BAZZINI, Antonio

Enciclopedia Italiana (1930)

BAZZINI, Antonio

Carlo Gatti

Violinista e compositore, nacque a Brescia l'11 marzo del 1818. Allievo, per il violino, di Faustino Camisani, incominciò a viaggiare all'età di otto anni, dando concerti. Verso il 1835 il Paganini, uditolo sonare, gli fu largo di lodi e lo incoraggiò a varcare i confini della patria. Le sue peregrinazioni artistiche durarono trent'anni circa e gli procacciarono vasta fama A Vienna strinse amicizia col Donizetti, a Lipsia con lo Schumann (che nel 1843 tessé il suo elogio in un medaglione letterario della Neue Zeitschrift für Musik), con Clara Wieck, con Niels Gade e col Mendelssohn, il quale volle provare con lui il suo Concerto in mi minore per violino, allora ultimato. In Francia, fu da Rossini presentato all'Auber, all'Halévy, all'Adam, al Gounod, e in breve divenne caro a tutti. Come autore ebbe molta fortuna con una sua Elegia per violino e pianoforte e specialmente con la famosissima Ridda dei folletti (Ronde des lutins). Compose e dedicò a re Vittorio Emanuele II un Concerto militare, che testimonia del suo fervore patriottico; scrisse anche un Grande allegro di concerto per violino e orchestra e una Sonata in mi minore per violino e pianoforte. Ritiratosi a Brescia, partecipò tuttavia ai primi concerti della Società del Quartetto di Milano, quale capo d'un quartetto d'archi, e tentò l'arringo teatrale; ma una sua opera, Turanda, su libretto del poeta trentino Gazzoletti, rappresentata alla Scala nel 1867, non sortì buon esito. Fra le sue composizioni sono da ricordare i quartetti e i quintetti per archi; le due ouvertures per orchestra Saul e Re Lear (premiate nei concorsi indetti dalla Società del Quartetto di Milano per gli anni 1867 e 1871), il poema sinfonico Francesca da Rimini, una sinfonia-cantata per voci e orchestra, ispirata al salmo XXV (lo sterminio di Sennacheribbo), la Risurrezione del Cristo. Scrisse, inoltre, apprezzatissime liriche per canto, e un Concert-Stück per violoncello e orchestra.

Nel 1873 fu nominato insegnante di composizione nel conservatorio di Milano. Succeduto al Ronchetti-Monteviti nella direzione dello stesso conservatorio (1882), coprì quella carica fino alla morte, avvenuta in Milano il 10 febbraio 1897.

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