SPENCE, Andrew Michael

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)

SPENCE, Andrew Michael

Mauro Visaggio

Economista statunitense, nato a Montclair (New Jersey) il 7 novembre 1943. Laureatosi nel 1966 presso l'università di Princeton, ha proseguito gli studi nel Regno Unito, dove ha conseguito nel 1968 il titolo di master of art presso l'università di Oxford; successivamente (1972) ha conseguito il Ph.D. presso l'Harvard University. Ha iniziato la carriera accademica come professore associato a Harvard nel 1971; successivamente, dal 1973, ha insegnato presso la Stanford University. Dal 1976 è George Gund professor in Economics and Business Administration a Harvard. È stato membro del comitato di redazione di alcune importanti riviste economiche, quali Bell Journal of Economics, Journal of Economic Theory e Public Policy. Ha offerto un contributo rilevante nel filone dell'economia dell'informazione, elaborando un approccio originale alle decisioni degli operatori economici in presenza d'incertezza.

Un primo interesse di S. è consistito nello studio sulla struttura informativa dei mercati e sui fattori costitutivi che consentono a un dato segnale di trasmettere in maniera persistente informazione a vantaggio degli operatori economici. In particolare S. ha elaborato il cosiddetto signalling model. L'aspetto centrale e innovativo dell'analisi di S. consiste nel dimostrare che se un venditore di un prodotto di qualità superiore dispone di un'attività che gli consente di ''segnalare'' la qualità superiore del proprio prodotto a un costo più basso di quello sostenuto dal venditore di un prodotto di qualità inferiore, egli ha l'incentivo ad acquistare tale attività in modo da implementare la propria utilità a danno dell'altro venditore. In particolare, S. ha dimostrato che fino a che il costo marginale dell'attività, cioè del segnale, per il venditore del prodotto di qualità superiore è più basso di quello fronteggiato dall'altro venditore, esiste un equilibrio in cui la qualità del prodotto può essere inferita da parte dell'acquirente attraverso il livello del segnale acquistato dal venditore del prodotto di qualità superiore. Gli studi recenti di S. hanno anzitutto esaminato le condizioni che assicurano l'esistenza di un equilibrio ottimale in concorrenza monopolistica, e hanno mostrato che se le imprese possono scegliere il prezzo del proprio prodotto, la funzione del profitto dell'impresa coinciderà con la funzione del benessere da massimizzare, cosicché il vettore delle quantità scelto dalle imprese coinciderà con quello ottimale; viceversa, qualora esse non siano in grado di fissare il prezzo, ci possono essere troppi o troppo pochi prodotti che possono rendere non ottimale l'equilibrio. In secondo luogo, S. ha esaminato questioni connesse all'organizzazione industriale e, in particolar modo, la possibilità di una condotta da parte delle imprese presenti nel mercato volta a scoraggiare l'entrata nel mercato di nuove imprese attraverso l'adozione di un esplicito impegno quale, per es., l'adozione di un certo livello di investimenti, nella fase precedente all'entrata di nuove imprese, che potrebbe prevenire tale entrata.

I più importanti lavori di S. sono: Job market signalling, in Quarterly Journal of Economics (1973); Market signalling: informational transfer in hiring and related processes (1974); Product selection, fixed costs, and monopolistic competition, in Review of Economic Studies (1976); Investment, strategy and growth in a new market, in Bell Journal of Economics (1979); Multi-product quantity - dependent prices and profitability constraints, in Review of Economic Studies (1980); Competitive structure in investment banking, in collaborazione con S. Hayes e D. Marks (1983); Learning curve spillovers and market performance, in collaborazione con P. Ghemawat, in Quarterly Journal of Economics (1985); International competitiveness, a cura di A.M. Spence e H.A. Hazard (1988); Competition in the open economy, in collaborazione con R.E. Caves, M.E. Porter e J.T. Scott (1990).

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata

TAG

Economia dell'informazione

Concorrenza monopolistica

Università di princeton

Università di oxford

Stanford university