BERTOLA, Antonio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 9 (1967)

BERTOLA, Antonio

Nino Carboneri

Nacque a Muzzano (Biella) l'8 novembre del 1647. Pur avendo conseguito la laurea in legge, non professò l'avvocatura, ma si diede a studi di matematica e di ingegneria. Fu maestro di aritmetica ai paggi (dal 1679), regio blasonatore, segretario di stato (1695), maestro di fortificazioni e di aritmetica (1699). Esplicò attività di architetto civile, erigendo a Torino nel 1677 la chiesa, ora distrutta, del Crocifisso; in qualità di architetto del SS. Sudario lavorò nella cappella della Santa Sindone, ove innalzò l'altare centrale che nel 1694 accolse la sacra reliquia. In questo modo fu a contatto con l'importante fabbrica guariniana, se non proprio alla scuola del grande maestro. Nel 1696 disegnò la chiesa della Madonna delle Vigne presso Trino Vercellese, modificata poi dall'archìtetto G. B. Scapitta. Divenne pure ingegnere del principe di Carignano, su commissione del quale prese parte ai lavori per l'altare maggiore della chiesa di S. Filippo (1699), continuando, con qualche modificazione. quanto precedentemente era stato disegnato e portato a buon punto dall'architetto Michelangelo Garove. Come architetto militare, formato sulle dottrine di Andrea Rossetti, ebbe modo di riscuotere larga fama durante il memorabile assedio di Torino del 1706, dopo dí che, nel 1708, fu nominato primo architetto civile e militare del duca di Savoia. Solo più tardi (1715) ebbe cariche militari vere e proprie. A partire dal 1708 attese alla costruzione del forte della Brunetta nella Valle di Susa (cfr. a Roma, Ist. storico e di cultura… del Genio, LVIII, 3673, f.to Antonio Bertola e L. Willencourt; nello stesso istituto sono conservati numerosi altri disegni e piante, non ordinati né studiati, che certamente potrebbero essere di mano del B.); in seguito i lavori vennero continuati dal figlio adottivo Giuseppe F. Ignazio. Fu maestro dell'architetto Francesco Gallo. Tra i due architetti ebbe modo di stabilirsi una singolare collaborazione nella fabbrica della chiesa di S. Croce a Cuneo (1708), progettata dal B. con forti riflessi secenteschi e assiduamente diretta, nella fase esecutiva, dal Gallo. In questo e in altri casi il B. diede disegni di fabbriche civili, mentre si trovava in viaggio per questioni inerenti alle difese militari. Tra il 1703 e il 1710 edificò l'ospedale della SS. Annunziata a Savigliano, non immemore di Amedeo di Castellamonte, i cui modi costituiscono una delle componenti della sua formazione artistica. Nel 1711 progettò un nuovo ospedale per Fossano (costruito però parecchi anni dopo con altri criteri e in diversa sede dal Gallo); disegnò pure per Cuneo il palazzo del Monte di Pietà, anche questo non eseguito. Secondo la tradizione, gli appartiene il castello di San Martino Alfieri. Molteplice fu l'attività svolta dal B. al servizio della Camera dei conti, amministratrice dei numerosi benefici ecclesiastici allora vacanti: nel 1712 ricevette addirittura l'incarico globale di compiere ispezioni a tutte le "fabbriche e riparazioni" di quel settore; nella sfera di tale diuturna attività, per lo più a stretto livello tecnico, emergono a tratti compiti di un certo interesse artistico: ad esempio, il rifacimento della chiesa della prevostura di Sangano (1706), la costruzione della chiesa abbaziale della Novalesa (1710-14), ecc. Nel breve periodo che intercorse tra la fervida attività, del Garove e l'avvento di Filippo Iuvara (1714), il B. esercitò un'indiscussa supremazia sull'architettura torinese, in ragione anche della sua carica: intervenne infatti per il castello di Rivoli, per l'università, per il duomo e per Superga. Interpose pure il suo autorevole consiglio per impedire la demolizione della Porta Palatina. Ala la produzione architettonica del B. rimane prevalentemente vincolata ad una visione secentesca, greve e scenografica; per cui egli è da considerare più un epigono del Seicento piemontese che un iniziatore o un promotore delle ricerche settecentesche. Morì a Muzzano il 13 sett. 1719.

Il fratello del B., Giumo, fu anche ingegnere e compare come "Misuratore et Estimatore generale di S.M." nei documenti relativi ai lavori per la chiesa di S. Croce a Cuneo; nel 1714 esprime un parere, insieme col Gallo, sui due disegni proposti da D. Beltramelli per la decorazione a stucco della chiesa (v. N. Carboneri, Stuccatori luganesi in Piemonte, in Arte e Artisti dei laghi lombardi, II, Como 1964, pp. 21, 24, 29, 31)

Fonti e Bibl.: Schede Vesme, I, Torino 1963, pp. 127 s.; F. Bartoli, Notiziadelle pitture, sculture ed architetture…, I, Venezia 1776, p. 90; O. Derossi, Nuova guida per la città di Torino, Torino 1781, pp. 61, 91 s.; G. Galli, Cariche del Piemonte, II, Torino 1798, p. 261; A. de Saluces, Histoire militaire du Piémont, V, Torino 1818, p. 179; G. Casalis, Diz. stor. statist. comm. degli Stati di S. M. il Re di Sardegna, XI, Torino 1843, p. 619; T. Vallauri, Storia delle Univ. degli studi in Piemonte, II, Torino 1846, p. 157; L. Cibrario, Storia di Torino, II, Torino 1846, p. 11; P. Bosi, Diz. stor., biogr., topogr. militare d'Italia Torino 1869, ad vocem; B. Alasia, Cenni storici intorno alla ven. arciconfraternita della SS. Trinità, Torino 1877, p. 43; G. B. Giaccardi, Ricerche storiche intorno alle confraternite ed all'Ospedale maggiore di Fossano, Fossano 1877, pp. 110 s.; A. Manno, Notizie sui Bertola (App. VIII), in Miscell. di storia ital., XVII, Torino 1878, pp. 531 s.; C. Turletti, Storia di Savigliano, II, Savigliano 1879, pp. 794, 922; G. Claretta, I Reali di Savoia munifici fautori delle arti, in Mscell. di storia ital., XXX, Torino 1893, PP. 33 S.; P. Fea, Tre anni di guerra e l'assedio di Torino del 1706, Roma 1905, pp. 117 s.; G. Chevalley, Gli architetti, l'architettura e la decorazione delle ville Piemontesi nel secolo XVIII, Torino 1912, pp. 17, 28 s., 146; E. Olivero, L'altare della SS. Sindone e il suo autore, in Il Duomo di Torino, II(1928), n. 7, pp. 6 s.; A. Telluccini, Il castello di Rivoli Torinese,in Boll. d'arte, X(1930), p. 193; A. E. Brinckmann, Theatrum novum: Pedemontii, Düsseldorf 1931, nn. 72, 202; G. Chevalley, Vicende costruttive della chiesa di San Filippo Neri in Torino, in Boll. del Centro di studi archeologici ed artistici del Piemonte, II(1942), pp. 69 s.; N. Carboneri, A. B. e la confraternita di Santa Croce in Cuneo, in Boll. della Soc. di studi storici, artistici ed archeologici per la prov. di Cuneo, 1950, n. 27, pp. 54-70; Id., L'architetto Francesco Gallo, Torino 1954, pp. 42 s., 128; Id., Il Duomo di Torino dal 1694 al 1729, in Atti del X Congresso di storia dell'architettura …,Torino 1957, Roma 1959, pp. 381 s.; A. Olmo, L'Ospedale maggiore della SS. Vergine Annunziata in Savigliano, Savigliano 1960, pp. 44 s.; H. A. Millon, L'altare maggiore della chiesa di San Filippo Neri di Torino ,in Boll. della. Soc. piemontese di archeologia e belle arti, n. s., XIV-XV(1960-61), pp. 83 s.; A. Lange, I progetti dell'archit. A. B. per la chiesa di Superga, ibid., XVI-XVII(1962-63), pp. 104 s.; C. Brayda-L. Coli-D. Sesia, Catalogo degli ingegneri ed architetti operosi in Piemonte nel Sei e Settecento, in Atti e rass. tecnica della Soc. ing. e arch. in Torino, XVII(1963), p. 88; N. Carboneri, Architettura, in Mostra del barocco piemontese (catal.), Torino 1963, pp. 39 s.; Id.. La Madonna delle Vigne presso Trino, in St. di storia dell'arte in on. di V. Viale, Torino 1967, pp. 48 s.; A. Manno, Il patriz. subalp., II, Firenze 1906, p. 269.

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