Anafilassi

Dizionario di Medicina (2010)

anafilassi


Forma di reazione allergica di tipo I (➔ allergia). È dovuta all’incontro a livello cellulare dell’antigene con anticorpi della classe IgE (reagine). Questi anticorpi hanno la caratteristica di ancorarsi con la parte terminale del frammento Fc alla membrana cellulare dei mastociti e dei basofili. La reazione antigene-anticorpo provoca degranulazione cellulare e liberazione di sostanze attive (istamina, chinine, prostaglandine, serotonina, fattore chemiotattico per gli eosinofili) che sono responsabili delle modificazioni caratteristiche: vasodilatazione, aumentata permeabilità cellulare, contrazione dei muscoli lisci, eosinofilia, ecc. Le principali reazioni anafilattiche o di tipo I sono: pollinosi, asma bronchiale allergica, shock allergico (soprattutto da farmaci, da alcuni alimenti fortemente sensibilizzanti per il soggetto e da punture d’insetto), orticaria acuta, edema di Quincke. Caratteristico dell’a. è lo scatenarsi immediato della reazione immunitaria sopra descritta, nel soggetto già sensibilizzato (almeno 2-3 settimane prima). Prove allergometriche (➔ allergometria) consentono la ricerca di reagine specifiche. La terapia si fonda sulla somministrazione di antistaminici, di cortisone e, nei casi più gravi, di adrenalina in fase acuta. Durante le remissioni è fondamentale l’allontanamento dell’allergene; il vaccino desensibilizzante specifico si è dimostrato utile in molti casi.

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