ANDORRA

Enciclopedia Italiana (1929)

ANDORRA (A. T., 41-42)

Riccardo RICCARDI
Rafael MARTINEZ

Piccolo stato d'Europa, compreso tra la Spagna e la Francia. È formato essenzialmente dall'alta valle del Riu Valira (Balira), che si versa nel Segre, affluente dell'Ebro. Ha un territorio montuoso, costituito prevalentemente di rocce granitiche nella parte settentrionale, e di rocce metamorfiche in quella meridionale, dominato da alti picchi, quali la Tossa Plana (2907 m.), il Pic de Serrère (2911 m.), la Coma Pedrosa (2946 m.) e il Turo de Salorie (2488 m.); comprende una superficie di 452 kmq., coperta in gran parte da foreste. Tutto il paese ha morfologia molto aspra, con monti dai fianchi scoscesi e forre pittoresche. Circhi e laghi glaciali, valli sospese, rocce montonate, morene, ecc. restano testimoni della glaciazione, cui la regione fu soggetta nel Quaternario.

Il clima è aspro e col crescere dell'altezza si fa molto rapidamente sempre più rude, infatti, risalendo la valle del Valira, dopo campi di segala già mietuti, dopo appena tre ore di cammino si possono osservare campi dove la segala è ancora verde. Presso Andorra la Vella, la capitale, situata a 1000 m. s. m., il grano viene mietuto entro la prima decade di luglio, mentre a Lo Serrat, a 1600 m., non si miete prima del 20 agosto. Non si hanno dati sulla ripartizione del terreno dal punto di vista agricolo. I seminativi occupano un'area molto limitata. Segala e orzo vengono coltivati nei fondovalle e sui pendii meno ripidi, fino a 1850 m., sono ricercate le pendici a solatio, mentre quelle in ombra sono coltivate più raramente. Un prodotto agricolo molto importante e caratteristico di Andorra è il tabacco, coltivato fino a notevoli altezze. Si producono anche ortaggi e patate. Presso Santa Julia, il villaggio più basso della repubblica (950 m.), vi sono alcuni vigneti.

La parte maggiore della superficie di Andorra è occupata da foreste e da pascoli. Le prime vengono sfruttate solo parzialmente e sono costituite prevalentemente di pini. I pascoli sono eccellenti, e più estesi di quello che sarebbe necessario per i bisogni locali: così che sono frequentati, nell'estate, da numerose greggi provenienti anche dalla Spagna e dalla Francia: il piccolo stato ne ritrae parecchie migliaia di pesetas ogni anno. La pastorizia è, nel complesso, la base dell'economia andorrana.

A Ransol, Porto Negre, Coma de Claro ecc. si trovano importanti giacimenti di minerali di ferro (ematite, limonite). Quanto a industrie, non v'è altro di notevole che la fabbricazione di sigari e sigarette. Le comunicazioni sono costituite da due strade carrozzabili (Seo de Urgel, Andorra, Encamp, costruita dalla Spagna, l'Hospitalet, Soldeu, costruita dalla Francia) e da numerose mulattiere.

Gli abitanti, catalani, gelosissimi della loro libertà, che hanno saputo conservare da oltre 10 secoli, sono in tutto 5200 (11 per kmq.), distribuiti in sei parrocchie. Andorra è una repubblica neutrale e autonoma. Capitale dello stato è Andorra la Vella (cioè "la vecchia"), villaggio di 1200 ab.

Bibl.: S. Thós y Codina, Reconocimiento fisico-geologico-minero de los valles de Andorra, in Bol. com. mapa geol., XII (1885); F. de lor Rios, Vida e instituciones del pueblo de Andorra. Una supervivencia senorial, Madrid 1920; J. Avilés y Arnau, El Pallás, Arau y Andorra, Barcellona 1893; M. CHevalier, Les valls d'Andorra, in Bull. Centr. Ex. Cat., Barcellona 1924; R. Peattie, Andorra: a study in mount. geogr., in Geogr. Rev., 1929, pp. 218-233.

Storia. - Quando i re franchi, in lotta coi Saraceni, fondarono sulle frontiere NE. della Spagna un certo numero di contee, le raggrupparono sotto il nome di "Marca spagnola". In quella zona, si trova, sin dall'epoca carolingia, Andorra. Negli atti della consacrazione della chiesa di Urgel, fatta da Ludovico il Pio nell'anno 819, tra le parrocchie formanti la dotazione di detta chiesa, figura infatti il nome di Andorra, con le sue terre e borgate. Essa è sotto la giurisdizione dei conti di Urgel; ma da documenti di diverse epoche appare che questi conti tenevano i territorî solo in qualità di vassalli del vescovo di Urgel. Il quale tuttavia, per difendere il ricco patrimonio della sua chiesa dalla cupidigia dei signorotti confinanti, e per frenare i proprî sudditi ribelli, non avendo a sua disposizione forze militari, dovette più tardi cercare chi lo sapesse difendere. Trovò un sostegno nella famiglia Caboet. Risulta infatti che Guglielmo Guitardo de Caboet, nel 1110, si dichiarava vassallo del vescovo di Urgel per il territorio dell'Andorra; e nel 1150, Mirone, fratello di Guglielmo, affermava di tenere quel feudo in nome del vescovo. Altro riconoscimento della signoria dei vescovi si trova nel testamento di Raimondo di Caboet, figlio di Mirone, nel 1156; infine, il 1159, Arnaldo fece a sua volta omaggio al vescovo e trasmise i suoi diritti alla propria figlia Emerinda di Castelbó, sposa del conte di Foix. Al principio del sec. XIII, gli Andorrani, rappresentati da 30 abitanti di ciascuna parrocchia, riconoscevano in modo solenne la sovranità dei vescovi di Urgel; e, nel 1231, uno di questi, Ponzio de Villamet, ordinava le valli di Andorra nella forma politica, amministrativa e giudiziaria ch'esse conservano tuttora nelle linee sostanziali.

I trattati tra i conti di Foix e i vescovi di Urgel si susseguono fino al 1278, anno a cui risale il documento più importante nella storia politica dell'Andorra. Si tratta di una convenzione arbitrale (detta pariatge) tra il conte di Foix, erede dei diritti dei CaboetCastelbó, e il vescovo di Urgel. In quell'atto pubblico, gli arbitri specificano i diritti di ciascuna delle parti: riceveranno bensì i conti la maggior parte dei tributi e potranno tenere nelle valli d'Andorra un vicario come loro rappresentante, ma l'amministrazione sarà esercitata ugualmente dai due contraenti; i conti di Foix, in nome proprio e dei loro successori, riconoscono di tenere l'Andorra in feudo dalla chiesa di Urgel e perciò rendono omaggio al suo vescovo, ed altrettanto faranno i loro discendenti. Questa sentenza arbitrale fu pronunziata nella città di Urgel, il 7 settembre 1278, e fu ratificata, sottoscritta e promulgata dagli arbitri, dalle parti interessate, dal re Pietro d'Aragona, in qualità di garante, e da molti altri distinti personaggi; fu munita di sigillo da un notaio pubblico. La confermò anche il pontefice Martino V nell'ottobre del 1288. I diritti dei conti di Foix passarono poi ai principi di Béarn e re di Navarra; né Ferdinando il Cattolico poté acquistare alla Spagna i diritti su Andorra sposando Germana di Foix (1505), giacché, non essendovi figli dal matrimonio, i diritti ritornarono ai d'Albret, re di Navarra. E così, salito Enrico di Navarra al trono di Francia (Enrico IV), l'Andorra venne a dipendere dalla Francia con gli altri dominî dei conti di Foix (editto del 1607). Durante la rivoluzione i Francesi non vollero accettare il tributo, né esercitare condominio; ma nel periodo napoleonico si tornò allo stato di prima.

L'Andorra, in pieno secolo XX, si regge contemporaneamente in forma di signoria e a mo' di feudo. La sovranità è condivisa dal vescovo di Urgel e dalla nazione francese. In forza del famoso pariatge, di cui si è parlato, vi sono alcuni atti politici che non possono aver effetto se non vi concorrono ambedue i consovrani, p. es. le grazie e gl'indulti, le riforme giudiziarie, le modificazioni al diritto civile ecc. Quanto al diritto pubblico interno, l'organo supremo è il consiglio generale che suole chiamarsi Concell de la Terra, Concell de la Vall o Concell de 24. Questo consiglio, le cui origini risalgono secondo alcuni al sec. XIII, secondo altri al XV, si compone di 24 membri, quattro per ogni parrocchia, che dal 1866 si eleggono per votazione diretta dai capi di famiglia, mentre prima erano eletti dal consiglio comunale stesso. Esso è un organo permanente, che agisce come delegato dell'Assemblea generale, e delega a sua volta il suo potere esecutivo al sindaco o procuratore generale. Molto ampie sono le facoltà amministrative spettanti al consiglio: così la giurisdizione e il potere economico su tutto il territorio, che gli vennero concessi dai vescovi di Urgel e dai conti di Foix. Esso è, insomma, il supremo organo amministrativo e giudiziario; ma non gli è stata riconosciuta, né dai vescovi di Urgel né dai prefetti francesi, potestà legislativa sebbene esso qualche volta abbia voluto esercitarla. Altre istituzioni amministrative, oltre il consiglio generale, sono il guart e il consiglio delle parrocchie. Il guart è l'organo amministrativo più semplice ed è incaricato dell'amministrazione dei beni comunali rispettivi. Il consiglio delle parrocchie, o giunta, è composto di 10 consiglieri eletti dai capi di famiglia, ed ha il compito di affittare i beni comunali, dare il permesso per l'apertura di negozî e di alberghi, ammettere i pagamenti di affitti o d'interessi, riscuotere la quistia, occuparsi dell'istruzione pubblica e della beneficenza, permettere il taglio della legna, giudicare in appello le cause del gitart e in prima istanza quelle riguardanti la parrocchia. Il consiglio parrocchiale elegge dal suo seno due consoli, il maggiore e il minore, ai quali delega l'esecuzione delle sue deliberazioni.

La giustizia viene esercitata, in materia criminale, dai magistrati detti vegueres, dal giudice di appello e dai giudici ordinarî, detti bailes; in materia civile, anche da un giudice di appello, da bailes e dalla "terza sala", con attribuzioni dapprima confuse, ma, con l'andar del tempo, ben definite. In ultimo appello, tuttavia, le cause vengono decise o dal tribunale francese o da quello del vescovo di Urgel. Nell'Andorra è applicato il diritto locale, formato dai decreti dei signori e dei consigli e dalla tradizione, completato dal diritto catalano, dal canonico e dal romano.

I diritti francesi sull'Andorra sono esercitati per mezzo del prefetto del dipartimento dei Pirenei orientali. Ma nonostante la protezione della Spagna e della Francia, l'Andorra non dipende né dall'una né dall'altra di queste nazioni, ed è sempre rimasta neutrale nelle lotte e nelle guerre da esse intraprese.

Nello stemma di Andorra figurano la mitra e il pastorale dei vescovi di Urgel; le quattro sbarre catalane, per essere il territorio di Andorra racchiuso nei confini naturali della Catalogna; e le due vacche dei principi di Béarn.

Bibl.: Ch. Baudon de Mony, Origines historiques de la question d'Andorre, in Bibliothèque de l'Ecole des Chartes, XLVI (1885), pp. 95-107; J. A. Brutails, Ètude critique sur les origines de la question d'Andorre, in Revue des Pyrenées, Tolosa 1891, e Au sujet de l'Andorre, in Bulletin hispanique, XX e XXI, Bordeaux 1918 e 1919; F. Pasquier, La question d'Andorre au XIIIe et au XXe siècles, in Mémoires de l'Académie des Sciences, Inscript. et Belles-lettres de Toulouse, s. XIª, VII (1919); J. Miret y Sans, Noves y documents inédits sobre la familia senyorial de Caboet y la qüestio d'Andorra, Barcellona 1918; id., Investigación sobre el vizcontado de Castelbó, Barcellona 1899.

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