Antiossidante

Dizionario di Medicina (2010)

antiossidante


Sostanza capace, anche se presente in piccola quantità, di ritardare o inibire i processi di ossidazione di materiali degradabili. L’a., opponendosi all’azione dell’ossigeno, previene o quanto meno ritarda l’ossidazione di un’altra sostanza ossidabile. Un a. può svolgere questa funzione sia impedendo la formazione di agenti ossidanti o inibendone l’azione, sia reagendo direttamente con l’ossigeno. Esistono a. primari o preventivi (la cui funzione è quella di impedire o ritardare l’ossidazione tramite rimozione o inibizione dell’agente ossidante) e secondari (la cui funzione è di interrompere l’ossidazione, una volta iniziata).Tutti gli organismi cellulari hanno sistemi a., enzimatici (catalasi, superossidodismutasi, glutationeperossidasi) e non enzimatici (acido ascorbico, vitamina E, glutatione), per ridurre la possibilità che i radicali liberi danneggino irreversibilmente le macromolecole biologiche. Gli antiossidanti trovano inoltre largo impiego nell’industria degli alimenti, dei cosmetici, dei prodotti farmaceutici.

Ruolo preventivo degli antiossidanti

Molte malattie degenerative, così come l’invecchiamento, riconoscono tra i meccanismi di base un aumentato stress ossidativo. In biochimica si è progressivamente acuito l’interesse nei confronti degli a. biologici in grado di contrastare l’azione lesiva dei radicali liberi contenenti ossigeno e pertanto di esercitare un’azione protettiva sull’integrità cellulare. Le difese cellulari sono integrate da molecole con funzione a. come superossidodismutasi, catalasi, glutatione perossidasi, vitamina E e il glutatione stesso. Il meccanismo di azione di queste molecole è quello di rallentare la propagazione delle reazioni innescate dai radicali liberi; in particolare, quelle con funzioni enzimatiche interrompono le reazioni dei radicali liberi degradando le molecole che hanno subito il danno.

Antiossidanti nell’alimentazione

L’interesse per la prevenzione nelle scienze nutrizionali si è esteso anche alla patologia da radicali liberi e ai rischi connessi alla lipoperossidazione. Alla base di queste strategie preventive si collocano soprattutto le sostanze organiche a., alcune delle quali sono di natura vitaminica o provitaminica (come vitamina C, vitamina E, beta-carotene e alcuni altri carotenoidi), mentre la stragrande maggioranza di esse (oltre 4.000) è rappresentata da polifenoli, in particolare flavonoidi (flavoni, flavonoli, antocianine, catechine, ecc.), da carotenoidi ‘non attivi’, come il licopene, e da altri composti di natura vegetale come il resveratrolo.

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