CARBONI, Angelo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 19 (1976)

CARBONI, Angelo (Angiolo)

Deanna Lenzi

Nacque forse a Bologna nel secondo o nel terzo decennio del Settecento.

Fu allievo di Ferdinando Galli Bibiena presso l'Accademia Clementina, ove, secondo l'Oretti, nel 1738 avrebbe ottenuto il primo premio nel concorso Marsili di architettura per la seconda classe (tema: "un palazzo reale con li ordini di architettura") e nel 1739 per la prima classe (tema: "una chiesa ottagona"). Gli Atti dell'Accad. Clementina... (Bologna, Accad. di Belle Arti) registrano invece un premio per la prima classe di architettura nel luglio 1741 (I, c. 107), mentre presso l'attuale Accad. di Belle Arti è un disegno rappresentante la facciata di una grande reggia e firmato "Angelo Carboni, seconda classe, 1739". Secondo il Bianconi sarebbe stato scolaro di Pietro Scandellari.

Nel 1743 inventò e dipinse la macchina per i fuochi allestiti a Bologna nella piazza pubblica in occasione della promozione alla porpora dei cardinali bolognesi A. Tanari e F. M. Monti. Secondo lo Oretti nel 1749 era attivo a Praga, dove "fabbricò sul suo disegno il teatro e si rappresentò il Demofoonte e si aperse nell'autunno del 1749 e vi dipinse ventidue mutazioni di scene". Effettivamente il nome del C. figura nei libretti di due spettacoli rappresentati a Praga nel carnevale del 1750: Alessandro nelle Indie, musica di G. M. Rutini, e Ezio, musica di Gluck. Impresario di questi due spettacoli fu G. B. Locatelli, che figura anche come impresario di altri spettacoli di Praga nel 1749 e 1750 (Kneidl, pp. 125-127 nn. 85 s., 88, 90-92).

Nel 1751 nella reggia di Colorno (Parma) il C. eresse la macchina per il ballo mascherato che si svolse in occasione delle feste per la nascita del duca di Borgogna, cantata dall'abate Frugoni (Canzone genealogica da cantarsi per introduzione di un ballo mascherato nelle Feste date in cellebrazione..., Parma, 14 ott. 1751).

Incise su rame alcune tavole (quelle con vani architettonici, a pp. 5, 11, 19 e tavv. I-V, XXIII) dello splendido volume Le pitture di Pellegrino Tibaldi e Niccolò Abbati esistenti nell'Istituto diBologna descritte ed illustrate da Giampietro Zanotti, edito a Venezia nel 1756.

Il 31 dic. 1760 il C. scriveva alla moglie a Bologna una lettera (trascritta dall'Oretti) dalla quale risulta che, partito da Bologna il 20 maggio 1757, dopo un viaggio avventuroso era giunto a Pietroburgo il 30 novembre. Iniziò così un lungo soggiorno di lavoro alla corte di Elisabetta I, Pietro III e Caterina di Russia, dove l'impresario G. B. Locatelli allestiva una rappresentazione d'opera la settimana, seguita da due balli, con un lusso ed un fasto che richiedevano scene sempre nuove.

Rinnovate le scene del teatro della villa reale di Oranienbaum nel 1758, il C. eresse a Mosca il nuovo teatro della città che, con sue scene, fu inaugurato il 14 febbr. 1759 con Il mondo alla rovescia di Galluppi; parimenti a Pietroburgo costruì un nuovo teatro nel giardino di corte, che fu inaugurato nell'aprile 1759 con Il pazzo glorioso. Nell'aprile 1759 dipinse una gran sala per il conte Voroncov, gran cancelliere di S. M. imperiale, e nell'aprile dell'anno seguente iniziò a lavorare ad affreschi nel palazzo imperiale di Pietroburgo, in collaborazione con i figuristi Francesco Fontebasso e Stefano Torelli (questi affreschi sono andati distrutti nel 1783). In occasione di un soggiorno dell'imperatore nel palazzo del conte Voroncov nel febbraio 1762, il C. innalzò nel cortile del giardino una macchina trasparente, illuminata di notte da ben ottomila cassette di cera.

Si trascrivono qui di seguito i titoli delle opere allestite a Pietroburgo nel teatro del giardino, e per le quali il C. preparò quasi sempre scene nuove, secondo l'elenco fornitoci dall'Oretti (entro parentesi sono indicati i titoli dei balli), 1757: dicembre, Il ritiro degli Dei (ballo di divinità, ballo di pastori), Lo speciale (Il ratto di Proserpina, Il mercato di Londra), 1758: febbraio, La ritornata di Londra (Armida e Rinaldo, La vecchiaia ringiovanita); aprile, Il negligente (Perseo e Andromeda, I soldati persiani); maggio, Il mondo della luna (Il maestro di scuola, Le amazzoni vittoriose); agosto, Il marito geloso (La mascherata), La tabacchiera incantata; settembre, Il filosofo in campagna (Venere e Marte, L'addio di Matellot); novembre, Le cossine (Psiche e Cupido, I selvaggi); dicembre, La Didone abbandonata (Il ritorno di Matellot, Mori incendiari). 1759: gennaio, L'arcadia in Brenta (Il chimico burlato); marzo, La rosa incantata (Il festino); aprile, Il pazzo glorioso (Il turco generoso, Don Chisciotte); agosto, I tre gobbi (ballo di guerrieri, Il disertore fortunato); settembre, Il conte Caramella (I legatori, La festa della ghirlanda); novembre, La maestra di scuola (L'economia di casa); dicembre, Il mercato di Malmantile (Orfeo e Euridice, Il Faksal di Londra, con scenario trasparente). 1760: febbraio, La conversazione (Il ratto di Proserpina, Il quadro fiammingo); 25 aprile, La principessa (Il lauro d'oro); maggio, La calamita dei cuori (Il ballo dell'aurora); agosto, Galatea (I cacciatori); ottobre, Don Trastullo (Armida abbandonata, con scene trasparenti); novembre, La diavolessa (L'ingaggio dei soldati); dicembre, Una pastorella (balli storici).

Delle opere eseguite in Bologna, ricordate dalle guide e dall'Oretti (l'ornamento dell'altare della chiesa dei SS. Uomobuono e Aldobrando e la sala dei Montignani in collaborazione col figurista Giuseppe Pedretti, molte e belle prospettive in casa dell'avvocato Magnani, gli ornamenti alle finestre sotto il portico del collegio Moritalto) resta solo la scala del palazzo senatorio Bolognini di via S. Stefano, per altro pesantemente restaurata nel 1884 dall'architetto Leopoldo Lambertini.

Verosimilmente ritornò a Bologna sul finire del 1762. Non si conosce l'anno della morte; sappiamo però che era ancora in vita quando l'Oretti, nell'ottavo decennio del secolo, ne stendeva la biografia concludendo: "vive agiatamente ricco di Beni di Fortuna acquistati col frutto di sue fatiche, grato agli amici, faceto e spiritoso, se la passa con tranquilla vita". Nel 1776 lo dichiara vivente la breve biografia in calce alla guida di Bologna a cura di Carlo Bianconi e così pure l'edizione del 1782 a cura di Marcello Oretti.

Pochi sono i disegni attribuibili con certezza al C. noti a noi; uno al Victoria and Albert Mus. di Londra (E 3608-1928) D.T. 31a con la scritta: "Pel teatro della real villa di S. Pietroburgo, Io Angelo Carboni inv. e feci, 1758", rappresenta una bella scena architettonica secondo lo stile di Francesco Galli Bibiena; un altro della collezione Certani, presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia (neg. 31-938), rappresenta un quarto della decorazione di un soffitto ed è firmato e datato: "Io Angelo Carboni per S. Pietroburgo 1764". Molti altri però si possono riconoscere nelle più importanti collezioni di disegni scenografici ed ornamentali d'Europa e d'America (del Royal Institute of British Architects e del Victoria and Albert Museum di Londra; del Musée des Arts Décoratifs di Parigi; del Metropolitan Museum di New York, ex collezione Piancastelli) tra i fogli attributi ai Bibiena o alla loro scuola.

Fonti e Bibl.: Le pitture di Bologna..., Bologna 1755, p. 392 (ediz. 1766, p. 409); Bologna, Bibl. comunale, Gozz. 185 (V), n. 58: Racconto breve del lungo viaggio intrapreso prosseguito e terminato sino a Petersburgh dal Signor A. C. cittadino bolognese pittore 1757; Ibid., ms. B. 134: M. Oretti, Notizie de' professori del disegno. cc. 321-326; Pitture,scolture e architetture di Bologna..., a cura di C. Bianconi, Bologna 1776, pp. 349, 384; P. Zani, Encicl. metodica critica... delle Belle Arti, V, Parma 1822, p. 302; R. Southorn, The Stating of Eighteenth-Century Designs for Scenery, in Journal of the Royal Institute of British Architects, 1935, tav. 1; P. Kneidl, Libreta italské opery v Praze v 18. stoletěé..., in Strahovská knihovna, II (1967), pp. 126 s.; Encicl. d. Spettacolo, III, coll. 19 s. Dall'Unione Sovietica non è stato possibile ottenere dati né conferme documentarie sul soggiorno del C. a Mosca e Pietroburgo dal 1757 al 1762.

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