ALBERTI, Antonio

Enciclopedia Italiana (1929)

ALBERTI, Antonio (A. di Guido Alberti da Ferrara)

Igino Benvenuto Supino

Pittore, nato tra il 1390 e il 1400 in Ferrara. Soggiornò in Urbino dal 1423 al 1449, nel quale anno morì. Dei figli, Calliope andò sposa a Bartolomeo Viti, e fu madre di Timoteo Viti. Uniche opere conservate dell'A. sono gli affreschi della cappella Talamello presso Pesaro (1437), firmati; un gonfalone nella Galleria di Urbino; resti di affreschi nel campanile di S. Francesco ad Urbino; un'Annunziata nella chiesa omonima della stessa città, attribuitagli dal Cavalcaselle; tredici tavolette, parti di un polittico per S. Bernardino, adesso nella galleria di Urbino, firmate e datate 1439. Da queste poche opere si rileva che, lungi dall'essere un allievo di Agnolo Gaddi, come crede il Vasari, l'A. anticipò forme che poi furono tipiche della pittura ferrarese del '400 avanzato e specialmente di Francesco del Cossa.

Bibl.: E. Calzini, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, I, Lipsia 1907, s. v.; D. Zaccarini, A. Alberti, ecc., in L'Arte, XVII (1914), pp. 161-189.

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