII 20); e soprattutto, per Didone, colei che s'ancise amorosa (If V 61).

Di nuovo quale attributo, sta per " colmo d'amore ", " vinto d'amore ", " innamorato " (valore pertinente a una fase stilistica presto superata ed escluso dall'opera maggiore): Rime XCI 69 l'amorosa mente / che sanza lei non può passare un'ora; CIV 100 e 'l fior, ch'è bel di fori, / fa disiar ne li amorosi cori. Anche nel Fiore, ma come predicato: CLXXXIV 3 un'altra ch'è sì amorosa / di lui; CLXXXVIII 10 que' che n'è sì amoroso.

Si giunge così all'uso sostantivato, con la stessa accezione: dolce mia amorosa chiama D. la propria canzone in quello che erroneamente si è creduto un ‛ primo congedo ' della stessa (Rime XCI 85). Più banale Detto 11 ciascun amoroso, secondo un mero formulario oitanico.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata