ANTANDROS

Enciclopedia dell' Arte Antica (1958)

ANTANDROS (῎Αντανδρος)

L. Guerrini

Scultore o toreuta greco, probabilmente etolico, della metà del III sec. a. C. Il suo nome appare su un blocco in calcare, da Delfi, che rappresenta la parte destra di uno stilobate destinato a reggere un monumento formato da due colonne ioniche, il cui punto di vista era solo da una parte, lateralmente. Sullo stilobate, tra le due colonne, dovevano esservi varî elementi d'offerta, probabilmente in bronzo. L iscrizione, sul lato anteriore, fa presente che A. era l'autore "dell'oggetto dorato"; il monumento fu dedicato ad Apollo da Plisteno, figlio di Euridamo, etolo. L'oggetto dorato poteva perciò essere o la statua stessa del dio, o la statua-ritratto del dedicante, o una qualsiasi altra offerta (tripode, vaso, ecc.). Per la datazione, si sa che Euridamo, il padre del dedicante, combatté contro i Galli nel 279; perciò l'opera si può considerare della metà circa del III secolo. Si suppone A. di origine etolica, per il ricorrere frequente di questo nome in quella regione, e per l'essere etolico anche il dedicante.

Bibl: H. Pomtow, in Klio, VII, 1907, p. 443; R. Flacelière, in Bull. Corr. Hell., LIII, 1929, pp. 19-25; P. Amandry, in Bull. Corr. Hell., LXIV-V, 1940-41, p. 65 ss., n. 4; I. Marcadé, Rec. d. signatures de sculpt. gr., Parigi 1953, 1, 4.