ANTALDI, Antaldo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)

ANTALDI, Antaldo

Giovanni Tantillo

Di famiglia patrizia, nacque a Urbino nel 1770. Il padre Giovanni Battista, pur essendo un conservatore, dopo l'occupazione francese fu incaricato nel 1797 di rappresentare Urbino nella nuova amministrazione centrale della provincia.

L'A., dopo aver studiato a Osimo, conseguì nel 1791 la laurea in giurisprudenza all'università di Pesaro. Recatosi poi a Roma presso l'Accademia ecclesiastica, vi si dedicò a studi di storia del cristianesimo, della Chiesa, di teologia e soprattutto di diritto, nei quali si distinse particolarmente, sì da divenire membro del Tribunale della Rota Romana. Dopo l'arrivo dei Francesi, l'A. partecipò vivacemente alla vita politica della sua provincia, ispirando la sua attività a principi di moderato riformismo: fu eletto (25 marzo 1798) moderatore del circolo costituzionale di Pesaro e fu nominato tribuno della Repubblica romana per il dipartimento del Metauro. Alla formazione del Regno italico, l'A. fu membro del collegio elettorale dei dotti, e dal 1808 al 1811 fu podestà di Pesaro. Restaurato il governo pontificio, fu più volte a capo del municipio di Pesaro: dal 1831 al 1837 fu consigliere governativo e più volte pro-legato della provincia.

A questa attività pubblica l'A. accompagnò sempre la passione per gli studi filologici e storici, di letteratura classica e moderna. Fu appassionato ricercatore e collezionista di oggetti d'interesse archeologico ed artistico, e approfondì lo studio della vita civile, letteraria e artistica della regione, raccogliendo documenti storici. Morì a Pesaro il 14 genn. 1847.

La famiglia dell'A. fu famiglia di patrioti. Il fratello Carlo partecipò alla campagna napoleonica del 1813 in Germania e nel 1831 fu comandante di un battaglione della guardia nazionale della provincia di Pesaro e Urbino. Allo stesso moto rivoluzionario partecipò Ercole, figlio di Antaldo, che, dopo l'insuccesso, dovette rifugiarsi a San Marino; nel 1858 fuarrestato per ragioni politiche,- tradotto nella fortezza di Ancona e condannato aM carceri di Paliano, pena commutata poi nell'esilio. Nel 1860  in qualità di capitano della guardia nazionale prese parte alla conquista di Urbino e Perugia. Suo figlio Astorre nel 1848s'arruolò volontario nel 1°reggimento dragoni e partecipò alla campagna del Veneto e alla battaglia di Comuda. Nel 1849 combatté alla difesa di Roma; più tardi entrò nel Comitato Nazionale di Pesaro. In Roma capitale fu colonnello della guardia nazionale.

Bibl.: G. Mamiani Della Rovere, Orazione funebre in lode del marchese A. A., Pesaro 1847; F. Baldassini, Articolo necrologico pel marchese Antaldo Antaldi (estratto di Esercit. agrarie dell'Accademia di Pesaro, X, 2° semestre, 1847); Z. Fattiboni, Memorie storico-biografiche, II ,Cesena 1888, p. 317;G. Garavani, Urbino e il suo territorio nel periodo francese (1797-1814), I, Urbino 1906, passim; II, ibid. 1907, passim; T. Casini, I Candidati al Senato del Regno Italico, in Rass. stor. del Risorgimento, III (1916), pp. 25 s.; Id., Il Parlamento della Repubblica Romana del 1798-99, ibid., III (1916), pp. 534 s.; N. Bianchi, I circoli costituzionali durante la prima Cisalpina nella Romagna, nelle Marche e nell'Umbria, ibid., VI (1919), pp. 408 e n. 420; D. e G. Spadoni, Uomini e fatti delle Marche nel Risorgimento italiano, Macerata 1927, p. 30, 34, 48, 85;M. Petrini: La rivoluzione a Pesaro, in Le Marche nella rivoluzione del 1831, Macerata 1935, p. 32; E. Liburdi, La rivoluzione in Urbino e nell'Urbinate, ibid., p. 51, 63-64, 88, 90; M. Rosi, Diz. del Risorg. naz., II, pp. 82 s.

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