AURISICCHIO, Antonio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 4 (1962)

AURISICCHIO (Orisicchio), Antonio

Domenico Di Palma

Nacque a Napoli circa il 1710. Nulla si sa intorno ai suoi primi studi; nell'invemo 1734 fu rappresentata al teatro dei Fiorentini di Napoli la sua prima opera, Chi dell'altrui si veste presto si spoglia, su commedia giocosa di T. Mariani.

Poco dopo l'A. si trasferì a Roma, dove ottenne il posto di maestro di cappella della chiesa di S. Giacomo degli Spagnoli, ma continuò a dedicarsi al teatro. Nel carnevale 1743 compose infatti, per il teatro di Torre Argentina di Roma, l'intermezzo a quattro voci L'inganno deluso, e nel luglio 1745, per il teatro della Fortuna di Fano, i recitativi e alcune arie del melodramma La Didone abbandonata, come si legge a pag. VII del relativo libretto, che è una riduzione della Didone del Metastasio.

Ancora un intermezzo dell'A., Chi la fa, l'aspetta, fu eseguito al teatro Pace di Roma nel carnevale 1752, mentre al teatro di Torre Argentina veniva rappresentata l'opera Andromaca (sulibretto di A. Salvi), scritta in collaborazione con A. G. Pampani (al British Museum sono conservate sei arie probabilmente di quest'opera, una delle quali fu inserita nel "pasticcio" Attalo eseguito a Londra l'11 nov. 1758). Altre sue opere per il teatro di Torre Argentina furono Eumene di G. Pizzi (carnevale 1754) e la festa teatrale Giunone Placata, per le nozze di Filippo Bernualdo Orsini e Teresa Caracciolo (carnevale 1762). Per il teatro Valle di Roma l'A. aveva composto una farsetta a tre voci, Lo sposalizio all'usanza, eseguita nel gennaio 1757. Dal 1776 al 1779 l'A. fu "guardiano" della sezione dei maestri all'Accademia di Santa Cecilia.

Morì a Roma nel settembre 1781 (il 3 o il 4) e gli furono tributate solenni esequie nella chiesa di S. Maria in Via da tutti i musici della città.

Virtuoso di camera dei cardinale Domenico Orsini e buon insegnante di canto, l'A. fu compositore assai stimato e lodato ai suoi tempi. Intorno al 1760 il Grétry lo indicava come "il maestro più in voga" e il Burney, dieci anni più tardi, confermava tale reputazione, aggiungendo che si era certi di avere gran concorso di pubblico ovunque egli fosse maestro di cappella e si eseguisse sua musica. Una parte di questa fama, però, era forse dovuta più "all'aria grave e importante che egli assumeva nel far eseguire le sue composizioni", come dice il Grétry, che a un effettivo valore. Verso la fine di una lettera di Prospero Marmiroli al padre G. B. Martini di Bologna, datata Roma 4 (aprile?) 1755, c'è uno spiritoso riferimento al modo di comportarsi dell'A., che il Marmiroli non esita a definire: "Gran birbo èquell'Asino Regnicolo!". Alle numerose composizioni di musica sacra, rimaste tutte manoscritte nelle principali biblioteche europee e citate dall'Eitner, si aggiungono Betulia liberata, eseguita nell'oratorio dei PP. Filippini alla chiesa di S. Girolamo della Carità a Roma nel 1756; Tantum ergo a tenore solo (Roma, Bibl. Apostolica Vaticana, Cod. Chig. Q.VIII. 198); Cum Sancto Spiritu a otto voci in due cori (Roma, Bibl. S. Cecilia, Acc. Ms. 800) e la raccolta dei padre Fortunato Santini: Salve Regina, a contralto solo con strumenti; Oculi omnium, a due voci e organo; i mottetti Venite, comedite, a canto solo con violini, viola e organo, e Bone pastor, a canto solo con violini, viole obbligate e organo,; La morte di Giesù (sic), cantata a voce di soprano con strumenti; Lauda Ierusalem, a quattro voci con organo; Dixit Dominus, a quattro voci concertato con violini e organo; Ad Te levavi. Nisi Dominus, a quattro pieni senza organo e Studj sopra 'l Canto Fermo del Benedicamus Domino solenne (Münster, Santini-Bibliothek im Bistuinsarchiv).

Fonti e Bibl.: Diario ordinario num. 698, Roma, 8 sett. 1781, p. 9 s.; A. Grétry, Mémoires ou Essais sur la Musique, I, Paris, Pluviôse, an. V. (1797), p. 72; Catalogo dei Maestri dei Professori di musica e dei Socii di onore della Congregazione e Accademia di S. Cecilia di Roma residente nel Collegio di S. Carlo a Catinari, Roma 1845, p. 99; Carteggio inedito del p. Giambattista Martini coi più celebri musicisti del suo tempo, I, Bologna 1888, p. 398; G. Killing, Kirchenmusikalische Schätze der Bibliothek des Abbate Fortunato Santini, Düsseldorf s.d. [ma 1910], p. 475; Ch. Burney, An eighteenth-century musical Tour in France and Italy..., a cura di Percy A. Scholes, I, London-New York-Toronto 1959, p. 293; G. Gaspari-U. Sesini, Catalogo della Biblioteca del Liceo musicale di Bologna, V, Libretti d'opera in musica, Bologna 1943, I, pp. 31 s.; U. Manferrari, Diz. universale delle opere melodrammatiche, I, Firenze 1954, pp. 72; F. J. Fétis, Biographie universelle des musiciens, I, Paris 1860, p. 172, e VI, ibid. 1864, pp. 374 s.; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, pp. 243 s.; X, pp. 401, 445; G. Grove's Dict. of Music and Musicians, I, London 1954, p. 266; Enciclopedia dello Spettacolo, I, coll. 1147 s.

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