ANDREA da Manerbio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)

ANDREA da Manerbio

Renata Cipriani

Vissuto probabilmente nella prima metà del XVI secolo, lasciò la sua firma con la data 1535 sotto gli affreschi di una cappella della chiesa di S. Maria in Valvendra a Lovere, rappresentanti figure dei Dottori della Chiesa con filatteri entro ovali circondati da stucchi. Il complesso è stato snaturato da un restauro del 1855 compiuto dall'Arrigoni di Bergamo. Meglio leggibili, benché guasti, sono gli affreschi della contigua cappella con Storie della Madonna e di Cristo e dei passaggi alle cappelle laterali con figure di Santi,pure firmati da lui e datati 1540. Il Fenaroli lo ricordò esattamente come imitatore di F. Ferramola, mentre in seguito il Nicodemi e A. Venturi lo citarono fra i seguaci del Romanino. Modesto artista, si valse di composizioni accademiche derivate da esempi anche dell'Italia centrale, come nel riquadro con Cristo fra i Dottori,riducendoli a forzate bilicature, che cercò di animare con accozzi di colori violenti. Migliori risultati ottenne quando studiò le sue scene su motivi della vita popolare, come nel Sogno di Giuseppe e nella Fuga in Egitto,dove, senza raggiungere le estrose presentazioni del Ferramola, riuscì ad esprimersi con piacevole spontaneità. Una Madonna col Bambino,ora nei depositi dell'Accademia Carrara di Bergamo, gli fu attribuita verosimilmente dal Morelli, dalla cui collezione proviene.

Bibl.: Chiesa di S. Maria in Lovere,in Emporium,III(1896). p. 312; P. Guerrini, L'Immacolata a Brescia,in Rivista di Scienze Storiche,II(1905) pp. 308 s.; Elenco dei quadri dell'Accademia Carrara in Bergamo,Bergamo 1912, p. 113; G. Nicodemi, Gerolamo Romanino,Brescia 1925, p. 172; A. Sina, La Parrocchiale di Lovere,Lovere 1926, pp. 64-66; A. Venturi, Storia dell'Arte Italiana,IX, 3, Milano 1928, p. 865; S. Fenaroli, Diz. degli artisti bresciani,Brescia 1877, p. 171; A. Bessone Aurelj, Diz. dei Pittori italiani,Città di Castello 1928, p. 38; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler,XXIV,p. 3; U. Galetti - E. Camesasca, Encicl. d. pittura italiana,II,pp. 74-75.

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