CARRUCCIO, Antonio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 20 (1977)

CARRUCCIO, Antonio

Fausta Gallo

Nacque a Cagliari il 17 genn. 1837 da Pasquale e da Raimonda Manca, ed ivi si laureò a ventitré anni in medicina e chirurgia con una tesi sull'emorragia cerebrale nella quale, oltre a osservazioni personali, sono raccolte tutte le cognizioni che si avevano a quel tempo sull'argomento. Svolse dapprima la sua attività presso l'istituto di anatomia di Cagliari. In questa città fondò il giornale La Sardegna medica, nel quale apparvero, accanto a risultati di indagini scientifiche e a lavori di medicina pratica, anche articoli di ispirazione patriottica.

I suoi sentimenti patriottici si rilevano in una serie di pubblicazioni di carattere storico nelle quali pone in risalto i meriti degli anatomici italiani vissuti tra il XVI e il XIX secolo. Egli pose soprattutto in evidenza la parte importantissima che ebbe il Cesalpino nella scoperta della circolazione sanguigna. Con questi lavori il C. si proponeva lo scopo che risulta evidente da queste sue parole: "…mettere in chiara luce verità, onde queste possano essere familiari ai giovani studenti di medicina, per i quali è sacro dovere difendere e serbare intatta la gloria delle nostre scoperte".

Nel 1867 il C. dette un nuovo indirizzo alla sua attività scientifica dedicandosi a studi di zoologia e di anatomia comparata. Ottenne nello stesso anno l'insegnamento di anatomia comparata a Cagliari. Successivamente divenne aiuto all'istituto di zoologia di Firenze e segretario della Società entomologica italiana. Sono di questo periodo due originali pubblicazioni: una sulla Nemesia fodiens della cui specie, avendone per la prima volta scoperto l'individuo maschile, egli dette una completa morfologia, e l'altra su una nuova specie di Pelopeus.Nel 1872 fu chiamato alla cattedra di zoologia dell'università di Modena. In questa città fondò e diresse il giornale LoSpallanzani e costituì un museo di zoologia. Numerosi sono gli studi effettuati sulla fauna emiliana e sulle specie esotiche raccolte nel Museo di Modena.

Nel 1881 il C. si recò in Gran Bretagna per visitare i più importanti musei e per approfondire le sue conoscenze sugli studi medici e naturalistici che venivano eseguiti in quel paese. Nel 1884 ottenne la cattedra di zoologia presso l'università di Roma, e da allora iniziò una lunga serie di ricerche sulla fauna del Lazio.

Egli, pur manifestando in questi lavori una decisa preferenza per gli studi sistematici, mostrava come non sia possibile studiare e ordinare convenientemente collezioni botaniche e zoologiche senza conoscere i dati che vengono forniti dall'embriologia, dalla paleontologia e dall'anatomia comparata. Tale passione per le collezioni lo condusse a creare a Roma un ricco museo di zoologia. Il materiale fu in parte collezionato dallo stesso C. e in parte ottenuto dal ministero della Marina, al quale chiese in dono le specie zoologiche raccolte dalle navi durante i viaggi.

Grazie a questa iniziativa, ottenne tra l'altro numerosi esemplari di uccelli e mammiferi catturati dal comandante C. de Amezaga durante il viaggio intorno al mondo con la nave "Caracciolo". Interessanti animali provenienti dall'Africa, dall'America centrale, dal Giappone, ecc. furono inviati al Museo di Roma da molti studiosi e dal re Umberto I che donò tutto il materiale esotico della splendida collezione di Moncalieri. Per dare un'impostazione razionale e rispondente alle esigenze dell'epoca al Museo di Roma, nel 1900 il C. si recò in Germania e Austria dove osservò e studiò i criteri con i quali in questi paesi erano ordinate le più importanti collezioni di animali. Sugli esemplari della collezione romana pubblicò una serie di accurati e definitivi studi.

Il C. non si limitò all'attività di ricerca e all'insegnamento, ma volle anche diffondere al di fuori del mondo degli studiosi l'amore per la scienza. Nel 1892 fondò la Società romana per gli studi zoologici, che nel 1900 cambiò il suo nome in quello di Società zoologica italiana. Scopo di tale società era di riunire insieme cultori e dilettanti di zoologia e raccogliere tutti i contributi atti ad illustrare la struttura anatomica, lo sviluppo, la fisiologia e i costumi degli animali. Insieme con la Società sorse il Bollettino, del quale egli fu direttore e principale collaboratore.

Del C. è nota anche l'attività di medico; come ufficiale medico egli partecipò fra l'altro alla battaglia di Custoza. Fu socio di numerose società e accademie.

Morì a Roma il 2 gennaio 1923.

Fra gli scritti più significativi ricordiamo: Istoria di una voluminosa mola idatigena espulsa dall'utero, in Sardegna medica, I (1863), 3, pp. 33-37; Esame storico-critico sulla grande scoperta della circolazione maggiore del sangue, in Giornale d. R. Acc. med. di Torino, XV (1864), pp. 3-31; Sui meriti degli anatomici ital. e sulle grandi scoperte da essi fatte dal sec. XVI al sec. XIX, Cagliari 1864; Quali rimedi debbansi preferibilmente adoperare nella cura del cholera asiatico. Considerazioni patologico-cliniche, in Sardegna medica, III (1865), 22-23, pp. 441-91; Sulla più esatta determinazione della Nemesia fodiens, con descrizione dei caratteri propri del maschio, trovato per la prima volta dal C., in Boll. d. Soc. entomol. it., III (1871), pp. 55-65; Di un Ampelis garrulus preso nel Modenese. Comunic. alla Soc. dei natural. di Modena.in Ann. d. Soc. d. natur. di Modena, VII (1872); Diagnosi di una specie nuova di Pelopoetis, Firenze 1872; Nota sulla rara appar. del Sirhaptes paradoxus ill. nel Modenese, in Atti della R. Acc. d. scienze, lettere e arti in Modena, XVII (1877), pp. 247-64; Primi studi sulla collezione zoologica della Caracciolo e lettera al comandante Carlo de Amezaga, Roma 1885; Sull'avvelenamento, per ingestione di pesci. Contribuzione allo studio dei pesci tossicofori indigeni ed esotici, in Boll. d. R. Acc. medica di Roma, XIII (1887), 6, pp. 353-66; Fauna locale. Specie animali della provincia di Roma esistenti nella nuova collezione. Mammiferi, uccelli, in LoSpallanzani, s. 2, XVII (1888), pp. 340-70; Contributo allo studio dei Coleotteri della provincia di Roma; fam. Cerambycidae, ibid., XIX (1890), pp. 490-504; Rettili ed Anfibi della provincia di Roma. Introduzione. Ord. Chelonia. Ord. Sauria, ibid., XX (1891), pp. 361-83; Sui serpenti non velenosi della provincia di Roma. Parte I famiglie Colubridae e Coronellidae, ibid., XXI (1892), 1-4; Sulla Marmaronetta angustirotris Ménétries constatata nella provincia di Roma e sui palmipedi esistenti nelle collezioni provinciale e generale del R. Museo Universitario, in Boll. d. Soc. Romana per gli studi zoologici, II (1893), pp. 1-14; Sull'esist. della Rissa tridactyla Bp. in Sardegna, ibid., III (1894), pp. 1-5; Sul Porphyrio coeruleus in Sardegna. Indicazione di una nuova località, ibid., VIII (1899), pp. 182-86; Sovra un raro Odontaspis Taurus Müll. catturato presso il Golfo di Cagliari, in Bollettino della Soc. zoologica italiana, XI (1910), 7-8, 9-10.

Bibl.:P. Dorello, Commemor. del prof. A. C., in Bull. della R. Acc. medica di Roma, XLIX(1923), pp. 156-61; G. Alessandrini, Commemor. del prof. A. C., ibid., pp.561-62; A. De Gubernatis, Diz. biogr. degli scrittori contemp., Firenze 1879, p. 659; G. Lepri, A. C., in Boll. dell'Ist. zool. della R. Univ. di Roma, I(1973), pp. 1-4.

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