DANDOLO, Andrea

Enciclopedia Italiana (1931)

DANDOLO, Andrea

Camillo Manfroni

Ammiraglio veneziano del sec. XIII, figlio del doge Giovanni (1280-1289). Dopo aver percorso in patria la via dei pubblici uffici ed essersi distinto come sopracomito (comandante) di una galea, fu inviato governatore (duca) dell'isola di Candia, sempre agitata da tentativi di rivolta. Ebbe in seguito il comando di dieci galee per scortare una colonna di navi mercantili dirette in Levante; ma, allontanatosi da esse per dar la caccia ai nemici, non poté impedire che il convoglio fosse assalito e depredato. Quella perdita fu da lui vendicata con un sanguinoso assalto al quartiere genovese di Famagosta. Nel 1297 il doge Gradenigo gli affidò il supremo comando di un'armata di ben 82 galee, con la quale, scorrendo i mari in cerca di convogli mercantili genovesi, riuscì a fare importanti e numerosissime prede. Nel 1298, alla testa della sua armata, molto rinforzata, accorse a difendere l'Adriatico da un'incursione di Lamba D'Oria. Lo incontrò presso l'isola di Curzola, e fidente nella superiorità numerica delle proprie forze, attaccò battaglia (settembre); ma le sue 95 galee per errore di manovra furono sopraffatte dalle meno numerose, ma meglio armate galee del D'Oria (v. curzola). Ben poche navi si salvarono e il D., secondo alcune fonti, morì combattendo prima della fine della battaglia; secondo altre, egli sarebbe stato invece catturato dal D'Oria e incatenato al banco della capitana; onde per la disperazione si sarebbe ucciso, battendo il capo sul banco a cui era legato.

Bibl.: C. Manfroni, Storia della marina italiana dal trattato di Ninfeo alla caduta di Costantinopoli Livorno 1902, pp. 201-13.

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