Riccardi, Andrea

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Storico e docente universitario italiano (n. Roma 1950). Giovanissimo, sul finire degli anni Sessanta ha fondato la Comunità di Sant’Egidio, cui si è dedicato pienamente da allora. R. è uno storico apprezzato (noti i suoi studi sul ruolo della Chiesa), nonché professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Roma Tre. Numerose università lo hanno insignito con la laurea honoris causa a riconoscimento dei suoi meriti storici e culturali. Il suo impegno nella Comunità di Sant’Egidio gli è valso numerosi riconoscimenti, tra cui la Légion d’honneur della Repubblica francese (2002), il Premio Balzan per la pace e la fratellanza tra i popoli (2004) e il Premio Carlo Magno (2009), che viene attribuito a persone e istituzioni che si sono particolarmente distinte nella promozione di un’Europa unita e nella diffusione di una cultura di pace e di dialogo. Esperto del pensiero umanistico contemporaneo, è voce autorevole nel panorama internazionale: ha avuto un ruolo di mediazione in molteplici conflitti e ha contribuito al raggiungimento della pace in diversi paesi, tra cui il Mozambico, il Guatemala, la Costa d’Avorio, la Guinea. Tra le sue numerose pubblicazioni, la maggior parte delle quali tradotte in diverse lingue: Il secolo del martirio. I cristiani nel Novecento (2000-2009), Convivere (2006), Il “Partito romano” (2007), L’inverno più lungo. 1943-44: Pio XII, gli ebrei e i nazisti a Roma (2008), Giovanni Paolo II. La biografia (2011), Dopo la paura la speranza (2012), La sorpresa di papa Francesco (2013), La strage dei cristiani. Mardin, gli armeni e la fine di un mondo (2015), Periferie. Crisi e novità per la Chiesa (2016), La forza disarmata della pace. Movimento, pensiero, cultura (2017), La preghiera, la parola, il volto (2019), Roma. La Chiesa e la città nel XX secolo (con M. Impagliazzo, 2020), La Chiesa brucia. Crisi e futuro del cristianesimo (2021), La guerra del silenzio. Pio XII, il nazismo, gli ebrei (2022) e Il grido della pace (2023). Dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013 è stato ministro senza portafoglio per la Cooperazione internazionale e l’integrazione del governo Monti. Nel marzo 2015 è stato eletto presidente della Società Dante Alighieri, riconfermato nel 2019 e nel 2023.

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