ANOPLURI

Enciclopedia Italiana (1929)

ANOPLURI (dal gr. ἄνοπλος "inerme" e οὐρά "coda"; lat. scientifico Anoplura)

Guido Grandi

Ordine di Insetti comprendente specie piccole, attere, depresse, a dermascheletro poco chitinizzato, ectoparassite di Mammiferi, conosciute volgarmente col nome di pidocchi. Hanno capo mobile, occhi ridotti ad una sola lente o mancanti, ocelli pure assenti, antenne brevi, e composte di 3-5 articoli simili fra loro. L'apparato boccale è profondamente modificato e adattato a pungere e a succhiare; secondo alcuni autori, le mandibole e le mascelle embrionali scompaiono e l'apparato definitivo ha un'origine secondaria; secondo altri, le mandibole sono indistinte, le mascelle del primo paio terminano con pezzi chitinosi che circondano l'apice del rostro, il labbro inferiore è breve, senza palpi e senza lobi, l'ipofaringe risulta costituita da una lunga appendice biforcata posteriormente. Il torace ha i tre segmenti imperfettamente distinti; le zampe sono brevi, robuste, simili fra loro o quasi, con tarsi di un articolo provvisti d'una sola unghia. L'addome è generalmente allungato, depresso e manca di cerci. Gli Anopluri sono insetti pseudoametaboli e rappresentano i veri pidocchi a regime dietetico ematofago (succhiatori di sangue); vivono come parassiti persistenti sul corpo dei Mammiferi e pare anzi che vi siano delle strette relazioni fisiologiche fra determinate forme e i caratteri specifici del sangue degli animali che essi frequentano. Le uova vengono attaccate ai peli dell'ospite mediante una sostanza adesiva.

L'ordine è suddiviso in poche famiglie; a quella dei Pediculidi appartengono le specie viventi sull'uomo e cioè: Pediculus humanus L. e Phthirius pubis L. Il Pediculus humanus comprende due razze: P. humanus capitis De G. e P. humanus corporis De G. (o P. vestimenti Nit.) che erano precedentemente considerate come due specie distinte. La prima comprende individui più slanciati e più scuri, con antenne piuttosto corte e con le divisioni dei segmenti addominali bene marcate; si trovano sulla testa delle persone sudice e trascurate e attaccano le uova (lendini) ai capelli. La seconda include individui più tozzi e più chiari, con antenne piuttosto lunghe e con le divisioni dei segmenti addominali appena accennate; dimorano fra le pieghe e le cuciture dei vestiti e si portano sulla pelle quando devono nutrirsi; depongono le uova tanto sugli abiti quanto sui peli del corpo. Questa seconda razza si ritiene derivata dalla prima in seguito all'adattamento ad un ambiente un po' diverso. I pidocchi depongono da due a tre centinaia di uova, dalle quali sgusciano le larve, normalmente dopo una settimana di incubazione; essi sono capaci di trasmettere i germi di molte malattie gravi e specialmente quelli del tifo esantematico (tifo petecchiale), sia mediante le punture, sia mediante gli escrementi che infettano il sangue attraverso le abrasioni della pelle o che possono essere portati allo stato secco a contatto delle membrane degli occhi quando si battono i vestiti di persone ammalate. La razza corporis determina anche sulla pelle macchie oscure che nel loro complesso assumono un comportamento caratteristico, noto col nome di melanodermia pediculare. Il Phthirius pubis L., o piattone, si distingue per le zampe anteriori più gracili, per l'addome più corto e più largo, per le vistose apofisi laterali dei segmenti addominali 3°, 4° e 5°, e per altri caratteri. Vive fra i peli del pube e nella regione perianale, dove può causare intenso prurito e macchie oscure od azzurognole sulla pelle (ftiriasi pubica). Altri Anopluri di varie famiglie frequentano i mammiferi domestici e pure ad essi possono propagare morbi diversi.

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