MEMMO, Andrea

Enciclopedia Italiana (1934)

MEMMO, Andrea

Fausto Nicolini

Nato a Venezia il 29 marzo 1729, da famiglia patrizia, fu discepolo di Carlo Lodoli (1690-1771), del quale pubblicò postumi alcuni opuscoli, non senza polemizzare, circa i principî della cosiddetta architettura lodoliana, con l'altro patrizio veneto Antonio Zaguri. Insieme coi fratelli Lorenzo e soprattutto Bernardo (1730?) - protettore di Lorenzo Da Ponte, dedicatario, insieme con Andrea. della commedia L'uomo di mondo del Goldoni (v.), e più tardi, procuratore di San Marco - fu tra i primi Veneziani aderenti alla massoneria, ai cui misteri venne iniziato da Giacomo Casanova, che a quell'iniziazione dovette la prigionia nei Piombi. Un ardente amore per la bella inglese Giustina Wynne lo indusse a seguirla a Milano, poi a Parigi (1759), salvo a convertire l'amore in amicizia, dopo che la fanciulla, sgravatasi d'un figliuolo, e divenuta altresì, suo malgrado, amante del Casanova, sposò (1761) il settantenne conte Philipp Rosenberg-Orsini, ambasciatore austriaco a Venezia (1754-64). Savio del Consiglio e senatore nel 1769, andò nel 1771 provveditore a Padova, che dovette a lui la trasformazione del paludoso pantano della Valle nel celebratissimo Pra' della Valle. Nel 1777 fu bailo a Costantinopoli; nel 1781 venne trasferito all'ambasciata veneta a Roma, ove, tra altri, si legò d'amicizia con la contessa d'Albany; nel 1785 ascese alla carica di procuratore di San Marco; e mancò poco che alla morte di Paolo Renier non gli toccasse il dogado. Morì in patria il 26 gennaio 1793.

Bibl.: G. Casanova, Mémoires, ediz. collazion. sull'originale, Parigi 1880, passim; L. Da Ponte, Memorie, ediz. a cura di G. e F. Gambarin e F. Nicolini, Bari 1918, passim; P. Molmenti, Un nobil huomo veneziano del sec. XVIII, in Epistolari veneziani del sec. XVIII, Palermo 1914, pp. 127-59; id., Carteggi casanoviani, ivi 1917-1919, I, pp. 178-207; II, pp. 359-369.

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