ANDATURA

Enciclopedia Italiana (1929)

ANDATURA

Vittorio Vezzani

(fr. allure; sp. andatura; ted. Gang; ingl. gait). L'andatura è quell'insieme di movimenti ritmici degli arti con cui gli animali si spostano (locomozione) alla superficie del suolo.

Negli animali domestici si descrivono come tipiche le andature del cavallo, e ad esse si riferiscono quelle degli animali appartenenti ad altre specie.

Nella descrizione dei diversi modi di progressione quadrupede si adoperano alcuni termini di cui occorre chiarire il significato.

Si adopera il vocabolo bipede per prendere in considerazione due soli arti e si dice bipede trasversale anteriore, quello che comprende gli arti anteriori; bipede trasversale posteriore, quello che comprende gli arti posteriori; bipede laterale destro o sinistro, quello che comprende due arti laterali; bipede diagonale destro, quello che comprende l'arto anteriore destro e il posteriore sinistro; bipede diagonale sinistro, quello che comprende l'arto anteriore sinistro e il posteriore destro.

In ogni andatura, ciascuna estremità passa per quattro fasi successive: l'alzata o levata, in cui l'arto si distacca dal terreno; il sostegno, in cui si sposta variamente secondo le andature mantenendosi distaccato dal suolo; la posata, in cui torna a contatto col terreno; l'appoggio, in cui resta a contatto col suolo servendo di appoggio al corpo dell'animale. Si possono anche distinguere due sole fasi: una di sostegno dall'alzata alla posata, una di appoggio, dalla posata all'alzata. Nelle andature camminate l'appoggio di un arto comincia poco prima che termini quello dell'arto opposto: si ha così una fase di scambio d'appoggio.

Si dà il nome di battuta al rumore prodotto dalla percussione del piede sul suolo, il nome di tempo all'intervallo che passa fra una battuta e l'altra, il nome di ritmo al modo di successione delle battute. Si dice orma l'impronta che il piede lascia sul terreno molle, e pesta l'insieme delle orme successive sul terreno percorso dall'animale. La pesta si distingue in semplice o doppia a seconda che le orme dei piedi posteriori si sovrappongono o no a quelle dei piedi anteriori, e può essere ancora rettilinea, curvilinea, ecc. Se le orme dei piedi posteriori non raggiungono quelle dei piedi anteriori si dice che l'animale non si copre o non si raggiunge; se le sorpassa si dice che si sorpassa; se le orme si sovrappongono si dice che l'animale si copre. Nel primo caso si ha la pesta di un'andatura accorciata, nel secondo caso di un'andatura allungata, nel terzo di un'andatura normale.

Quando tutti gli arti successivamente hanno compiuto le loro fasi, di alzata, sostegno, posata e appoggio, allora l'animale ha fatto un passo completo, la cui lunghezza si misura fra le orme successive di uno stesso piede. Per ogni passo vi possono essere 4 battute (passo), o 3 battute (galoppo) o 2 battute (trotto, ambio).

Nella progressione, il centro di gravità si sposta dall'indietro all'avanti, o dall'avanti all'indietro, quando l'animale si avanza o retrocede; dal basso all'alto o viceversa, quando avviene l'estensione o la flessione degli arti in moto, e anche lateralmente, a seconda degli arti che entrano in appoggio. Quanto più veloce si fa l'andatura, tanto più instabile diviene il centro di gravità.

Le andature si distinguono in naturali, quando l'animale le esegue istintivamente; acquisite, quando sono dovute all'educazione, alla fatica, al logoramento; artificiali, quando sono conseguenza di speciale addestramento: a queste appartengono le cosiddette arie di maneggio o di alta scuola (passo spagnolo, passeggio, ciambella, ballottata, capriola, corvetta, raddoppio, salto a montone, voltata, capannone o accorciata, poggiata, ecc.). Le andature si dicono camminate, quando il corpo, sempre appoggiato su una o più estremità, non si solleva mai completamente dal suolo (passo); saltate, quando in dati momenti il corpo si stacca completamente dal suolo (galoppo, trotto); diagonali, quando gli arti si muovono ad uno ad uno o a due a due nell'ordine diagonale (passo, galoppo, trotto); laterali, quando gli arti si muovono nell'ordine laterale (ambio); grandi o allungate, quando gli arti movendosi coprono molto spazio e imprimono al corpo notevole velocità; accorciate, nel caso contrario; alzate o alte o rilevate, quando gli arti si alzano e si flettono molto in alto pur acquistando poco terreno; basse, quando gli spostamenti degli arti avvengono a poca distanza dal suolo; dure, se producono forti reazioni; dolci, nel caso contrario; leggiere, quando i piedi percuotono il suolo con poca violenza; pesanti, quando i piedi battono violentemente il terreno; vivaci, se eseguite con energia e vivacità; regolari, quando si sviluppano costantemente col ritmo caratteristico di ciascun'andatura; regolate, quando la velocità ne è uniforme, ecc.

Nelle andature gli arti anteriori sono prevalentemente destinati a sostenere il peso del corpo e a smorzare le reazioni, mentre gli arti posteriori hanno piuttosto la funzione di generare l'impulso. Anche gli arti anteriori possono però partecipare all'impulso, come nel tiro lento col pettorale' o imprimerlo addirittura eome nell'impennata e nel rinculare.

Lo studio delle andature fu fatto in passato eon varî metodi grafici (Marey, Barrier), ma è ora possibile con mezzi assai più perfezionati, mediante la fotografia e la cinematografia. (Per l'uomo v. deambulazione).

TAG

Andature del cavallo

Ingl