POGGI, Ansaldo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 84 (2015)

POGGI, Ansaldo

Roberto Regazzi

– Quartogenito di sette figli, nacque a Villafontana di Medicina il 9 giugno 1893 da Ugo Poggi e da Maria Ubaldini, maestra elementare. Essendo il padre esperto fabbro ferraio, cultore di musica e artigiano del legno, il giovane Ansaldo, benché dimorante in provincia, ebbe occasione di crescere in un ambiente assai favorevole alla liuteria, particolarmente per il fatto che Ugo coltivava da anni una stretta amicizia, anche commerciale, col liutaio Giuseppe Fiorini, allora residente a Monaco di Baviera, ma sempre in relazioni d’affari col paese di origine. Lo stesso Ugo aveva costruito per diletto qualche strumento ad arco, e Ansaldo, contagiato dal padre, apprese così i primi rudimenti dell’arte già in gioventù, mentre lo coadiuvava in bottega. Ricevette anche un’educazione musicale: studiò violino a Budrio con Cesare Testi e, in seguito, con Amleto Zecchi, nel capoluogo emiliano, fino al conseguimento del diploma presso la Regia Accademia Filarmonica (15 luglio 1920).

Alla conclusione del primo conflitto mondiale – era stato chiamato alle armi – intensificò gli studi a Bologna, ma decise che non avrebbe intrapreso la carriera di violinista.

Il 16 agosto 1920 sposò Angela Ceroni, con la quale non ebbe figli ma condivise 55 anni di matrimonio fino alla morte di lei.

Nel 1922 Giuseppe Fiorini – nel frattempo stabilitosi in Svizzera (tornò in Italia, a Roma, nel 1923) – era già entrato in possesso delle rimanenze del laboratorio di Antonio Stradivari e, dopo aver esaminato un violino di Poggi, gli offrì la possibilità di raggiungerlo a Zurigo: Poggi vi rimase un mese, per perfezionare la propria arte alla luce delle ricerche condotte da Fiorini sulle antiche tecniche costruttive italiane.

Gli anni che seguirono a Bologna, nonostante le difficoltà d’inserimento in città, dove già da tempo operava con successo Augusto Pollastri (1877-1927), videro l’esordio professionale di Poggi come liutaio – trasferitosi in via Saragozza 160 – con larghi consensi e soddisfazioni. Ai concorsi nazionali di Roma, presso la Reale Accademia di S. Cecilia, vinse diversi premi, tra i quali una medaglia d’argento nel 1923 e ripetutamente l’oro nel 1925, 1927 e 1929. Tra gli anni Trenta e la seconda guerra mondiale, ebbe un periodo d’intensa e fortunata produzione rivolta particolarmente all’estero.

La crisi economica generata dal conflitto portò Poggi a vivere per un certo periodo a Zurigo (1946-1948), collaborando con la ditta Bänziger e vendendo direttamente in loco gli strumenti prodotti.

Dopo il ritorno a Bologna, in via San Vitale 66, gli anni del dopoguerra segnarono anche per Poggi una grande ripresa e la progressiva affermazione a livello locale e internazionale. Le commesse da parte di molti importanti strumentisti si susseguirono senza interruzione fino agli anni Settanta.

Morì a Bologna il 4 settembre 1984.

Nell’autobiografia inedita (Bologna, Archivio privato Roberto Regazzi) divise la sua carriera in tre periodi: gli anni da autodidatta, fino al 1922; di studio, fino al 1927; di maturità professionale, dal 1927. A questi si potrebbe aggiungere un quarto periodo, quello degli anni senili: nel 1972 Poggi cessò ufficialmente l’attività ma, seppur con qualche assistenza, continuò a produrre ottimi strumenti (fino alla stradivariana età di 91 anni) e a insegnare (fu, a diversi livelli, didatta di Gian Carlo Guicciardi, Gianpaolo Savini, Neldo Ferrari e Giorgio Lenzi).

Nel 1982 Poggi enumerava la sua produzione liutaria in 322 violini, 41 viole e 25 violoncelli (Carletti, 1995, p. 18). Molti sono i musicisti di fama mondiale che hanno apprezzato e usato i suoi strumenti. Il Museo civico di Medicina (Bologna) conserva il laboratorio e la memoria di Poggi dal 1981, anno in cui il liutaio donò al Comune natale anche un suo violino del 1933 e uno costruito da Giuseppe Fiorini a Zurigo nel 1918.

Fonti e Bibl.: K. Jalovec, Italian violin makers, New York 1958, p. 269; U. Azzolina, Liuteria italiana dell’Ottocento e del Novecento, Milano 1964, tav. 68; K. Jalovec, Enzyklopädie des Geigenbaues, Praha 1965, pp. 165 s.; W. Henley, Universal dictionary of violin and bow makers, Brighton 1973, p. 913; R. Vannes, Dictionnaire universel des luthiers, I, Bruxelles 1981, p. 283; G. Nicolini, Liutai italiani di ieri e di oggi, dall’Ottocento ai giorni nostri, Cremona 1982, p. 219; R. Regazzi, A. P. 1893-1984. A. P.’s obituary, in The Strad, gennaio 1985, p. 643; C. Moschella, Liuteria italiana moderna dall'Ottocento al Novecento, Cremona 1988, tav. XXXII; Liuteria Italiana, principali scuole antiche e moderne, a cura di C. Vettori, Firenze 1989, p. 80 s.; W.L. von Lütgendorff, Die Geigen und Lautenmacher vom Mittelalter bis zur Gegenwart, suppl. a cura di T. Drescher, Tutzing 1990, pp. 480 s.; C. Vettori, I Maestri del Novecento, Firenze 1992, pp. 104-107; W. Hamma, Meister italienischer Geigenbaukunst, Wilhelmshaven 1993, pp.774 s.; Ricordo di A. P., a cura di R. Regazzi, Bologna 1994; E. Blot, Un secolo di liuteria Italiana 1860-1960, I, Emilia Romagna, Cremona 1994, p. 79; G. Carletti, A. P., liutaio, San Giovanni in Persiceto 1995; A. Fuchs, Taxe der Streichinstrumente, Hofheim a.T. 1996, p. 164; Il Museo Civico di Medicina, a cura di L. Grossi, Bologna 1998, pp. 63-71; Inventario del carteggio di Ansaldo Poggi, a cura di E. Guicciardi - R. Guicciardi, Bologna 1998; La liuteria Italiana a Pechino, Museo della Storia. Pechino 26 maggio - 2 giugno 2000, Perugia 2000, p. 133; Il suono di Bologna: la grande liuteria bolognese tra ’800 e ’900. Eventi dedicati al maestro Raffaele Fiorini ed alla scuola liutaria del capoluogo emiliano, Bologna 7-22 dicembre 2002, Bologna 2002, pp. 98-115; A. Versari, Liuteria moderna in Emilia-Romagna, Torino 2002, pp. 106-125; J. Thöne, Italian & French violin makers, I & IV, Grottammare 2003, pp. 144-149 (I), 168-175 (IV); Nato a Medicina è secondo solo al cremonese Stradivari, in Il Domani, 27 novembre 2008, p. 4; G. Nicolini, Liutai in Italia. Dall’Ottocento ai giorni nostri, Ozzano dell’Emilia 2008, pp. 698 s.; A. Versari, La grande liuteria italiana, Cremona 2009, pp. 182-191; J. Dilworth, The Brompton’s book of violin and bow makers, London 2012, p. 474.

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