Branzi, Andrea

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Architetto, designer, storico e teorico italiano del design (Firenze 1938 - Milano 2023). Esponente di rilievo del Nuovo design italiano, ha fatto parte dal 1964 al 1974 del gruppo Archizoom Associati, con G. Corretti, P. Deganello e M. Morozzi, che, sviluppando progetti nel campo dell'architettura e nella ricerca urbana (No stop city, 1970), ha impostato le tematiche di fondo dell'architettura radicale. Il gruppo, che si è occupato anche di design (tra gli altri: divano Superonda, 1966, e poltrona elastica Mies, 1969, per Poltronova), si è sciolto nel 1974. Tra il 1974 e il 1976 B. ha promosso, con E. Sottsass jr., la Global Tools, "Libera scuola per la creatività individuale", il primo laboratorio progettuale di massa. Docente presso la facoltà di architettura di Palermo (1982-83), direttore didattico della Domus Academy, in seguito è stato professore alla facoltà di design del Politecnico di Milano. Ha inoltre fondato con altri lo studio CDM (Consulenti design Milano), con il quale ha sviluppato numerose ricerche, tra cui il centro di colorimetria creativa Colorterminal e il Centro design Montefibre, con il quale ha vinto il Compasso d'oro (1979). Nel 1987 gli è stato conferito il Compasso d'oro per la sua attività. Coordinatore della sezione internazionale di design della XV Triennale, ha curato numerose mostre tra le quali ricordiamo Il design italiano negli anni Cinquanta (Noviglio, Milano, 1977) e Il design italiano tra il 1964 e il 1990 presso la Triennale di Milano (1990). Direttore dal 1983 al 1987 della rivista Modo, ha collaborato con le maggiori riviste di architettura e design. L'ampio contributo alla teoria e alla critica del design è in parte raccolto nei suoi numerosi scritti, tra i quali: Moderno, postmoderno, millenario (1980); La casa calda (1984); Pomeriggi alla media industria (1988); La crisi della qualità (1997); Introduzione al design italiano (1999); Italia e Giappone: Design come stile di vita (2001). Tra i prodotti in cui ha trasferito gli elementi salienti delle sue riflessioni teoriche ricordiamo: Bauhaus 1 (1979) e Bauhaus 2 (1980), collezione sperimentale di mobili per Alchimia; il divano Century (1982) e la salsiera Labrador (1982), entrambi per Memphis; la collezione Animali domestici (1985) per Zabro; le sedie Aida e Armida (1987) per Zanotta; il divano Axale (1989) e la sedia Revers (1993) per Cassina; la fruttiera Solferino (2000) e la serie di decorazioni per vasi Genetic Tales (2000) per Alessi; il letto matrimoniale con testata a cornice (2002) per OAK; il tavolino a mensola Tano (2002) per Danese. Compasso d'oro alla carriera (1994).

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